Verbale della seconda riunione plenaria del 8-9 aprile 2000,
tenutasi a S.Giuliano Terme (PI), presso la Sala Riunioni dell'Hotel
"Granduca".
Sono presenti:
- Neri Salvadori (Coordinatore scientifico, Università
di Pisa);
- Adriano Birolo, Luciano Fanti, Davide Fiaschi, Davide Gualerzi,
Fausto Gozzi, Andrea M. Lavezzi, Tommaso Luzzati, Piero Manfredi,
Mario Pomini, Rodolfo Signorino (Unità di Pisa);
- Mauro Caminati, Fabio Petri, Serena Sordi, Daniele Vespasiani
(Unità di Siena);
- Carlo Panico (Unità di Napoli, Università degli
Studi Federico II);
- Maria Rosaria Carillo, Giuseppe Freni (Unità di Napoli,
Istituto Universitario Navale);
- Antonio D'Agata, Daniela Giammanco (Unità di Catania).
Sono inoltre presenti come uditori esterni, interessati a seguire
i lavori del gruppo:
- Ferdinando Meacci (Università di Padova);
- Sergio Nisticò (Università di Roma "La
Sapienza");
8 aprile.
- La riunione ha inizio alle ore 16.30.
- Viene approvato il verbale della riunione precedente;
- Il Coordinatore rende noto che alcuni studiosi interessati
ad entrare nel gruppo nel secondo biennio hanno chiesto di poter
partecipare alle riunioni. Sono i professori Ferdinando Meacci
e Arrigo A. Opocher (non presente alla riunione) ed il dott.
Sergio Nisticò.
- La discussione inizia con la presentazione da parte di D'Agata
e Freni del lavoro cui si erano impegnati nella riunione precedente,
su una chiarificazione della struttura logica di vari modelli
di teoria della crescita.
- Il dibattito si concentra sui seguenti punti:
- relazione risparmio-investimento (Panico, Petri);
- l'ipotesi dei relatori rispetto alla presenza di rendimenti
di scala costanti (Ipotesi 1) (Caminati);
- questione della soluzione del problema dello "knife-edge"
nel modello Kaldor-Pasinetti;
- discussione sulla presenza di dinamiche caotiche (Sordi);
- il Coordinatore riconduce quanto detto dai relatori alle
classificazioni delle teorie proposte nella riunione precedente
(vedi Allegati al verbale della prima riunione). In particolare,
rispetto alla classificazione proposta nell'Appendice C, quanto
presentato dai relatori sembra essere riferito soprattutto alla
classe dei modelli aggregati. Viene segnalata una carenza dell'esposizione
rispetto alla classe di modelli disaggregati;
- Panico ritorna sulla Figura 1 dello scritto presentato, in
particolare segnala un'ambiguità rispetto alle ipotesi
comportamentali sottese allo schema in tale Figura, riguardante
la relazione tra le decisioni di produzione e le scelte di consumo
ed investimento;
- Pomini propone di inserire un'ulteriore classificazione delle
teorie in base agli aspetti riguardanti la distribuzione del
reddito; inoltre suggerisce di cambiare i titoli delle Sezioni
2 e 3 dello scritto presentato per tenere conto del ruolo del
"capitale fisico" e del "capitale immateriale";
- Caminati propone di sostituire l'ipotesi 1 sui rendimenti
costanti di scala con un'ipotesi riguardante la replicabilità.
Questo potrebbe arricchire la classificazione presentata dal
Coordinatore nella riunione precedente (vedi Appendice A del
verbale della prima riunione). Se si assume la replicabilità
allora i rendimenti di scala sono tecnicamente costanti e possono
essere decrescenti in presenza di vincoli sulla disponibilità
delle risorse (naturali). In presenza di esternalità la
replicabilità non è assicurata. Se c'è replicabilità,
allora la crescita endogena è ottenuta se tutti i mezzi
di produzione sono (ri-)producibili. Negli altri casi, come in
Romer 1986, le esternalità giocano un ruolo importante;
- Il Coordinatore dunque considera la possibilità di
suddividere il primo insieme di teorie dello schema in Appendice
A in due sottoinsiemi, sulla base della considerazione o meno
dell'aspetto della replicabilità;
- Petri considera parziale la rassegna presentata;
- Panico propone uno schema alternativo per la classificazione
delle teorie della crescita, che tenga presente il modo in cui
le diverse teorie descrivono la relazione tra i momenti della
produzione, della distribuzione e della spesa;
- Meacci sostiene la necessità di separare quelle che
sono vere e proprie teorie della crescita dai modelli teorici
che studiano le condizioni di equilibrio dinamico di un'economia
che cresce; di chiarire meglio le distinzioni tra teoria e metodo;
di sottolineare la distinzione tra progresso tecnico ed innovazione.
Rispetto all'agenda del gruppo propone di effettuare un confronto
tra i classici ed i moderni sulla base della considerazione di:
i) concetto di concorrenza; ii) esternalità/rendimenti
crescenti; iii) capitale umano;
- D'agata replica a Meacci spiegando le definizioni usate nel
testo presentato, dove il progresso tecnico è tenuto distinto
dall'innovazione in quanto il primo si riferisce al cambiamento
delle funzioni di produzione ed il secondo all'introduzione di
nuovi beni; è inoltre in disaccordo sulla distinzione
tra teorie e modelli;
- il Coordinatore replica a Meacci che alcuni dei punti da
lui sollevati sono stati discussi nella riunione precedente,
che lo vedeva assente; dissente anch'egli sulla distinzione tra
teorie e modelli.
- La riunione procede passando ai contributi individuali, in
particolare di coloro che nella riunione precedente non avevano
avuto la possibilità di presentare il proprio contributo.
- Prende la parola:
- Luciano Fanti: nel contesto di un modello à la Solow
viene considerata l'endogenizzazione del tasso di crescita della
popolazione, via decisioni degli agenti riguardo la fertilità.
Questo porterebbe a conclusioni interessanti rispetto alla dinamica.
Il lavoro in questione è frutto di collaborazione con
Piero Manfredi. Il Coordinatore propone che Fanti e Manfredi
si coordinino con Carillo per lo studio dei modelli di crescita
in cui a differenza dei modelli di crescita esogena il "lavoro",
o qualunque sia il fattore limitante, è dipendente da
decisioni massimizzanti, ma tali decisioni non implicano la massimizzazione
del profitto. Gli studi che determinano la crescita della popolazione
lavoratrice sono certamente di questo tipo come lo sono quelli
relativi alla produzione di capitale umano allo scopo di conseguire
uno "status", a cui la Carillo è particolarmente
interessata. Fanti e Manfredi accettano di prendersi questo impegno.
- La riunione viene sospesa alle ore 20.
9 aprile.
- La riunione ha inizio alle ore 9:15.
- Fabio Petri presenta una relazione sulle diverse visioni
sottostanti le teorie della crescita, in base agli impegni presi
nella riunione precedente.
- La classificazione proposta parte dalla distinzione tra teorie
della crescita nel volume del prodotto e quelle della crescita
del prodotto pro-capite. Le prime sono suddivise tra: i) classici,
con e senza la legge di Say; ii) neoclassici con e senza la legge
di Say; iii) post-Keynesiani; iv) classici-keynesiani. Fra le
seconde rientrano sostanzialmente le nuove teorie della crescita;
- segue una descrizione dettagliata dei raggruppamenti presentati.
In particolare viene discussa l'impostazione classico-keynesiana,
con la sua enfasi sull'aspetto dell'utilizzo della capacità
produttiva nel lungo periodo, ed il conseguente ruolo della demanda
aggregata.
- Il Coordinatore invita Fabio Petri a specificare meglio quali
elementi del suo contributo possono essere utilizzati per gli
scopi del gruppo e, in particolare, per l'elaborazione di una
griglia concettuale in cui inserire i vari filoni della teoria
della crescita;
- Signorino fa notare che l'elemento utile è la distinzione
metodologica sui diversi modi di produrre teorie della crescita;
- D'Agata, rispetto all'atteggiamento di critica di Petri rispetto
alle teorie della crescita neoclassica e della teoria endogena,
fa notare che uno dei punti di partenza dei teorici della NGT
è stata la capacità di spiegare alcuni fatti stilizzati
che la teoria standard non era in grado di spiegare, e questo
sostanzialmente utilizzandone i medesimi strumenti;
- Birolo fa notare una mancata considerazione del filone neo-Schumpeteriano
e di una discussione rispetto ad alcuni aspetti della razionalità
nelle diverse teorie (ad esempio rispetto alla diffusione di
progresso tecnico);
- Pomini sottolinea l'importanza del programma di ricerca della
Real Business Cycles per il successo della NGT;
- Lavezzi sottolinea l'opportunità di chiarire in che
modo interessa al gruppo il legame tra teoria ed evidenza empirica,
in relazione soprattutto alla sua importanza per la nuova teoria
della crescita;
- Fanti discute dei problemi epistemologici sollevati, della
relazione tra teoria e modelli;
- Nisticò sottolinea che la teoria neoclassica ambisce
a sostenere che, di fronte ad una certa evidenza empirica, esistono
preferenze che sono in grado di generarla, e questo può
differenziarla dalla teoria classica, che pone maggiore enfasi
sugli aspetti istituzionali;
- Il Coordinatore riassume il dibattito notando che sono emerse
tre nuove questioni: i) quella dell'evidenza empirica; ii) quella
della relazione tra teorie e modelli; iii) quella dello sviluppo
di una modellistica alternativa. Rispetto a i), il gruppo può
analizzare la procedura che mette in relazione la teoria con
l'evidenza empirica; rispetto a ii) sostiene che da una teoria
possono derivare più modelli ma non il contrario, e che
il gruppo non pone preclusioni per diversi metodi; rispetto a
iii), compito del gruppo non è tanto produrre modelli
alternativi: i nuovi modelli vanno visti in relazione a come
chiariscono l'oggetto dell'analisi.
- Petri risponde alle osservazioni: ritiene di avere classificato
le teorie nel modo stabilito; ribadisce l'importanza di considerare
il ruolo del pieno impiego del lavoro; sostiene che l'evidenza
empirica non è sufficiente a discriminare tra teorie rivali;
fornisce spiegazioni sui test sulla funzione di produzione aggregata,
su come essi siano incapaci di convalidarla come empiricamente
solida.
- Il Coordinatore chiede a Petri di portare "elementi
di catalogo", ad esempio partendo da un fatto specifico
e dal modo in cui diverse teorie concorrono a spiegarlo.
- Riprendono i contributi individuali:
- Mauro Caminati: si propone di chiarire la relazione tra varietà
dei beni e progresso tecnologico. Diversi sono i filoni da considerare,
come quello della divisione del lavoro/specializzazione/produttività,
o quello della "general purpose technologies". In generale
va considerata la questione dell'aumento della dimensionalità
dello spazio nel quale avviene la ricerca e sviluppo. Il Coordinatore
chiede a Mauro Caminati se può prendersi l'impegno della
trattazione dei modelli con progresso tecnico. Caminati esprime
le sue perplessità, ma non lo esclude.
- La riunione è sospesa alle ore 12.
- La riunione riprende alle ore 13.
- Si discutono problemi organizzativi: i) la decisione in merito
alla produzione di un volume bibliografico viene temporaneamente
sospesa; ii) viene approvata la decisione di produrre un database
comune da mettere in rete a disposizione dei membri del gruppo;
iii) viene riconosciuta la possibilità di cessare la produzione
di ricerche bibliografiche in Econlit, da mettere a disposizione
del gruppo. Si discute della convocazione della riunione successiva,
indicando come periodo favorevole la seconda metà di maggio.
- Si prosegue con la presentazione dei contributi individuali:
- Daniele Vespasiani sottopone l'oggetto della propria ricerca
personale (scelte tecnologiche ed equilibri organizzativi nell'impresa)
al gruppo. La sua eventuale partecipazione verrà riconsiderata
una volta conclusa la sua tesi di dottorato.
- Davide Gualerzi propone una riflessione approfondita sui
concetti di esogenità ed endogenità nella teoria
della crescita;
- Adriano Birolo si propone di approfondire la questione della
relazione tra commercio internazionale e crescita, allo scopo
di trovare collaborazioni all'interno del gruppo;
- Carlo Panico illustra il lavoro già svolto dall'Unità
di Napoli sulla relazione tra sviluppo del sistema finanziario
e crescita, e il proprio contributo personale riguardo il modello
di Harrod; chiarisce quelli che saranno i contributi dell'Unità
di Napoli al gruppo;
- Antonio D'Agata spiega l'impegno dell'Unità di Catania
ad indagare i diversi concetti di concorrenza, proponendo ad
esempio come essi differiscano nella NGT (rent-seeking) e nei
classici come Marx (lotta per la sopravvivenza);
- Giuseppe Freni si impegna a esplorare questioni tecniche
legate alle classi di modelli limitati ed illimitati;
- Fabio Petri si propone di sviluppare esempi numerici rispetto
ad alcuni modelli elaborati di recente da P.Garegnani; di approfondire
la questione del livello di utilizzo della capacità produttiva
in relazione al suo pieno utilizzo; di sviluppare la questione
relativa alla plausibilità della funzione di produzione
aggregata.
- La riunione termina alle ore 15.30.