SALVADORI | NERI | |
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(cognome) | (nome) | |
Università di PISA | Facoltà di ECONOMIA | |
(università) | (facoltà) | |
SECS-P/01 | Dipartimento di SCIENZE ECONOMICHE | |
(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
nerisal@ec.unipi.it |
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(E-mail) |
BALDUCCI | RENATO | |
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(cognome) | (nome) |
Professore ordinario | 24/02/1947 | BLDRNT47B24G157Z |
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(qualifica) | (data di nascita) | (codice di identificazione personale) |
Università degli Studi di ANCONA | Facoltà di ECONOMIA |
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(università) | (facoltà) |
SECS-P/01 | Dipartimento di ECONOMIA |
(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
0712207081 | 0712207102 | BALDUCCI@DEA.UNIAN.IT |
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(prefisso e telefono) | (numero fax) | (E-mail) |
Testo italiano
Renato Balducci è professore ordinario di Economia Politica presso l'Università degli Studi di Ancona dove attualmente è Direttore de Dipartimento di Economia; è stato professore associato di Economia Politica presso l'Università di Bologna.
Si è specializzato presso il Linacre College dell'Università di Oxford, quale vincitore della borsa di studio Stringher della Banca d'Italia. Ha partecipato alla ricerca coordinata dal prof. Vicarelli sul capitale industriale e capitale finanziario nell'economia italiana, che si proponeva di individuare le determinanati dell'evoluzione della struttura finanziaria e porre in luce i rapporti di reciproca dipendenza esistenti tra i processi di accumulazione reale e finanziaria. Successivamente ha affrontato i problemi della crescita e del ciclo lungo linee di analisi che provilegiano i rapporti conflittuali tra le parti sociali, ricercando la spiegazione endogena e simultanea delle oscillazioni cicliche e dello sviluppo sia sul piano teorico, sia con riferimento all'economia italiana. Più recentemente i temi di ricerca hanno riguardato le relazioni tra mercato del lavoro, distribuzione del reddito e crescita economica. Parallelamente ha curato in collaborazione con il prof. Candela, diversi testi di teoria della politica economica.Testo inglese
Renato Balducci is full professor of Economics at the University of Ancona where he is Director of the Economics Department; In the past, he was associate professor of Economics at the University of Bologna.
He specialised at the Linacre College of Oxford University, as the winner of Stingher scolarship, Bank of Italy. He partecipated at the research project coordinated by prof. Vicarelli on industrial and financial capital in the Italian economy whose aim was to find the determinants of the evolution of the financial structure highlighting the interactions between the real and financial accumulation processes. Later on, he investigated the issues of economic growth and economic cycle focusing on the role of the relationships between social partners. He searched for a simultaneous explanation of the cyclical fluctuations and economic growth both from a theoretical and an applied perspective. More recently, his main research interest includes the relationship betweeen the labour market, income distribution and economic growth. At the same time he published jointly with prof. Candela several textbooks on economic policy.
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore scient. |
Mesi uomo |
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2002 | 2003 | ||||||
Personale docente: | |||||||
1 | BALDUCCI | RENATO | ECONOMIA | Prof. ordinario | SECS-P/01 | 5 (ore: 685) |
5 (ore: 685) |
2 | LUCCHETTI | RICCARDO | ECONOMIA | Ricercatore | SECS-P/05 | 4 (ore: 550) |
4 (ore: 550) |
3 | STAFFOLANI | STEFANO | ECONOMIA | Prof. associato | SECS-P/02 | 4 (ore: 550) |
4 (ore: 550) |
Altro personale: |
1.7.2 Personale universitario di altre Università
Nº | Cognome | Nome | Università | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore scient. |
Mesi uomo |
|
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2002 | 2003 | |||||||
Personale docente: | ||||||||
1 | BUCCI | ALBERTO | MILANO | Scienze economiche e statistiche | Ricercatore | SECS-P/02 | 4 (ore: 550) |
4 (ore: 550) |
Altro personale: |
1.7.3 Titolari di assegni di ricerca
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Anno del titolo | Mesi uomo |
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2002 | 2003 | |||||
1 | BRATTI | MASSIMILIANO | Dip. ECONOMIA | 2001 | 0 | 5 (ore: 685) |
1.7.4 Titolari di borse per Dottorati di Ricerca e ex L. 398/89 art.4 (post-dottorato e specializzazione)
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Anno del titolo | Mesi uomo |
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Nº | Qualifica | Costo previsto | Mesi uomo |
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Nº | Cognome | Nome | Ente | Qualifica | Mesi uomo |
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Testo italiano
Conflitto sociale, distribuzione del reddito e crescita economicaTesto inglese
Social Conflict, Income Distribution and Growth
|
Testo italiano
CRESCITA ECONOMICA ; DISTRIBUZIONE FUNZIONALE DEL REDDITO ; DINAMICHE STRUTTURALI ; MERCATO DEL LAVORO
Testo inglese
ECONOMIC GROWTH ; INCOME DISTRIBUTION ; ; STRUCTURAL DYNAMICS ; LABOUR MARKET
Testo italiano
I fondamenti teorici e la base bibliografica delle analisi che questa unità di ricerca si propone di portare a termine sono descritti nella sezione 2.2 del modello A, dove vengono anche evidenziati gli aspetti problematici all’interno dei quali il progetto coordinato intende collocarsi.
Detta Sezione 2.2 risulta articolata in 4 punti. Di essi il primo (Ildibattito internazionale di riferimento) evidenzia l'ambito teorico in cui la ricerca si colloca; il secondo (Chi siamo e da dove veniamo) collega questa ricerca a quella svolta e finanziata da COFIN 1999; il terzo (Aspetti problematici della EGT che abbiamo messo in luce) e il quarto (Altri aspetti problematici della EGT) illustrano gli aspetti problematici della Teoria della Crescita Endogena (EGT) che sono già stati mesi in luce a mezzo di COFIN 1999 o che attendono ancora di esserlo a mezzo della presente ricerca. Il più generale di questi è stato identificato nella relazione fra crescita economica e distribuzione del reddito, che fornisce il titolo per l'intero progetto. Nella Sezione 2.1 del Modello A dedicata agli obiettivi della ricerca è stata infine indicata la struttura (anche se parzialmente provvisoria) del risultato finale previsto. Questa struttura si articola in cinque componenti indicate in quella Sezione
con le lettere A, B, C, D, E.
L'unità di Ancona intende situarsi all'interno della sezione A ''Eterogeneità degli Agenti'' e in particolare si concentrerà sulle componenti indicate nel punto A2 ''Conflitto sociale e distribuzione del reddito'', e all'interno della sezione C, analizzando in particolare il punto C1.1 ''Ruolo della competitività nel mercato del prodotto e del lavoro nella spiegazione della distribuzione del reddito''.
Le principali tradizioni di ricerca (classiche, neoclassiche, shumpeteriane, keynesiane, nuova teoria della crescita, ecc.) hanno esaminato la relazione tra distribuzione del reddito e crescita economica per individuare i principali problemi che restano ancora aperti su tale tema. Riprendere questa letteratura è necessario sia per costruire una prospettiva di analisi più ampia, sia per proporre nuovi stimoli e elementi di analisi, verificando la possibilità di integrare e fertilizzare vicendevolmente i vari approcci. La letteratura più recente sulla relazione tra crescita e distribuzione ha posto l’attenzione su differenti aspetti, ognuno potenzialmente rilevante per la crescita. Tra questi, le caratteristiche strutturali, politiche e istituzionali dei diversi Paesi; la distribuzione funzionale e personale dei redditi, la stabilità politica e sociale, la sicurezza dei diritti di proprietà, l’efficienza del mercato dei capitali, l’attività di ricerca, il grado di istruzione, l’integrazione commerciale, la diffusione delle tecnologie, gli investimenti in capitale fisico e umano, le politiche di spesa pubblica e di tassazione. L’importanza della relazione tra distribuzione e crescita economica è sottolineta da Gailor e Zeira, 1993, che concludono il loro studio asserendo: “In general, this study shows that the distributions of wealth and income are very important from a macroeconomic point of view. They affect output and investment in the short and in the long run and the pattern of adjustment to exogenous shocks. It is, therefore, our belief that this relationship between income distribution and macroeconomics will attract more studies in the future." (p.51)
Durante gli anni ’60 la relazione tra distribuzione del reddito e la crescita economica (vedi Cozzi, 1998, per una interessante rassegna) era un argomento dibattuto, tra gli altri, da Kaldor (1956), Pasinetti (1962, 1969) e Samuelson - Modigliani (1966). L’Attenzione era prevalentemente incentrata sulle diverse propensione al risparmio dei lavoratori e dei capitalisti, e nei cambiamenti del tasso medio di risparmio dovute a variazioni nella proporzione del prodotto totale destinata all’una o all’altra classe.
La relazione tra crescita e distribuzione è stata in seguito sviluppata in vari studi, (Alesina - Rodrik (1991), Bertola (1993, 1998a)), nel quadro di modelli di crescita endogena, ed è stata inserita nell’analisi dei sistemi politici e istituzionali di un paese.
Persson-Tabellini (1994) notano, sulla base dell’evidenza empirica, che esiste una relazione negativa tra disuguaglianza e crescita economica. Quando la disuguaglianza eccede un livello socialmente accettabile, politiche del reddito redistributive sono necessaire; queste politiche, finanziate attraverso la tassazione, disincentivano gli investimenti e riducono la crescita.
Un approccio differente alla teoria della crescita si focalizza sul conflitto distributivo tipico di un mercato del lavoro non competitivo. E’ da tempo riconosciuto che il sindacato dei lavoratori può influenzare l’accumulazione di capitale attraverso la partecipazione nella fissazione dei salari e del livello occupazionale. In una impresa competitiva, salari più alti portano i a una sostituzione di lavoro con il capitale e una riduzione nei livelli produttivi. L’effetto totale sullo stock di capitale è quindi ambiguo. In una situazione nella quale le imprese e il sindacato contrattano congiuntamente su salari e occupazione, in assenza di accordi vincolanti tra le parti, è probabile che l’incentivo a investire diminuisca. (Grout (1984), Van del Ploeg (1987)): in effetti un maggiore stock di capitale e una produttività del lavoro più elevata inducono i sindacati a domandare salari più alti, erodendo così il tasso di rendimento del capitale. Quando le imprese si rendono conto della riduzione dei rendimenti attesi, avranno meno incentivi ad investire.
L’unità operativa di Ancona intende collocare le proprie attività di ricerca nel quadro dell’analisi degli effetti che differenze nella distribuzione funzionale dei redditi, nella struttura del mercato del lavoro e nelle istituzioni che governano le relazioni industriali possono avere sulla crescita economica indotta da processi basati sull’accumulazione di capitale umano.
Questa analisi sarà strettamente collegata ai contributi della altre unità di ricerca (in particolare quella di Pisa) che intendono sistematizzare gli approcci teorici alla relazione tra crescita e distribuzione presenti in letteratura come analizzati dalle principali scuole di pensiero (classica, neoclassica, shumpeteriana, keynesiana) e intende sviluppare questi studi sia sul piano della teoria economica sia su quello della ricerca di evidenza empirica.Testo inglese
The theoretical and bibliographical bases for the project proposed by the research unit are described in section 2.2 of schedule A, which also sets out the problems that it intends to address.
The section 2.2. is articulated in 4 points. The first (the international debate) highlights the theoretical framework of the research. The second (who we are and where we come from) links this research to the one previously financed by COFIN 1999. The third (the EGT's problematic aspects highlighted by us) specified in the present project and the fourth (some other EGT’s problematic aspects) present general insight into the Theory of endogenous growth already emphasised by COFIN 1999 or that we want to develop in the present reseaerch project. The central theme is the relationship between economic growth and income distribution which gives the title to the whole project. Section 2.1 of model A, devoted to the research objectives, reports the provisional structure of the expected final results. This structure consists of five points indicated by letters A, B, C, D, E.
The research unit of Ancona is collocated into the section A (agents’ heterogeneity) and in particular will focus on the components shown in points A2 “Social conflicts and income distribution” and in section C, in particular in point C1.1 “the role of competitiveness in the product and labour markets for the explanation of income distribution-”
The main traditions of economic inquiry (classical, neoclassical, Schumpeterian, Keynesian, new growth theory, etc.) have examined the relation between income distribution and economic growth in order to identify the principal problems still unresolved in its regard. Drawing on this literature is necessary both to develop a broader perspective of analysis and to propose new stimuli and insights, examining whether the various approaches can be integrated and cross-fertilized. The more recent literature on the relation between growth and distribution has concentrated on various aspects, each of them with a potential bearing on growth: the structural, political and institutional characteristics of countries, the functional and personal distribution of incomes, political and social stability, the protection of property rights, the efficiency of capital markets, research, educational levels, commercial integration, the diffusion of tehcnologies, investments in physical and human capital, public spending and taxation policies. The importance of the relation between distribution and economic growth has been emphasised by Gailor and Zeira (1003), who conclude their study by asserting: “In general, this study shows that the distributions of wealth and income are very important from a macroeconomic point of view. They affect output and investment in the short and in the long run and the pattern of adjustment to exogenous shocks. It is, therefore, our belief that this relationship between income distribution and macroeconomics will attract more studies in the future." (p.51)
During the 1960s, the relation between income distribution and economic growth (see Cozzi, 1998, for an interesting survey) was an issue debated by, amongst others, Kaldor (1956), Pasinetti (1962, 1969) and Samuelson - Modigliani (1966). Attention concentrated on the different propensities to save of workers and capitalists, and on the changes in the average saving rate due to variations in the proportion of total output allocated to one or the other class.
The relation between growth and distribution was thereafter developed by a number of studies (Alesina – Rodrik (1991), Bertola (1993, 1998a) using endogenous growth models, and it was incorporated into analysis of a country’s political and institutional systems.
On the basis of empirical evidence, Persson-Tabellini (1994) noted that there was a negative relation between inequality and economic growth. When inequality surpasses a socially acceptable level, redistributive income policies are necessary. Financed by means of taxation, these policies disincentivise investments and hamper growth.
A different approach to growth theory focuses on the distributive conflict typical of a non-competitive labour market. It has been recognized for some time that the trade unions are able to influence capital accumulation through their participation in the fixing of wages and the employment level. In a competitive firm, higher wages lead to the substitution of labour by capital, and to a fall in production levels. The overall effect on the capital stock is therefore ambiguous. In a situation where firms and unions bargain over wages and employment, in the absence of binding agreements between the parties, it is probable that the incentive to invest will diminish (Grout (1984), Van del Ploeg (1987)). In effect, a larger capital stock and higher labour productivity induce the unions to press for higher wages, thereby eroding the rate of return on capital. When firms become aware of the decrease in their expected returns, they have less incentive to invest.
The Ancona research unit intends to analyse the effects that differences in the functional distribution of incomes, the structure of the labour market, and the institutions which regulate industrial relations may have on the economic growth induced by processes based on human capital accumulation.
This analysis will be closely connected with the contributions made by the other research units (in particular the one at Pisa), which intend to systematize the theoretical approaches to the growth/distribution relation taken by the main schools of thought in the literature (classical, neoclassical, Schumpeterian, Keynesian) and develop them at both the theoretical and empirical levels.
ALESINA, A., D. RODRIK (1991), ''Distributive Politics and Economic Growth'', NBER Working Paper, W.P. 3668.
BALDUCCI R., S. STAFFOLANI (2002), “Efficient bargaining, Labour share and Employment”, in “Income distribution, growth and employment”, A cura di Balducci R. e Staffolani S., ESI, Napoli
BALDUCCI, R., V. DE NICOLO (1984), “Quando i lavoratori risparmiano: sovroccupazione del capitale ed eutanasia dei capitalisti, “Economia Politica, n. 3, 1984
BALDUCCI, R., G. CANDELA, G. RICCI (1984), “A generalisation of R. Goodwin Model with Rational Behaviour of Economic Agents”, in ”Non-linear Models of Fluctuating Growth”, Spring-Velley, Boston
BERTOLA, G. (1993), ''Factor Shares and Savings in Endogenous Growth.'' American Economic Review, 83, 1184-1198.
BERTOLA, G. (1998a), ''Macroeconomics of Distribution and Growth", in A.B. Atkinson, F. Bourguignon, (editors) ''Handbook of Income Distribution'', Amsterdam, North-Holland
BLANCHARD, O. (1997), “The Medium Run”, Brooking Papers on Economic Activity No. 2, 89-158
BUCCI A., F. FIORILLO, S. STAFFOLANI (2000), “ Can Market Power influence Employment, Wage Inequality and Growth?”, Discussion Paper – IRES Louvain n. 30-2000, Dicembre
COZZI G. (1998) “Distribuzione e crescita. Una rassegna della letteratura recente”, Rivista Italiana degli economisti, n. 1.
DIXON H., N. RANKIN (1994), "Imperfect Competition and Macroeconomics: A Survey", Oxford Economic Papers, 46, pp.171-199.
GALOR, O., J. ZEIRA (1993), "Income Distribution and Macroeconomics", Review of Economic Studies, 60: 35-52.
GARMAN D.M., D.J. RICHARDS, "Wage Inflation, Unionization, and Monopoly Power", Journal of Industrial Economics, 1990, 28, pp.269-281.
IRMEN A., B. WIGGER (2001), “Trade Unions Objective and Economic Growth” CEPR discussion paper n- 3027
ROWTHORN, R. (1999) “Unemployment, Capital-Labour Substitution and Economic Growth”, International Monetary Fund Working paper No. 43
GROUT, P.A. (1984), ''Investment and Wages in the Absence of Binding Contracts: A Nash Bargaining Approach '', Econometrica, 52(2), 449-60
KALDOR, N. (1956), ''A Model of Economic Growth'', Economic Journal, 23, 94-10
PASINETTI, L. (1962), ''Rate of Profit and Income Distribution in Relation to the Rate of Economic Growth'', Review of economic Studies, vol. 29, 267-269
PASINETTI, L. (1969), ''Switches of Techniques and the Rate of Return in Capital Theory'', Economic Journal, 79, 508-537
PERSSON, T.,G. TABELLINI, 1994, "Is Inequality harmful for Growth? Theory and Evidence", American Economic Review, 84(3): 600-621
SAMUELSON,. P.A., F. MODIGLIANI. (1966), ''The Pasinetti Paradox in Neoclassic and more General Models'', Review of Economic Studies, 33, 269-301
SILVESTRE, J., "The Market Power Foundations of Macroeconomic Policy", Journal of Economic Literature, 1993, 31, pp.105-141.
SPECTOR D. 2000 “Competion an the Capital-Labor Conflict”, European Center for Advanced Research in Economics and Statistics, wp ds2301
VAN DER PLOEG, F. (1987), ''Trade Unions, Investment and Employment. A non cooperative Approach'', European Economic Review, 31, 1465-1492
WAPLER, R. (2001), ''Unions, Growth and Unemployment'', Tubinger Discussion Paper n. 206
WEISS, C., ''Is Imperfect Competition in the Product Market Relevant for Labour Markets?”, Labour, 1998, 12(3), pp.451-471.
Testo italiano
Il nostro contributo dovrebbe consistere in un riesame si focalizzerà sul riesame della relazione tra funzionamento del mercato del lavoro non concorrenziale, determinazione delle quote distributive e crescita endogena in un modo che tenti di sviluppare una proficua contaminazione di approcci e metodi di analisi diversi. L’analisi di queste interrelazioni è motivata dall’osservazione che nel corso dell’ultimo decennio vi è stato un radicale passaggio della teoria economica dalla considerazione di modelli macroeconomici e di mercato del lavoro con concorrenza perfetta verso approcci più realistici dove le imprese detengono potere di monopolio (non solo nel mercato dei beni, ma anche in quello del lavoro). Questo radicale mutamento di impostazione, che ha stimolato enormemente la ricerca economica recente, mostra infatti chiaramente che la considerazione esplicita dell’esistenza di condizioni non concorrenziali rappresenta certamente un elemento chiave per valutare sia gli esiti del mercato del lavoro (Weiss, 1998) sia le determinanti di lungo periodo delle quote distributive e della crescita economica. In particolare si intende riprendere:
(1) dal pensiero classico e kalechiano, l'idea di una visione conflittuale della distribuzione nel breve periodo che, attraverso l'interazione tra lavoratori/sindacati e imprenditori, definisca una relazione tra quote distributive e salario;
(2) dal pensiero keynesiano il diverso ruolo svolto dalle famiglie e dalle imprese nei processi di accumulazione di capitale umano e del capitale fisico, anche alla luce dei risultati di non neutralità delle fonti di finanziamento interne e esterne. Questa distinzione dei ruoli consente la separazione delle decisioni di risparmio da quelle di investimento, caratteristica specifica del pensiero keynesiano, che, trasferita all’interno dei modelli di crescita endogena, dovrebbe consentire di fuoriuscire dall’ipotesi dell'agente rappresentativo con vita infinita che decide risparmio ed investimento;
(3) dalla letteratura della crescita endogena l'idea che la crescita dipenda dai rendimenti costanti della somma dei fattori accumulabili (principalmente capitale umano e capitale fisico). Poiché in steady state gli stock di fattori accumulabili debbono crescere al medesimo saggio, la determinazione del saggio di salario deve rendere compatibile l’esito (in termini di quote distributive) di breve periodo della contrattazione salariale con le condizioni di equilibrio di lungo periodo nell’accumulazione dei due fattori produttivi. Lo scopo è quello di ricomporre gli elementi sopra ricordati in un quadro di equilibrio economico generale sia di breve che di lungo periodo, che possa prevedere conflittualità nel breve periodo nella ripartizione dei redditi, possibilità di disoccupazione nel mercato del lavoro, e crescita endogena tramite accumulazione sia di capitale umano che di capitale fisico. Inoltre, il gruppo di ricerca intende concentrare l’attenzione su quegli elementi, presenti in altre tradizioni di ricerca, che la EGT ha spesso trascurato, quali la relazione tra distribuzione personale e funzionale del reddito, gli aspetti conflittuali del processo distributivo e il ruolo delle diverse componenti della domanda effettiva sulla relazione tra crescita e distribuzione.
Una lista, peraltro incompleta, dei temi più rilevanti, che potranno essere affrontati dai componenti il gruppo di ricerca è la seguente:
A) Analisi critica dell’ipotesi di mercati del lavoro e dei beni concorrenziali; rimozione di tale ipotesi e considerazione, in particolare, del ruolo del sindacato all’interno di modelli di crescita endogena e di mercati di vendita dei prodotti caratterizzati da potere di mercato delle imprese:
B) Riproposizione dell’idea kaldoriana di differenti propensioni al consumo e al risparmio dei “capitalisti” e dei “lavoratori”. Kaldor notò che il meccanismo che genera profitti e reddito da lavoro può coincidere con quello che rende il tasso di risparmio sufficiente per bilanciare gli investimenti dell’impresa. L’ipotesi principale è che il tasso di risparmio sui profitti è diverso da quello sui salari. Seguendo questa ipotesi, un recente lavoro di Irmen e Wigger (2001) analizza le condizioni sotto le quali la politica del sindacato aumenta il tasso di crescita e il livello di benessere. Nella nostra prospettiva vorremmo sviluppare queste ipotesi in un contesto economico con crescita endogena.
C) Individuazione, quindi, delle relazioni tra quote afferenti ai fattori produttivi e crescita endogena (Bertola, 1993; Balducci e Staffolani, 2002).
D) Analisi degli effetti di mercati del lavoro più o meno “rigidi” sulle opportunità di crescita economica (Spector, 2000) per contrapporre gli effetti benefici sulla crescita di una maggiore capacità di adeguamento agli shocks tipico di mercati del lavoro flessibili agli effetti negativi legati ad una minore accumulazione di capitale umano dovuta al maggior tasso di turnover.
Sul piano della verifica empirica, negli anni '90 due fatti stilizzati verificatesi nei paesi europei hanno destato l'attenzione delle autorità di politica economica e degli economisti, entrando nell'agenda di ricerca economica: la persistenza di elevati tassi di disoccupazione e l’aumento della quota del capitale sul reddito nazionale (e la corrispettiva riduzione della quota dei salari; Blanchard, 1997, Rowthorn, 1999) .
Si è avuta infatti una riduzione della quota del lavoro nei paesi europei di circa 10 punti percentuali e un contemporaneo forte aumento del tasso di disoccupazione. Questo fenomeno non sembra essersi verificato nei paesi anglosassoni, dove semmai il “fatto stilizzato” è quello dell’ampliamento dei differenziali salariali tra lavoratori più o meno qualificati, né in Giappone. Inoltre, robuste verifiche empiriche confermano che i paesi Europei hanno sperimentato durante gli anni ’80 e ’90 un sensibile rallentamento nella crescita della produttività, alti tassi di interesse reali e una caduta significativa del ritmo di accumulazione del capitale. Al contrario, negli USA il tasso di crescita della produttività totale dei fattori, rimasto invariato fin dagli anni ’70, ha conosciuto un importante recupero negli anni più recenti; il tasso di investimento sostanzialmente è risultato costante negli ultimi trent’anni ed il tasso di interesse reale si è ridotto sensibilmente durante gli anni ’90.
Queste evidenze empiriche si sono verificate nello stesso periodo nel quale nei paesi dell’Europa continentale i sindacati sembravano operare con sempre maggiori difficoltà (riduzione del numero di iscritti, riduzione degli scioperi) e in un contesto nel quale la flessibilizzazione del mercato del lavoro ha costituito uno degli obiettivi primari dei governi e delle associazioni industriali.
Esiste una relazione tra riduzione della conflittualità, riduzione della quota del lavoro, mancato aumento dell’occupazione, maggiore crescita della produttività?
Il rallentamento della crescita della produttività dei fattori, la insufficiente accumulazione del capitale e i tassi di interesse alti sperimentati nei paesi europei a partire dagli anni ’80, possono spiegare in trend della crescita senza occupazione, che si è verificata nel vecchio continente?
Questi temi entrano a pieno titolo a formare la base fattuale della necessaria riconsiderazione della relazione tra distribuzione del reddito e crescita economica e possono fornire una prima base di ricerca per verifiche empiriche.
In accordo con il progetto nazionale, l’Unità di Ancona si concentrerà, per quel che riguarda l’elenco dei saggi da inserire nel volume e da presentare al convegno internazionale, sugli aspetti della base scientifica del progetto nazionale (punti ##) che si interessano più da vicino ad approfondimenti teorici ed empirici della relazione tra conflittualità e crescita endogena.
Questo progetto scaturisce da precedenti lavori posti in essere dai membri del gruppo di ricerca. In particolare Balducci e Staffolani sono i curatori del volume “Income distribution, growth and employment” edito dalla ESI nonchè autori dell’introduzione al volume e al primo capitolo. Bucci e Staffolani (insieme a Fiorillo) hanno proposto un primo tentativo di valutazione teorica delle relazioni tra potere di mercato delle imprese, caratteristiche del mercato del lavoro e crescita endogena. L’attuale progetto si propone di sviluppare ulteriormente e integrare i risultati ottenuti in questi precedenti contributi.Testo inglese
Our contribution will consist in a re-examination of the relation among the functioning of the non-competitive labour market, determination of the distributive shares, and endogenous growth in a way which develops fruitful cross-fertilization among different approaches and methods of analysis. Our decision to analyse these interrelations has been prompted by the observation that the past decade has seen a radical shift of economic theory from consideration of macroeconomic models and of a labour market with perfect competition to more realistic approaches where firms possess monopoly power (not only in the goods market but also the labour market). This radical change of perspective has greatly stimulated recent economic research and clearly shows that explicit consideration of the existence of non-competitive conditions is a key element in evaluation of both labour market outcomes (Weiss, 1998) and the long-period determinants of distributive shares and economic growth. The intention in particular is to reprise:
1. from classical and Kaleckian thought, a conflict-driven view of distribution in the short period which, through the interaction between workers/unions and employers, defines a relation between distributive shares and wages;
2. from Keynesian thought, the different roles performed by households and firms in the processes of human and physical capital accumulation, also in the light of the finding that internal and external sources of financing are non-neutral. This distinction of roles enables saving decisions to be separated from investment ones: a feature specific to Keynesian thought which, when incorporated into endogenous growth models, should make it possible to dispense with the hypothesis of the infinite representative agent that decides saving and investment;
3. from the endogenous growth literature, the idea that growth depends on constant returns to the sum of accumulable factors (principally human capital and physical capital). Since in steady state the stocks of accumulable factors should grow at the same rate, determination of the wage rate should make the short-period outcome (in terms of distributive shares) of wage bargaining compatible with the long-period equilibrium conditions in the accumulation of the two production factors. The aim is to reassemble these components in a framework of both short- and long-period general economic equilibrium able to foresee conflict over the distribution of incomes, possible unemployment in the labour market, and endogenous growth through the accumulation of both human and physical capital. The research group also intends to concentrate on those elements of other traditions of inquiry that EGT has often neglected, like the relation between the personal and functional distribution of income, the conflictual aspects of the distributive process, and the influence of the various components of effective demand on the relation between growth and distribution.
A list, though incomplete, of the main themes that the research group might address is the following:
A. Critical analysis of the hypothesis of competitive labour and goods markets; elimination of that hypothesis, and consideration in particular of the role of the unions in models of endogenous growth and product sales markets characterized by the market power of firms.
B. Resumption of the Kaldorian idea of the different propensities to consume and save of ‘capitalists’ and ‘workers’. Kaldor pointed out that the mechanism which generates profits and incomes from work may coincide with the one that makes the saving rate sufficient to balance the firm’s investments. The main hypothesis is that the saving rate on profits is different from that on wages. Following this hypothesis, a recent study by Irmen and Wigger (2001) analyses the conditions under which union policy increases the growth rate and the level of welfare. From our perspective, we shall develop these hypotheses in an economic context with endogenous growth.
C. Identification, therefore, of the relations between the production factor shares and endogenous growth (Bertola, 1993; Balducci and Staffolani, 2002).
D. Analysis of the effects of more or less ‘rigid’ markets on opportunities for economic growth (Spector, 2000) in order to counterpose the beneficial effects on the growth of a greater capacity to adjust to the shocks typical of flexible labour markets with the negative effects of a lesser accumulation of human capital due to a higher turnover rate.
As regards empirical analysis, during the 1990s two stylized facts apparent in the European countries attracted the attention of economic policy makers and economists, moving on to the agenda of economic research: persistently high unemployment rates, and the increased share of capital in the national income (and the corresponding decrease in the wage share: Blanchard, 1997; Rowthorn, 1999).
The 1990s, in fact, saw a reduction of the labour share in the European countries amounting to around 10 percentage points, and a simultaneously marked increase in the unemployment rate. This phenomenon does not seem to have occurred in it Anglo-Saxon countries, where if anything the ‘stylized fact’ was a widening of pay differentials between more and less skilled workers, and neither is it apparent in Japan. Moreover, robust empirical evidence confirms that during the 1980s and 1990s the European countries experienced a substantial slowdown in productivity growth, high real interest rates, and a significant diminution in the pace of capital accumulation. In the United States, by contrast, the growth rate of total factor productivity, which had remained unchanged since the 1970s, increased considerably in the 1990s; the investment rate had remained substantially constant over the past thirty years, and the real interest rate fell considerably during the 1990s.
These phenomena occurred in the same period when, in the countries of continental Europe, the unions appeared to operate with increasing difficulty (falling enrolments, fewer strikes) and in a context where the flexibilization of the labour market was one of the primary objectives of governments and industrial associations.
Is there a relation between reduced conflict, a diminished labour share, a failure to increase employment, and greater productivity growth?
Can the slowdown in factor productivity growth, the insufficient capital accumulation, and the high interest rates experienced by the European countries account for the trend of growth without employment distinctive of those countries since the 1980s?
These questions constitute the factual base for the necessary reconsideration of the relation between income distribution and economic growth, and they may provide the framework for empirical research into the themes listed above ??.
As regards the list of essays to be included in the book and presented at the international conference, it has been agreed with the national partners that the Ancona unit will concentrate on the aspects of the scientific basis of the project (points ##) of closest relevance to theoretical and empirical analysis of the relation between conflict and endogenous growth.
This project arises from previous work undertaken by the members of the research group. In particular, Balducci and Staffolani are the editors of Income Distribution, Growth and Employment published by ESI, as well as being the authors of the introduction to the book and the first chapter. Bucci and Staffolani (together with Fiorillo) have conducted a preliminary theoretical analysis of the relation between firms’ market power, characteristics of the labour market, and endogenous growth. The project described here intends to develop further and supplement the results obtained by these previous studies.
Nº | Anno di acquisizione | Descrizione | |
---|---|---|---|
Testo italiano | Testo inglese |
Attrezzatura I
Descrizione
valore presunto ( Euro) percentuale di utilizzo per il programma
Attrezzatura II
Descrizione
valore presunto ( Euro) percentuale di utilizzo per il programma
numero | mesi uomo | |
---|---|---|
Personale universitario dell'Università sede dell'Unità di Ricerca (docenti) | 3 | 26 (ore: 3575) |
Personale universitario dell'Università sede dell'Unità di Ricerca (altri) | 0 | 0 |
Personale universitario di altre Università (docenti) | 1 | 8 (ore: 1100) |
Personale universitario di altre Università (altri) | 0 | 0 |
Titolari di assegni di ricerca | 1 | 5 (ore: 685) |
Titolari di borse dottorato e post-dottorato | 0 | 0 |
Personale a contratto | 0 | 0 |
Personale extrauniversitario | 0 | 0 |
Totale | 5 | 39 (ore: 5360) |
Voce di spesa | Spesa, Euro | Descrizione | |
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Testo italiano | Testo inglese | ||
Materiale inventariabile | 10.000 | personal computer, banche dati, libri e riviste | personal computer, data bank, book and review |
Grandi Attrezzature | |||
Materiale di consumo e funzionamento | 3.000 | fotocopie, cancelleria, spese postali e telefoniche e altro | copies, stationery, post and telephone expenses |
Spese per calcolo ed elaborazione dati | 5.000 | rielaborazione banche dati | reworking of data bank |
Personale a contratto | |||
Servizi esterni | |||
Missioni | 17.000 | spese per partecipazione a conference e workshop, per visite a centri di ricerca italiani e esteri, a universtià, etc. | expenses for participation to conferences, workshops, visits to italian and foreign research centers, universties, etc. |
Pubblicazioni | 4.000 | spese per sottomissione di articoli a riviste e per acquisto di offprints | fees for paper submission to journals, offprints, etc. |
Partecipazione / Organizzazione convegni | 4.000 | spese per organizzazione e/o partecipazione a conference e workshop organizzati dall'unità di ricerca | fees for participation to conferences, workshops organised by the research units |
Altro |
Amministrazioni cofinanziatrici: |
Euro | |
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Costo complessivo del Programma dell'Unità di Ricerca | 43.000 |
Costo minimo per garantire la possibilità di verifica dei risultati | 26.000 |
Fondi disponibili (RD) | 7.000 |
Fondi acquisibili (RA) | 6.000 |
Cofinanziamento di altre amministrazioni pubbliche o private (art. 4 bando 2002) |
0 |
Cofinanziamento richiesto al MIUR | 30.000 |
QUADRO RD
Provenienza | Anno | Importo disponibile, Euro | Note |
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Università | |||
Dipartimento | 2001 | 7.000 | |
CNR | |||
Unione Europea | |||
Altro | |||
TOTAL | 7.000 |
4.1.1 Altro
QUADRO RA
Provenienza | Anno della domanda o stipula del contratto | Stato di approvazione | Quota disponibile per il programma, Euro | Note |
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Università | 2002 | disponibile in caso di accettazione della domanda | 4.000 | |
Dipartimento | 2002 | disponibile in caso di accettazione della domanda | 2.000 | |
CNR | ||||
Unione Europea | ||||
Altro | ||||
TOTAL | 6.000 |
4.2.1 Altro
Firma ____________________________________________ |
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Firma ____________________________________________ | 22/04/2002 15:44:48 |
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