MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE IL COORDINAMENTO E GLI AFFARI ECONOMICI - SAUS
PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIO NALE
RICHIESTA DI COFINANZIAMENTO

(DM n. 20 del 19 febbraio 2002)
PROGETTO DI UNA UNITÀ DI RICERCA - MODELLO B
Anno 2002 - prot. 2002131335_009


Parte: I
1.1 Programma di Ricerca di tipo: interuniversitario

Area Scientifico Disciplinare: Scienze economiche e statistiche

1.2 Durata del Programma di Ricerca: 24 mesi

1.3 Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca

SALVADORI NERI  
(cognome) (nome)  
Università di PISA Facoltà di ECONOMIA
(università) (facoltà)
SECS-P/01 Dipartimento di SCIENZE ECONOMICHE
(settore scient.discipl.) (Dipartimento/Istituto)


nerisal@ec.unipi.it
(E-mail)


1.4 Responsabile Scientifico dell'Unità di Ricerca

COZZI GUIDO  
(cognome) (nome)  


Professore associato 26/09/1964 CZZGDU64P26H501P
(qualifica) (data di nascita) (codice di identificazione personale)

Università degli Studi di ROMA "La Sapienza" Facoltà di ECONOMIA
(università) (facoltà)
SECS-P/01 Dipartimento di ECONOMIA PUBBLICA
(settore scient.discipl.) (Dipartimento/Istituto)


gcozzi@dep.eco.uniroma1.it
(prefisso e telefono) (numero fax) (E-mail)


1.5 Curriculum scientifico del Responsabile Scientifico dell'Unità di Ricerca

Testo italiano

Laureatosi in Economia nel 1990, Dottorato in Economia Politica nel 1994, e PhD in Economics presso la New York University nel 2000, e' Professore Associato di Economia Politica dal 2001. Ha ricoperto il ruolo di Ricercatore Universitario in Economia Politica e di Assistant Professor of Economics presso la Cornell University.
I suoi campi di ricerca principali sono la teoria della crescita economica, la macroeconomia dinamica, e i modelli a generazioni sovrapposte. I suoi contributi principali gia' pubblicati si trovano sulle riviste internazionali Journal of Economic Growth, Journal of Political Economy, e Journal of Economic Theory, nonche' sulla Rivista Italiana degli Economisti.
Svolge intensa attivita' di referaggio per principali riviste scientifiche internazionali come Econometrica, Journal of Political Economy, Review of Economic Studies, Journal of Economic Theory, European Economic Review, Journal of Economic Growth, Journal of Economic Dynamics and Control, ecc.

Testo inglese

Laurea in Economics in 1990, Dottorato in Political Economy in 1994, and PhD in Economics at New York University in 2000, he is Associate Professor of Political Economy since 2001. He has worked as University Researcher in Political Economy and as Assistant Professor of Economics at Cornell University.
His main fields of research are the theory of economic growth, dynamics macroeconomics, and overlapping generation models. His main published contributions can be found in the Journal of Economic Growth, Journal of Political Economy, e Journal of Economic Theory, and in the Rivista Italiana degli Economisti.
He is involved in an intense activity as Referee for major scientific international journals such as Econometrica, Journal of Political Economy, Review of Economic Studies, Journal of Economic Theory, European Economic Review, Journal of Economic Growth, Journal of Economic Dynamics and Control, etc.

1.6 Pubblicazioni scientifiche più significative del Responsabile Scientifico dell'Unità di Ricerca
  1. COZZI G. (2001). A Note on Heterogeneity, Inefficiency, and Indeterminacy with Ricardian Altruism. JOURNAL OF ECONOMIC THEORY. vol. 97, pp. 191-202.
  2. COZZI G. (2001). Inventing or Spying? Implications for Growth. JOURNAL OF ECONOMIC GROWTH. vol. 6, pp. 55-77.
  3. COZZI G. (1999). R&D Cooperation and Growth. JOURNAL OF ECONOMIC THEORY. vol. 86, pp. 17-49.
  4. COZZI G. (1998). Culture as a Bubble. JOURNAL OF POLITICAL ECONOMY. vol. 106, pp. 376-394.
  5. COZZI G. (1997). Exploring Growth Trajectories. JOURNAL OF ECONOMIC GROWTH. vol. 2, pp. 385-399.

1.7 Risorse umane impegnabili nel Programma dell'Unità di Ricerca

1.7.1 Personale universitario dell'Università sede dell'Unità di Ricerca

Cognome Nome Dipart./Istituto Qualifica Settore
scient.
Mesi
uomo
2002 2003
Personale docente:
1  COZZI  GUIDO  ECONOMIA PUBBLICA  Prof. associato  SECS-P/01  9
(ore: 1233)
 6
(ore: 825)
Altro personale:

1.7.2 Personale universitario di altre Università

Cognome Nome Università Dipart./Istituto Qualifica Settore
scient.
Mesi
uomo
2002 2003
Personale docente:
Altro personale:

1.7.3 Titolari di assegni di ricerca

Cognome Nome Dipart./Istituto Anno del titolo Mesi
uomo
2002 2003
 

1.7.4 Titolari di borse per Dottorati di Ricerca e ex L. 398/89 art.4 (post-dottorato e specializzazione)

Cognome Nome Dipart./Istituto Anno del titolo Mesi uomo
1. PARELLO  CARMELO  ECONOMIA PUBBLICA  2005  14 
(ore: 1925) 
2. SPINESI  LUCA  ECONOMIA PUBBLICA  2004  14 
(ore: 1925) 

1.7.5 Personale a contratto da destinare a questo specifico programma

Qualifica Costo previsto Mesi uomo

1.7.6 Personale extrauniversitario dipendente da altri Enti

Cognome Nome Ente Qualifica Mesi uomo


Parte: II
2.1 Titolo specifico del programma svolto dall'Unità di Ricerca

Testo italiano

Teoria schumpeteriana della crescita endogena e disuguaglianza

Testo inglese

Schumpeterian endogenous growth theory and inequality

2.2 Settori scientifico-disciplinari interessati dal Programma di Ricerca
  • SECS-P/01 - ECONOMIA POLITICA
  • SECS-P/02 - POLITICA ECONOMICA
  • SECS-P/04 - STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO

2.3 Parole chiave

Testo italiano
TEORIA DELLA CRESCITA ENDOGENA ; DISTRIBUZIONE FUNZIONALE DEI REDDITI ; RICERCA E SVILUPPO ; DISTRIBUZIONE PERSONALE DEI REDDITI ; DIRITTI DI PROPRIETA' INTELLETTUALI

Testo inglese
ENDOGENOUS GROWTH THEORY ; FUNCTIONAL INCOME DISTRIBUTION ; RESEARCH AND DEVELOPMENT ; PERSONAL INCOME DISTRIBUTION ; INTELLECTUAL PROPERTY RIGHTS


2.4 Base di partenza scientifica nazionale o internazionale

Testo italiano

I fondamenti e la struttura della ricerca di cui fa parte l'unità di ricerca di Roma sono discussi e chiariti nella Sezione 2.2 del Modello A, "Base di partenza scientifica nazionale o internazionale". Detta Sezione 2.2 risulta articolata in 4 punti. Di essi il primo (Il dibattito internazionale di riferimento) evidenzia l'ambito teorico in cui la ricerca si colloca; il secondo (Chi siamo e da dove veniamo) collega questa ricerca a quella svolta e finanziata da COFIN 1999; il terzo (Aspetti problematici della EGT che abbiamo messo in luce) e il quarto (Altri aspetti problematici della EGT) illustrano gli aspetti problematici della Teoria della Crescita Endogena (EGT) che sono già stati mesi in luce a mezzo di COFIN 1999 o che attendono ancora di esserlo a mezzo della presente ricerca. Il più generale di questi è stato identificato nella relazione fra crescita economica e distribuzione del reddito, che fornisce il titolo per l'intero progetto. Nella Sezione 2.1 del Modello A dedicata agli obiettivi della ricerca è stata infine indicata la struttura (anche se parzialmente provvisoria) del risultato finale previsto. Questa struttura si articola in cinque componenti indicate in quella Sezione con le lettere A, B, C, D, E. L'unità di Roma si concentrerà sulle componenti B e D e in particolare, all'interno della componente B, sulle sottocomponenti B3.2 e D2.5. Questo viene spiegato in quanto segue.
Nel corso degli anni ’90 è stata sviluppato un nuovo filone della EGT definito come modelli di crescita basati sulla Ricerca e Sviluppo, secondo il quale la crescita di un paese è trainata da azioni intenzionali degli individui i quali - rispondendo a incentivi provenienti sia dal mercato che non dal mercato – introducono innovazioni tecnologiche attraverso l’attività di Ricerca e Sviluppo (R&D). Il punto di partenza di questo nuovo filone teorico è rappresentato da un articolo di Romer (1990) dal quale hanno avuto origine i modelli di crescita Schumpeteriani. L’attività innovativa ha luogo sia attraverso un miglioramento qualitativo dei beni – intermedi o finali – già esistenti, ossia attraverso l’innovazione verticale, sia con l’introduzione di nuove varietà di beni anch’essi rappresentabili sia come beni finali sia come beni intermedi.
Nei modelli di crescita basati sull’attività di ricerca e sviluppo il principale fattore di produzione è rappresentato dalla conoscenza, dalle idee create da individui egoisti e massimizzatori. La crescita è quindi trinata dall’attività innovativa che prende la forma di beni già esistenti ma di migliore qualità oppure prende la forma di beni prima non esistenti (sia beni finali che intermedi). La conoscenza è un input produttivo particolare in quanto caratterizzato da non rivalità nell’uso e da un almeno parziale escludibilità; queste particolari caratteristiche determinano rendimenti crescenti nell’economia producendo due importanti conseguenze: da un lato si crea crescita endogena e dall’altro si generano forme di mercato non perfettamente concorrenziali. A causa di queste particolari connotazioni della conoscenza, delle idee, e a causa dell’impossibilità di costituire un mercato per lo scambio di tale bene (Arrow, 1962), la letteratura sulla EGT ha spesso assunto l’imposizione da parte dello Stato di un meccanismo distorsivo per l’attribuzione della proprietà intellettuale: l’idea apparterrà all’individuo che riesce ad ottenere un brevetto sull’innovazione sviluppata. Questo meccanismo distorsivo genera rendite monopolistiche per l’impresa o l’individua che ottiene il brevetto, sono tali rendite che forniscono l’incentivo ad intraprendere l’attività di ricerca che risulta essere comunque incerta nell’esito e costosa.
Quindi nei modelli di crescita basati sulla R&D risulta rilevante la durata del brevetto, cioè il periodo durante il quale si gode delle rendite monopolistiche. Ciò che risulta veramente rilevante è a durata effettiva dei brevetti piuttosto che quella legale, ossia un brevetto dura fini al momento in cui il prossimo innovatore avrà successo e riuscirà a iscrivere un nuovo brevetto introducendo un bene di migliore qualità e soppiantando il precedente monopolista.
Un dibattito che interessa tale filone della letteratura sulla EGT riguarda il carattere non rivale del bene conoscenza il quale genera rendimenti crescenti e che ha dato luogo ai così chiamati effetti di scala I primi modelli di crescita basati sulla R&D di Romer (1990), Aghion and Howitt (1992), Grossman and Helpman (1991) mostrano come il saggio di crescita di un paese sia legato alla popolazione dello stesso, ossia un aumento della popolazione, e quindi del numero di ricercatori presenti in un determinato paese, aumenta proporzionalmente il saggio di crescita del PIL pro-capite.
Influenti studi empirici condotti da by Jones (1995a, 1995b) mostrano come tali effetti di scala siano assenti nei paesi economicamente più sviluppati almeno a partire dal XX secolo. Alcuni autori fra i quali per primi Jones (1995b, 1999), Kortum (1997), Segerstrom (1998) hanno sviluppato modelli alternativi rilevando come gli effetti di scala si producono sul livello del reddito pro-capite e non sul suo saggio di crescita; questi modelli implicano un’efficacia della politica economica nell’influenzare il saggio di crescita di lungo termine di un paese.
Il dibattito sugli effetti di scala e sull’efficacia delle azioni di politica economica ha prodotto una seconda serie di modelli di crescita basati sulla R&D fra i quali annoveriamo i lavori di Aghion and Howitt (1998), Dinopoulos and Thompson (1998), Peretto (1998), Young (1998), Howitt (1999). Questi studi combinano l’innovazione verticale, ossia l’introduzione di beni qualitativamente migliori di quelli esistenti, con l’innovazione orizzontale, ossia l’introduzione di beni prima non esistenti che aumentano il numero di prodotti disponibili. Questo consente di eliminare gli effetti di scala dal saggio di crescita del reddito pro-capite in quanto il numero di nuovi beni (quelli ottenuti con l’innovazione orizzontale) e la popolazione crescono proporzionalmente, lasciando l’intensità della ricerca per settore, e quindi il saggio di crescita, invariato. Inoltre questi modelli reintroducono l’efficacia della politica economica sul saggio i crescita di lungo termine.

Testo inglese

The foundations and the structure of the research of which the Roma research unit belongs are discussed and clarified in Section 2.2 of Model A, "Base di partenza scientifica nazionale o internazionale". Such Section 2.2 is articulated in 4 points. The first of them ("Il dibattito internazionale di riferimento") clarifies the theoretical framework in which the current research locates itself; the second ("Chi siamo e da dove veniamo") connects this research to that carried out and financed by COFIN 1999; the third ("Aspetti problematici della EGT che abbiamo messo in luce") and the fourth ("Altri aspetti problematici della EGT") illustrate the problematic aspects of endogenous Growth Theory (EGT) that have already been remarked by means of COFIN 1999 or that are waiting to be illustrated by means of the present research. The most general of these is the relationship between economic growth and income distribution, that gives the title to the entire project. In Section 2.1 of modello A, devoted to the targets of the research, the (albeit partially temporary) structure of the expected final result is indicated. This structure is articulated in five components indicated in the same section with letters A, B, C, D, E. The unit in Roma will focus on components B and D, and in particular, within component B, on sub-components B3.2 and D2.5. This is explained in what follows.
In the nineties a particular and very diffused branch of EGT has developed: the so called R&D growth-based models, in which economic growth is the consequence of intentional actions of people who respond to market and non-market incentives and produce technological change –hence innovations- through their research and development (R&D) activity. The cornerstone of this recent literature is a paper by Romer (1990) which gave origin to the Schumpeterian growth models. Growth is generated either by a random sequence of quality improving innovations (“vertical”) that themselves result from uncertain research activities or by an ever expanding product variety (“horizontal”) which may be interpreted both as final goods and as intermediate inputs for the production of the final output.
In this literature the most important factor of production is the knowledge created in the R&D activity by self-interested and maximizing individuals. Hence innovation and growth are driven from “ideas” taking the form of a better quality of the existing intermediate goods or the form of a completely new intermediate or final good. Knowledge – “ideas”- is a very particular input because it is characterized by non rivalry - the idea underlying a product only needs to be created once - and it is at least partially excludible. Considering this fundamental input in the production function either of the final or the intermediate good generates increasing returns in the economy; this produces two important consequences: on one side it permits to have endogenous growth and on the other side it creates non perfectly competitive market structures.
Because of the particular character of the “good” knowledge and information and because of the difficulty, or better the impossibility, to have a market for this good (Arrow, 1962) the literature on EGT has often assumed the existence of a distortionary mechanism imposed by the State in order to partially solve the appropriability and the property problem of an “information” or an “idea”: the idea will belong to the individual who obtains a patent grant. This mechanism in turn generates a monopoly power for the firm, or the individual, which grants the patent and hence generates the rents that give the incentive to undertake costly and uncertain R&D activity.
The incentive to undertake R&D depends on the rents that could be obtained from introducing a new good, and hence from the patent life. What is really important in the R&D growth-based models is not only the legal life of the patent, but its effective life. In fact the monopoly power, and hence the associated rents, will last until the next innovator will succeed in the introducing a better quality of the good that the incumbent is producing.
A prolonged debate in the R&D growth-based literature derives from the non-rivalry of the knowledge which generates increasing returns to scale that give rise to the basic scale effect in idea growth-based models. The initial models by Romer (1990), Aghion and Howitt (1992), Grossman and Helpman (1991) show that the growth rate of the economy is proportional to the total amount of research undertaken in the economy, that is an increase in the population size, and hence in the number of researchers in the economy, proportionally rise the growth rate of the per-capita output.
Influential empirical studies by Jones (1995a, 1995b) show that this prediction of the initial models of R&D growth-based models is at odds with the empirical evidence during the 20th century.
To improve the empirical prediction of the R&D-based growth models Jones (1995b, 1999), Kortum (1997), Segerstrom (1998) have suggetsed a solution according to which the scale effect shows up in the level of per-capita income instead of in its growth rate and that the traditional public policy does not produce any long effect on the growth rate of per-capita income.
The debate on the scale effect has produced a second strand of models such as those of Aghion and Howitt (1998), Dinopoulos and Thompson (1998), Peretto (1998), Young (1998), Howitt (1999). They combine the two form of innovation processes: the vertical innovation process where R&D activity can increase the quality of each existing good and the horizontal innovation process with the introduction of completely new goods augmenting the number of available products. This in turn permits to eliminate the scale effect on growth because the number of new goods and the population grows proportionally, leaving the research effort per-sector, and hence the growth rate, unchanged. Moreover it reintroduces the results that changes in policy may have effects on long run growth rates.

2.4.a Riferimenti bibliografici

Aghion, P. and Howitt, P. (1992). “A Model of Growth Through Creative Destruction”, Econometrica 60, 323-351.
Aghion, P. and Howitt, P. (1998). “Endogenous Growth Theory. Cambridge”: MIT Press.
Dinopoulos, E. and Thompson, P. (1998). “Schumpeterian Growth Without Scale Effects.” Journal of Economic Growth, 3(4): 313-35.
Dinopoulos, E and Segerstrom, P. (1999). “A Schumpeterian Model of Protection and relative Wages”. American Economic Review, December, 89 (3): 450-472.
Grossman, G. M. and Helpman, E. (1991). “Innovation and Growth in the Global Economy”. Cambridge, MA: MIT Press.
Howitt, P. (1999). “Steady Endogenous Growth with Population and R&D Inputs Growing”, Journal of Political Economy, vol.107, no.4, 715-730.
Jones, C. (1995a). “Time Series Test of Endogenous Growth Models”. Quarterly Journal of Economics, 110: 495-525.
Jones, C. (1995b). “R&D-Based Models of Economic Growth”. Journal of Political Economy, August 103 (4): 759-84.
Jones, C. (1999). “Growth: With or Without Scale Effects?”. American Economic Review P&P, vol.82, 2, 139-44.
Kortum, S. (1997). “Research, Patenting and Technological Change”. Econometrica, 65 (6):1389-1419.
O’Donoghue T. (1998) “A Patentability requirement for sequential innovation” Rand Journal of Economics, Vol.29, N.4, pp. 654-79.
O’Donoghue T. and Zweimuller, J. (2000) “Patents and Growth” Manuscript.
Peretto, P. (1998). “Technological Change and Population Growth”. ”, Journal of Economic Growth, 3(4): 283-311.
Romer, P. (1990). “Endogenous Technological Change”. Journal of Political Economy, October, 94 (5): S71-S102.
Schumpeter, J.A. (1934). “The Theory of Economic Development.” Cambridge, MA: Harvard University Press.
Schumpeter, J.A. (1939). “Business Cycle. A Theoretical, Historical and Statistical Analysis of the Capitalist Process”. New York: Mc Graw Hill.
Segerstrom, P. (1998). “Endogenous Growth Without Scale Effects”. American Economic Review, December, 88 (5): 1290-1310.
Young, A. “ Growth without Scale Effects”. Journal of Political Economy, February, 106 (1): 41-63.

2.5 Descrizione del programma e dei compiti dell'Unità di Ricerca

Testo italiano

A livello nazionale, la ricerca intende mettere a confronto come le principali tradizioni di ricerca (classiche, neoclassiche, keynesianee schumpeteriane) hanno esaminato la relazione tra distribuzione del reddito e crescita economica, allo scopo di individuare le strutture logiche utilizzate nei diversi periodi storici e dai diversi autori per descrivere/formalizzare tale problema, e su questa base contribuire ad un dibattito scientifico di punta.
Il progetto di ricerca scaturisce dai risultati del lavoro svolto nell'ambito di un progetto finanziato tramite COFIN 1999. Il precedente gruppo di ricerca si è preoccupato di enucleare gli elementi classici presenti nella Teoria della Crescita Endogena (EGT). Il lavoro di ricerca sarà sviluppato in modo da chiarire in forma articolata diversi aspetti del tema trattato, giungendo alla compilazione di un volume monografico, anche se scritto a più mani e suddiviso per saggi che possano essere letti in modo autonomo da presentarsi in un Convegno Internazionale organizzato dal gruppo stesso e da pubblicarsi con una rilevante casa editrice di livello internazionale. Detto volume dovrebbe essere accompagnato dagli atti del Convegno (limitando le sovrapposizioni) e da una messe di altri contributi, anche preparatori, che sfuggono alla struttura monografica del volume e che saranno pubblicati su riviste italiane e straniere ed in volumi collettanei.
In accordo con il programma nazionale, l'unità di Roma si concentrerà per quel che riguarda l'elenco di saggi da inserire nel volume monografico e/o da presentare al convegno internazionale sui tre aspetti indicati nella Base Scientifica (punti B3.2 e D2.5 della Sezione 2.2 del Modello A).
La teoria della crescita Schumpeteriana ha finora trascurato le relazioni fra la protezione della proprietà intellettuale e la diseguaglinza nella distribuzione del reddito. In particolare noi crediamo che sia interessante osservare come in tutti i modelli di crescita Schumpeteriana differenti forme di protezione intellettuale si tramutano in differenti distribuzioni funzionali del reddito. Nel nostro studio noi intendiamo porre luce su questi aspetti per due ragioni:
1. Questo è un punto teorico nuovo.
2. Esistono dirette conseguenze per il mondo reale.
Le ragioni per le quali le forme di protezione intellettuale influenzano la distribuzione del reddito risiede nelle rendite imprenditoriali derivanti da idee escludibili. Il capitale fisico e finanziario assume sempre meno rilevanza per le economie avanzate, mentre il capitale umano e le nuove idee su prodotti e processi produttivi assumono un ruolo cruciale per il vantaggio competitivo internazionale. Ma se il capitale fisico ed umano possono essere facilmente escludibili, altrettanto non può dirsi per le attività immateriali come le idee. Gli inventori devono essere protetti da forme di regolamentazione contro i possibili imitatori altrimenti vi sarebbe uno scarso incentivo ad innovare. Ma quanto gli inventori dovranno essere protetti e verso chi o che cosa? Questa è la questione politica cruciale che ha diretta rilevanza per la diseguaglianza nella distribuzione del reddito.
Secondo la struttura dei modelli Schumpeteriani di crescita dopo l’invenzione di un prodotto da parte di un’impresa, migliori e più avanzati prodotti saranno introdotti dai rivali. La competizione da parte dei nuovi prodotti distrugge le rendite monopolistiche dell’impresa che detiene il brevetto del bene riducendo il suo prezzo. Quindi la competizione per l’innovazione è una forma di redistribuzione dai profitti di monopolio ai salari reali. Comunque, se questi nuovi e migliori prodotti non sono troppo dissimili da quelli che vanno a soppiantare, cioè dalla prima invenzione, allora potrebbero essere considerati imitazioni, il loro sviluppo potrebbe essere prevenuto da apposita legislazione sui brevetti. Possiamo allora sostenere nei modelli di crescita Schumpeteriana sono le forme di protezione legale dei diritti di proprietà intellettuale che determinano il salario reale e la distribuzione funzionale del reddito.
Secondo questa rilettura del processo di innovazione l’elemento determinante per la distribuzione del reddito risulta essere le richieste di quanto un bene deve “essere migliore” rispetto a quello esistente sul mercato per potere essere considerato un’innovazione brevettabile. Questo non riguarda le condizioni tecniche e tecnologiche usuali nell’ottenimento del brevetto: sono le scelte di politica economica e la regolamentazione che dettano quanto sarà difficile per i competitori sostituire il monopolista esistente, appropriandosi delle rendite.
Più facile sarà per l’innovatore “sfidare” il monopolista ed il suo brevetto, maggiore saranno i guadagni per i consumatori e per i lavoratori non specializzati. Quindi minore diseguaglianza, maggiore competizione dinamica e maggiore mobilità sociale. Le rendite per l’innovatore che riuscirà ad ottenere un brevetto saranno minori ma la sua probabilità di successo sarà maggiore. Questo dimostra che non è semplice stabilire un legame chiaro e netto fra diseguaglianza e crescita in un’economia Schumpeteriana.
La presente ricerca si propone di approfondire le precedenti problematiche con lo scopo di sviluppare un modello teorico sulla base degli standard della frontiera di ricerca raggiunta dai modelli Schumpeteriani di teoria della crescita. Nel fare ciò cercheremo di rispondere ai quesiti posti dalla teoria pura e allo stesso tempo di porre in luce i legami fra la politica dei brevetti e la diseguaglianza nella distribuzione del reddito. Questo ci permetterà di considerare un insieme di misure di politica economica che influenzino contemporaneamente crescita e diseguaglianza

Testo inglese

Schumpeterian growth theory so far has neglected the study of how intellectual protection affects inequality. In particular we believe that it is interesting to observe that in virtually all Schumpeterian models different patentability requirements translate into different functional income distributions. In our work we intend to clarify this aspect for two reasons:
1. It is an novel theoretical point.
2. It has direct real world relevance.
The economic reason why intellectual protection affects inequality is that in a high technology the entrepreneurial rents are the results of excludable ideas. Physical and financial capital are less and less important for the most advanced industries, whereas human capital and new ideas about goods and processes are crucial for international competitive advantage. But if physical and human capital can be easily excluded, this is not so for immaterial assets such as ideas. Inventors have to be protected by regulation against imitators because otherwise they would have little incentive to invent. However, how much shall they be protected and against whom? This is the crucial political question that has direct relevance for inequality.
In fact, it is often the case that after a firm's invention of a product, better and more advanced products will be invented by rivals. Competition by the new products destroys the monopoly of the patent holder of the former leading edge product and thereby lowers its price. Hence innovative competition is a form of redistribution from monopolist profits to real wages. However, if these better products are not too dissimilar from the first invention they should be considered imitations, and their development can be prevented by the patent law. Therefore we can conclude that it is the legal protection of intellectual property right that determines the real wage in the framework of recent Schumpeterian growth theory.
According to this re-reading of the innovation process the crucial determinant of income distribution turns out to be how better a good is required to fair relatively to the current patented good in order to qualify for a patentable innovation. This is not a typical technological requirement nor the result of endowments of the usual kind: it is patent policy and regulation that dictate how hard it shall be for competitors to destroy existing rents.
The easier it is for newcomers to defy the existing patents the larger the immediate gains to the consumers and for the unskilled workers. Hence the lower inequality, dynamic competition, and social mobility. The payoff for successful innovation will be lower but its probability of success higher. Therefore it does not seem to generate a straightforward link between inequality and growth in such a Schumpeterian economy.
In this research project we will try to deepen the previous questions by building a theoretical model that meets the standards of the frontier research of the recent Schumpeterian growth theory. In doing so we will respond to questions raised by pure theory and at the same time cast new light on the link between patent policy and income inequality. This will allow us to consider a set of policy advises to affect simultaneously growth and inequality.

2.6 Descrizione delle attrezzature già disponibili ed utilizzabili per la ricerca proposta

Anno di acquisizione Descrizione
Testo italiano Testo inglese


2.7 Descrizione della richiesta di Grandi attrezzature (GA)

Attrezzatura I
Descrizione

valore presunto ( Euro)   percentuale di utilizzo per il programma

Attrezzatura II
Descrizione

valore presunto ( Euro)   percentuale di utilizzo per il programma


2.8 Mesi uomo complessivi dedicati al programma

  numero mesi uomo
Personale universitario dell'Università sede dell'Unità di Ricerca (docenti) 1 15
(ore: 2055)
Personale universitario dell'Università sede dell'Unità di Ricerca (altri) 0 0
Personale universitario di altre Università (docenti) 0 0
Personale universitario di altre Università (altri) 0 0
Titolari di assegni di ricerca 0 0
Titolari di borse dottorato e post-dottorato 2 28
(ore: 3850)
Personale a contratto 0 0
Personale extrauniversitario 0 0
Totale 3 43
(ore: 5905) 


Parte: III
3.1 Costo complessivo del Programma dell'Unità di Ricerca

Voce di spesa Spesa, Euro Descrizione
Testo italiano   Testo inglese  
Materiale inventariabile 1.400  libri e computers  Books and computers 
Grandi Attrezzature      
Materiale di consumo e funzionamento 400  Fotocopie, Software, carta per stampanti, uso del telefono e del fax, postali, ecc.  Photocopies, softwares, paper for printers, use of telephone and fax, post, etc. 
Spese per calcolo ed elaborazione dati      
Personale a contratto      
Servizi esterni 1.000  Editing in inglese  Editing in English 
Missioni 2.800  Partecipazioni alle riunioni del gruppo ed a convegni nazionali ed internazionali  Participation to group meetings and to national and international congresses 
Pubblicazioni      
Partecipazione / Organizzazione convegni 1.000  Organizzazione delle riunioni del gruppo e del convegno internazionale a conclusione; spese di partecipazioni a convegni e iscrizioni ad associazioni  Organization of group meetings and of the final international meeting; congress participation costs and association registration fees 
Altro      


Il progetto e' gia' stato cofinanziato da altre amministrazioni pubbliche o private (art. 4 bando 2002)? NO
Amministrazioni cofinanziatrici:

  Euro
Costo complessivo del Programma dell'Unità di Ricerca 6.600 
 
Costo minimo per garantire la possibilità di verifica dei risultati 5.000 
 
Fondi disponibili (RD) 2.000 
 
Fondi acquisibili (RA) 0 
 
Cofinanziamento di altre amministrazioni
pubbliche o private (art. 4 bando 2002)
0 
 
Cofinanziamento richiesto al MIUR 4.600 
 


Parte: IV
4.1 Risorse finanziarie già disponibili all'atto della domanda e utilizzabili a sostegno del Programma

QUADRO RD

Provenienza Anno Importo disponibile, Euro Note
Università      
Dipartimento 2002   2.000  Contributo dipartimento di economia pubblica 
CNR      
Unione Europea      
Altro      
TOTAL   2.000   

4.1.1 Altro


4.2 Risorse finanziarie acquisibili in data successiva a quella della domanda e utilizzabili a sostegno del programma nell'ambito della durata prevista

QUADRO RA

Provenienza Anno della domanda o stipula del contratto Stato di approvazione Quota disponibile per il programma, Euro Note
Università        
Dipartimento        
CNR        
Unione Europea        
Altro        
TOTAL      

4.2.1 Altro


4.3 Certifico la dichiarata disponibilità e l'utilizzabilità dei fondi di cui ai punti 4.1 e 4.2:      SI     

Firma ____________________________________________




(per la copia da depositare presso l'Ateneo e per l'assenso alla diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i programmi finanziati; legge del 31.12.96 n° 675 sulla "Tutela dei dati personali")




Firma ____________________________________________ 22/04/2002 19:49:53