MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
DIPARTIMENTO PER L'UNIVERSITÀ, L'ALTA FORMAZIONE ARTISTICA, MUSICALE E COREUTICA E PER LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE
RICHIESTA DI COFINANZIAMENTO (DM n. 287 del 23 febbraio 2005)

PROGRAMMA DI RICERCA - MODELLO A
Anno 2005 - prot. 2005131559
PARTE I

1.1 Programma di Ricerca afferente a

 
1. Area Scientifico Disciplinare    13: Scienze economiche e statistiche  100%   


1.2 Titolo del Programma di Ricerca


Testo italiano

Crescita economica: dinamiche sociali ed istituzionali


Testo inglese
Economic Growth: Institutional and Social Dynamics


1.3 Abstract del Programma di Ricerca


Testo italiano

La ricerca qui proposta costituisce la terza parte di un più generale progetto di ricerca le cui prime due parti sono state affrontate in precedenti ricerche, nel corso delle quali il gruppo di studiosi coinvolti si è progessivamente ampliato. Nella prima parte (finanziata mediante COFIN 1999) abbiamo affrontato il problema della crescita economica, lo studio dei meccanismi in grado di generarla e come questi meccanismi fossero (parzialmente) già presenti nelle analisi degli economisti classici. Nella seconda parte (finanziata mediante COFIN 2002) abbiamo affrontato la relazione tra la crescita economica e la distribuzione del reddito. Nell'ambito di quest’ultima ricerca, è emerso come alla base della relazione tra distribuzione del reddito e crescita economica si ritrovano sovente elementi legati alla dinamica sociale ed istituzionale. Ciò ha portato alla convinzione che questi temi siano di natura e portata tale da rendere opportuno un nuovo progetto di ricerca ad essi esplicitamente dedicato.

La ricerca intende affrontare la relazione tra crescita economica e le dinamiche sociali e istituzionali, studiando anche la possibilità di intervento da parte dei policy makers. I quesiti cui intendiamo fornire una risposta sono, fra gli altri,: “In che misura la protezione brevettale favorisce la crescita?”, “Quali sono le conseguenze per la crescita dei diversi regimi di politica scolastica?”, “Come si configura la relazione fra la crescita della conoscenza e la complessità degli spazi di ricerca e quali sono le sue implicazioni per la crescita economica?”, “Qual è il ruolo delle istituzioni che regolano il commercio internazionale nel favorire i processi di sviluppo economico?”. L'attività di ricerca si articolerà in sette temi:

A. Dinamiche istituzionali
B. Dinamiche sociali
C. Eterogeneità degli agenti economici
D. Conoscenza
E. Tecnologia e Dinamica Strutturale
F. Settore pubblico
G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.

Nella presente richiesta prevediamo sin dall'inizio una pluralità di prodotti, siano essi volumi monografici, anche se scritti a più mani e suddivisi in saggi che possano essere letti in modo autonomo, che numeri speciali di riviste. Alcuni prodotti della ricerca troveranno la propria strada come articoli di riviste scientifiche o capitoli di volumi o interi volumi, come è accaduto nelle ricerche precedenti. Tutti i prodotti saranno anche inseriti in una collana di Working Papers gestita nell’ambito della ricerca, per facilitarne la diffusione nella comunità scientifica. Infine, il gruppo organizzerà una Convegno internazionale al fine di presentare i risultati della ricerca al pubblico degli studiosi interessati ai temi della stessa.

La ricerca è suddivisa in quattro fasi. La prima fase (tre mesi) è dedicata alla individuazione dei prodotti da raggiungere e ad una maggiore definizione dei compiti dei singoli studiosi coinvolti. La seconda fase (un anno) prevede la produzione effettiva dei risultati, che saranno presentati in una serie di workshops organizzati dal gruppo e aperti ad un’audience esterna, e l'organizzazione di un Convegno internazionale: nei precedenti convegni sono stati coinvolti centinaia di studiosi ed alcuni tra i più noti a livello mondiale nell'ambito di ricerca in questione. Nel corso della terza fase (quattro mesi) verrà realizzato il Convegno internazionale, mentre nella quarta fase (cinque mesi) il gruppo si occuperà di completare i prodotti monitorati del gruppo e di consegnarli a chi si occuperà della diffusione (casa editrice, redazione di rivista, etc.).


Testo inglese
The present research project represents the third of a three-stage plan whose first two parts have been carried out in previous stages, with the group of researchers involved being progressively enlarged over time. In the first stage (COFIN 1999) we studied the issue of the economic growth, the mechanisms that can generate it (growth engines) and the extent to which classical economics already included them into their analysis. In the second stage (COFIN 2002) we tackled the relationship between growth and income distribution. In the course of this last stage, it appeared that elements tied to social and institutional dynamics lie at the basis of the relationship between growth and income distribution. This led to the unanimous recognition that the nature and importance of these issues were such to deserve a new research project fully focused on them.

In this research, the relation between economic growth and social and institutional dynamics will be analyzed together with the possibility and opportunity of policy intervention on the growth process. We will address questions such as: “to which extent are patents beneficial to growth or may hinder growth?”; “which are consequences in terms of economic growth of different educational systems?”; “how does knowledge development relate to the complexity of the research scope and how does this relation affect economic growth?”; “Which is the role played by the institutions which regulate international trade in the development process?

The research will be based on seven major themes:
A. Institutional Dynamics,
B. Social Dynamics,
C. Heterogeneity of Economic Agents,
D. Knowledge,
E. Technology and Structural Dynamics,
F. Public Sector and
G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.

In this research we plan since the beginning a plurality of products, both monographic volumes, written by several authors and subdivided into essays, each of which may be read on its own, and journals’ special issues. Some products will become papers in scientific journals or book chapters or books, as in the previous projects. All products will also be included into a working papers series edited by the research group which will provide their diffusion into the scientific community. Finally, the group will organize an International Conference in order to present the results of its work to the public of scholars interested in the themes of the present research.

The present research activity will consist of four Phases. The first Phase, of around three month length, will be devoted to the specification of the outcomes and the work of each single researcher. In the second stage (approx. one year) the various products will actually be realized and presented in the course of workshops organized by the group and open to an external audience, while the International Conference will be set up. In the past editions the International Conference has involved hundreds of participants, many of them known worldwide in their fields: it will allow for the presentation of the research outcomes of the group and will take place in the third Phase (approx. four months). In the fourth Phase (approx. five months) all the monitored papers will be completed, edited and evaluated, and submitted for publication to the publishers or journal editors.


1.4 Durata del Programma di Ricerca

24 Mesi  


1.5 Settori scientifico-disciplinari interessati dal Programma di Ricerca

 

SECS-P/01 - Economia politica 
SECS-P/02 - Politica economica 


1.6 Parole chiave


Testo italiano

CRESCITA ECONOMICA ; ISTITUZIONI ; CAMBIAMENTO TECNOLOGICO ; DINAMICHE SOCIALE


Testo inglese
ECONOMIC GROWTH ; INSTITUTIONS ; TECHNICAL CHANGE ; SOCIAL DYNAMICS


1.7 Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca

SALVADORI
(Cognome)
 
NERI
(Nome)
 
Professore Ordinario
(Qualifica)
 
03/02/1951
(Data di nascita)
 
SLVNRE51B03F839X
(Codice di identificazione personale)
 
SECS-P/01 - Economia politica
(Settore scientifico-disciplinare)
 
Università di PISA
(Università)
 
Facoltà di ECONOMIA
(Facoltà)
 
Dipartimento di SCIENZE ECONOMICHE
(Dipartimento)
 
050/2216215
(Prefisso e telefono)
 
050/598040
(Numero fax)
 
nerisal@ec.unipi.it
(Indirizzo posta elettronica)
 


1.8 Curriculum scientifico


Testo italiano

Laureatosi nel 1976, è professore ordinario dal 1987: prima presso l’Università di Napoli Parthenope (a quel tempo Istituto Universitario Navale), e poi presso l’Università di Pisa (dal 1991). E’ stato professore Associato a Catania dal 1985 e prima di allora Professore incaricato presso la stessa Università (dal 1979), E’ stato anche Assistente supplente e poi Ricercatore presso l’Università di Napoli Federico II.

Ha avuto l’opportunità di svariati soggiorni di studio, specialmente in Inghilterra (Manchester e Cambridge) e negli Stati Uniti (Stanford) ed è stato professore visitatore in numerose Università, tra cui Paris-X-Nanterre (1984 e 1988), Denver (Colorado, 1984-1986), Santiago de Compostela, (1990 e 1997) UNAM (Mexico City, 1995), Graz (Austria, 1996 e 2001), Nizza (2002-03).

E’ stato invitato a presentare i suoi risultati in numerosi seminari, sia in Italia che all’estero (specialmente Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Austria, Stati Uniti). Ha partecipato a numerosi convegni internazionali, sia in Europa che in America ed in Asia ed ha organizzato due Convegni Internazionali sulla Crescita Economica (Pisa, 2001, e Lucca, 2004).

E' stato referee per numerose riviste (Australian Economic Papers, Bollettino della Unione Matematica Italiana, Cambridge Journal of Economics, Economia Politica, Economic Journal, Economic Notes, Economic Systems Research, European Journal of the History of Economic Thought, European Journal of Policical Economy, History of Economic Ideas, Journal of Development Economics, Journal of the Australian Mathematical Society, Journal of Economic Behavior and Organization, Journal of Post Keynesian Economics, Manchester School, Metroeconomica, Note Economiche, Recherches Economiques de Louvain, Review of Political Economy, Ricerche Economiche, Studi Economici, Zeitschrift für Nationalökonomie) e per diverse case editrici (Cambridge University Press, Edwad Elgar, Oxford University Press).

E’ stato coordinatore di numerosi progetti di ricerca finanziati dal CNR e dal Ministero cui ha afferito la ricerca scientifica nei vari anni a partire dalla fine degli anni 70. Negli anni recenti è stato coordinatore di due progetti di ricerca nell’ambito del COFIN 1999 e del COFIN 2002.

E' managing editor di "Metroeconomica" e editor di "The European Journal of the History of Economic Thought". Coordina la “Collana di Economia” della Giappichelli.

I suoi principali campi di ricerca sono la teoria della produzione e la teoria della crescita.

Suoi contributi relativi alla teoria della produzione si trovano in riviste (Studi Economici, Zeitschrift für Nationalökonomie, Metroeconomica, Manchester School, Contributions to Political Economy, Economia Politica, Australian Economic Papers, Journal of Political Economy, Eastern Economic Journal, Cambridge Journal of Economics, Bullettin for Social Research, Political Economy, European Journal of Political Economy, Economic Systems Research, Review of Political Economy, Structural Change and Economic Dynamics, Journal of Economic Behavior and Organization), in volumi collettanei, e in un volume scritto con Heinz D. Kurz per la Cambridge University Press, che è stato pubblicato nel 1995, ristampato nel 1997 (anno in cui è uscita anche l’edizione economica), e tradotto in lingua russa nel 2004.

Suoi contributi alla teoria della crescita post-Keynesiana si trovano in riviste (Giornale degli Economisti, Australian Economic Papers, Kiklos, Public Finance, Cambridge Journal of Economics) ed in volumi collettanei. Altri suoi contributi relativi alle teorie post-Keynesiane e Kalechiane sono apparsi sul Journal of Post-Keynesian Economics.

Sul modello di crescita di von Neumann ha scritto articoli pubblicati in riviste (Metroeconomica, International Economic Review, The European Journal of the History of Economic Thought, Review of Political Economy, Acta Oeconomica) e in volumi collettanei.

Sulle recenti teorie della crescita endogena ha scritto diversi saggi: il primo fu scritto per un volume a cura di Coricelli, Di Matteo, Hahn pubblicato da Macmillan; altri risultati sono contenuti in una invited lecture all’undicesimo Congresso Mondiale della International Economic Association a Tunisi, poi pubblicato sugli atti di quel convegno; altri risultati sono poi apparsi in numerosi libri ed in riviste (Metroeconomica, Economic Systems Research). Ha anche curato la pubblicazione di due volumi (entrambi con Elgar, 2003) e di numeri speciali di riviste (Metroeconomica, The European Journal of the History of Economic Thought, History of Economic Ideas).

Negli ultimi anni si è anche occupato di Storia del pensiero economico, con particolare attenzione allo studio dell'Economia Classica e dell’evoluzione storica della teoria della Crescita, giungendo anche a produrre e a curare diversi volumi (Elgar, 1998 e 2003; Routledge, 1998 e 2003). E’ stato chiamato a curare, con Heinz D. Kurz, l'Elgar Companion to Classical Economics (1998) che contempla 998 pagine e 180 voci scritte da 131 autori, tra cui Eltis, Garegnani, Hollander, Negishi, Samuelson, Seton, Sylos-Labini. Suoi contributi in questo ambito sono apparsi anche in riviste (The European Journal of the History of Economic Thought, History of Political Economy, Journal of the History of Economic Thought, Scottish Journal of Political Economy).


Testo inglese
Graduated in 1976, he has been full professor since 1987, first at the University of Naples Parthenope (at that time Istituto Universitario Navale) and then at the Universtity of Pisa (since 1991). He has been “Professore Incaricato” (lecturer) at the University of Catania since 1979 and then Associate Professor since 1985. He has also been “assistente supplente” and then “Ricercatore” (assistant professor) at the University of Naples Federico II.

He had the opportunity to spend several research periods abroad, particularly in England (Manchester and Cambridge) and United States (Stanford) and he has been visiting professor at various Universities, such as Paris-X-Nanterre (1984 and 1988), Denver (Colorado, 1984-1986), Santiago de Compostela, (1990 and 1997) UNAM (Mexico City, 1995), Graz (Austria, 1996 and 2001), Nizza (2002-2003).

He has been invited to present his scientific results during several seminars, both in Italy and abroad (particularly England, France, Spain, Germany, Austria and United States). He attended many international conferences (in Europe, as well as in America and in Asia), and has organized two International Conferences on Economic Growth (Pisa, 2001, and Lucca, 2004).

He has served as referee for many professional journals, such as Australian Economic Papers, Bollettino della Unione Matematica Italiana, Cambridge Journal of Economics, Economia Politica, Economic Journal, Economic Notes, Economic Systems Research, European Journal of the History of Economic Thought, European Journal of Policical Economy, History of Economic Ideas, Journal of Development Economics, Journal of the Australian Mathematical Society, Journal of Economic Behavior and Organization, Journal of Post Keynesian Economics, Manchester School, Metroeconomica, Note Economiche, Recherches Economiques de Louvain, Review of Political Economy, Ricerche Economiche, Studi Economici, Zeitschrift für Nationalökonomie, and for international publishers, such as Cambridge University Press, Edwad Elgar, Oxford University Press.

He has been co-ordinator of many research projects financed by CNR and by the Ministry of Scientific Research since the ‘70s. In recent years he has been co-ordinator of two research projects within COFIN 1999 and COFIN 2002.

He is managing editor of “Metroeconomica” and editor of “The European Journal of the History of Economic Thought”. He co-ordinates the “Collana di Economia” for the Italian publisher Giappichelli.

His main research interests involve theory of production and theory of growth.

His contributions to theory of production are in journals, such as Studi Economici, Zeitschrift für Nationalökonomie, Metroeconomica, Manchester School, Contributions to Political Economy, Economia Politica, Australian Economic Papers, Journal of Political Economy, Eastern Economic Journal, Cambridge Journal of Economics, Bullettin for Social Research, Political Economy, European Journal of Political Economy, Economic Systems Research, Review of Political Economy, Structural Change and Economic Dynamics, Journal of Economic Behavior and Organization, in collective volumes, and in a volume co-authored also by Heinz D. Kurz for Cambridge University Press, published in 1995, reprinted in 1997 (the paperback edition has been printed in the same year) and translated into the Russian language in 2004.

His contributions to the post-Keynesian theory of growth are to be found in journals, such as Giornale degli Economisti, Australian Economic Papers, Kiklos, Public Finance, Cambridge Journal of Economics, and in collective volumes. Other contributions of his, related to post-Keynesian and Kaleckian theories, appeared in the Journal of Post-Keynesian Economics.

He has published papers on the von Neumann growth model in journals, such as Metroeconomica, International Economic Review, The European Journal of the History of Economic Thought, Review of Political Economy, Acta Oeconomica, and in collective volumes.

On the recent theories of endogenous growth he has written several papers. The first paper has been written for a volume edited by Coricelli, Di Matteo, Hahn and published by Macmillan; other results are presented in an invited lecture at the Eleventh World Congress of the International Economic Association at Tunis, then published in the proceedings of the meeting; other results have appeared in several books and journals, such as Metroeconomica and Economic Systems Research. He has also edited two volumes (both for Elgar, 2003) and special issues of journals, such as Metroeconomica, The European Journal of the History of Economic Thought and History of Economic Ideas.

In recent years he has also contributed to the history of economic thought, particularly in the field of the history of classical economics and the history of the theory of growth. He has written and edited several books on these subjects (Elgar, 1998 e 2003; Routledge, 1998 e 2003). He has co-edited, with Heinz D. Kurz, the Elgar Companion to Classical Economics (1998) which includes 998 pages and 180 entries written by 131 authors, such as Eltis, Garegnani, Hollander, Negishi, Samuelson, Seton, Sylos-Labini. His contributions on the subject have appeared also in journals (The European Journal of the History of Economic Thought, History of Political Economy, Journal of the History of Economic Thought, Scottish Journal of Political Economy).


1.9 Pubblicazioni scientifiche più significative del Coordinatore del Programma di Ricerca

1. SALVADORI N. (2004). VON NEUMANN, THE CLASSICAL ECONOMISTS AND ARROW-DEBREU: SOME NOTES. ACTA OECONOMICA. vol. 54 pp. 39-62 ISSN: 0001-6373  
2. GEHRKE CH., KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). Ricardo on agricultural improvements: A note. SCOTTISH JOURNAL OF POLITICAL ECONOMY. vol. 50 pp. 291-296 ISSN: 0036-9292  
3. KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). Fund-flow versus flow-flow in production theory. Reflections on Georgescu-Roegen's Contribution. JOURNAL OF ECONOMIC BEHAVIOR AND ORGANIZATION. vol. 51 pp. 487-505 ISSN: 0167-2681  
4. KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). 'Classical' vs. 'Neoclassical' Theories of Value and Distribution and the Long-period Method. In HAHN F.H., PETRI F. General Equilibrium: Problems and Prospects (pp. 216-245). LONDON: Routledge (UNITED KINGDOM).  
5. SALVADORI N. (2003). Old and New Growth Theories: An Assessment. Di N. SALVADORI; S. J. TURNOVSKY; A. P. THIRLWALL; C. PANICO; A. K. DUTT; G. COSTA;F. GUALA; A. SALANTI; I. STEEDMAN; T. S. EICHER; M. A. LANDESMANN; R. STEHRER; G. COZZI; C. GARCA-PEALOSA; R. CHANDRA; R. J. SANDILANDS; A. BUCCI; M. R. CARILLO; A. ZAZZARO; N. H. BARBOSA-FILHO; M. SETTERFIELD CHELTENHAM: Elgar (UNITED KINGDOM).  
6. FRENI G., SALVADORI N. (2003). A Linear Multisector Model of 'Endogenous' Growth: A Post-Script. In KURZ H.D., SALVADORI N. Classical Economics and Modern Theory: Studies in Long-period Analysis (pp. 177-183). LONDON: Routledge (UNITED KINGDOM).  
7. FRENI G., GOZZI F., SALVADORI N. (2003). Endogeneous growth in a multi-sector economy. In SALVADORI N. The Theory of Economic Growth: A 'Classical' Perspective (pp. 60-80). CHELTENHAM: Elgar (UNITED KINGDOM).  
8. KURZ H.K., SALVADORI N. (2003). Theories of Economic Growth - Old and New. In SALVADORI N. The Theory of Economic Growth: A 'Classical' Perspective (pp. 1-22). CHELTENAM: Elgar (UNITED KINGDOM).  
9. SALVADORI N. (2003). The Theory of Economic Growth: A 'Classical' Perspective. Di N. SALVADORI; H. D. KURZ; A. DAGATA AND G. FRENI; M. POMINI; F. GOZZI; D. FIASCHI; R. SIGNORINO; P. COMMENDATORE; S. DACUNTO; C. PANICO; A. PINTO; F. PETRI; P. MANFREDI AND L. FANTI; M. R. CARILLO; G. D. SANTANGELO; M. CAMINATI; M. D. GIAMMANCO; A. M. LAVEZZI S. SORDI; T. LUZZATI; S.CAPASSO CHELTENHAM: Elgar (UNITED KINGDOM).  
10. KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). Classical Economics and Modern Theory: Studies in Long-period Analysis. LONDON: Routledge (UNITED KINGDOM).  
11. KURZ H.D., SALVADORI N. (2002). One Theory or Two? Walras's Critique of Ricardo. HISTORY OF POLITICAL ECONOMY. vol. 34 pp. 365-398 ISSN: 0018-2702  
12. SALVADORI N. (2002). Wealth in Post-Keynesian Theory of Growth and Distribution. In G. ARGYROUS, M. FORSTATER, G. MONGIOVI, M. E. SHARPE Growth, Distribution and Effective Demand: Essays in Honor of Edward J. Nell  
13. KURZ H.D., SALVADORI N. (2001). Production Theory: An Introduction. INDIAN ECONOMIC JOURNAL. vol. 47 pp. 15-29 ISSN: 0019-4662  
14. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (2000). The Dynamic Leontief Model and the Theory of Endogenous Growth. ECONOMIC SYSTEMS RESEARCH. vol. 12 pp. 255-65 ISSN: 0953-5314  
15. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (2000). 'Classical' Roots of Input-Output Analysis: A Short Account of its Long Prehistory. ECONOMIC SYSTEMS RESEARCH. vol. 12 pp. 153-79 ISSN: 0953-5314  
16. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (2000). Economic dynamics in a simple model with exhaustible resources and a given real wage rate. STRUCTURAL CHANGE AND ECONOMIC DYNAMICS. vol. 11 pp. 167-179 ISSN: 0954-349X  
17. KURZ H.D., SALVADORI N. (1999). Theories of 'Endogeneous' Growth in Historical Perspective. In MURAT R. SERTEL, (ED.) Contemporary Economic Issues. Proceedings of the Eleventh World Congress of the International Economic Association, Tunis. Volume 4 Economic Behaviour and Design ISBN: 031221958X London: Macmillan, and New York: St. Martin's Press. LONDON: Macmillan (UNITED KINGDOM).  
18. SALVADORI N. (1998). A Linear Multisector Model of "Endogeneous" Growth and the problem of Capital. METROECONOMICA. vol. 49 pp. 319-335 ISSN: 0026-1386  
19. KURZ H.D., SALVADORI N. (1998). The 'New' Growth Theory: Old Wine in New Goatskins. In CORICELLI F., DI MATTEO M., HAHN F. H., (EDS.) New Theories in Growth and Development ISBN: 031217621X London: Macmillan, and New York: St. Martin's Press. LONDON: Macmillan (UNITED KINGDOM).  
20. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1997). Exhaustible Resources in a Dynamic Input-Output Model with 'Classical' Features. ECONOMIC SYSTEMS RESEARCH. vol. 9 pp. 235-51 ISSN: 0953-5314  
21. CH. BIDARD, SALVADORI N. (1996). Solutions to linear equations depending on a parameter. RIVISTA DI MATEMATICA PER LE SCIENZE ECONOMICHE E SOCIALI. vol. 19 pp. 103-12 ISSN: 1127-1035  
22. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1995). Theory of Production. A Long-Period Analysis. (pp. xx-571). ISBN: 0-521-44325-3 Nel 1997 e' uscita la paperback edition, ISBN: 0-521-58867-7; nel 2004 è uscita una traduzione in lingua russa ISBN: 5-279-02603-4. CAMBRIDGE-NEW YORK-MELBURNE: Cambridge University Press (UNITED KINGDOM).  
23. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1994). Choice of Techniques in a Model with Fixed Capital. EUROPEAN JOURNAL OF POLITICAL ECONOMY. vol. 10 pp. 545-69  
24. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1993). Von Neumann's Growth Model and the 'Classical' Tradition. EUROPEAN JOURNAL OF THE HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT. vol. 1 pp. 129-60 ISSN: 0967-2567  
25. HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1987). Burmeister on Sraffa and the Labour Theory of Value: a Comment. JOURNAL OF POLITICAL ECONOMY. vol. 95 pp. 870-81 ISSN: 0022-3808 ristampato con modifiche in Kurz, H. D. Capital, Distribution and Effective Demand, Cambridge (U.K.), Polity Press, 1990.  
26. E. FAZI, SALVADORI N. (1985). The Existence of a Two-Class Economy in a General Cambridge Model of Growth and Distribution. CAMBRIDGE JOURNAL OF ECONOMICS. vol. 9 pp. 155-64 ISSN: 0309-166X ristampato in Panico C. and Salvadori N. (a cura di) Post Keynesian Theory of Growth and Distribution, Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1993.  
27. L. BASILE, SALVADORI N. (1984). Kalecki's Pricing Theory. JOURNAL OF POST KEYNESIAN ECONOMICS. vol. 7 pp. 249-62 ISSN: 0160-3477 ristampato in Blaug M. (a cura di) Michal Kalecki (1899-1970), Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1992, ed in Sawyer M. C. (a cura di) The Legacy Of Michal Kalecki, Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1999.  
28. M. MARRELLI, SALVADORI N. (1983). Tax Incidence and Growth Models. PUBLIC FINANCE. vol. 38 pp. 409-18 ISSN: 0033-3476 ristampato in Panico C. and Salvadori N. (a cura di) Post Keynesian Theory of Growth and Distribution, Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1993.  
29. E. FAZI, SALVADORI N. (1981). The Existence of a Two-Class Economy in the Kaldor Model of Growth and Distribution. KYKLOS. vol. 34 pp. 582-92 ISSN: 0023-5962 ristampato in Panico C. and Salvadori N. (a cura di) Post Keynesian Theory of Growth and Distribution, Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1993.  
30. SALVADORI N. (1980). On a Generalized von Neumann Model. METROECONOMICA. vol. 29 ISSN: 0026-1386  


1.10 Elenco delle Unità di Ricerca

Unità  Responsabile Scientifico  Qualifica  Settore Disc.  Università  Dipart./Istituto  Mesi Uomo 
I  SALVADORI NERI  Professore Ordinario  SECS-P/01  Università di PISA  Dip. SCIENZE ECONOMICHE  16 
II  BALDUCCI RENATO  Professore Ordinario  SECS-P/01  Università Politecnica delle MARCHE  Dip. ECONOMIA  13 
III  VERCELLI ALESSANDRO  Professore Ordinario  SECS-P/02  Università degli Studi di SIENA  Dip. ECONOMIA POLITICA  12 
IV  PANICO CARLO  Professore Ordinario  SECS-P/01  Università degli Studi di NAPOLI "Federico II"  Dip. TEORIA ECONOMICA E APPLICAZIONI  11 


1.11 Mesi uomo complessivi dedicati al programma


Testo italiano

     Numero  Mesi uomo
1° anno 
Mesi uomo
2° anno 
Totale mesi uomo 
Personale universitario dell'Università sede dell'Unità di Ricerca  19  109  104  213 
Personale universitario di altre Università  14  87  74  161 
Titolari di assegni di ricerca  3  17  15  32 
Titolari di borse  Dottorato  10  45  45  90 
Post-dottorato  0       
Scuola di Specializzazione  0       
Personale a contratto  Assegnisti  0       
Borsisti  1  9  9  18 
Dottorandi  0       
Altre tipologie  2  6  4  10 
Personale extrauniversitario  4  17  17  34 
TOTALE     53  290  268  558 


Testo inglese
     Numero  Mesi uomo
1° anno 
Mesi uomo
2° anno 
Totale mesi uomo 
University Personnel  19  109  104  213 
Other University Personnel  14  87  74  161 
Work contract (research grants, free lance contracts)  3  17  15  32 
PHD Fellows & PHD Students  PHD Students  10  45  45  90 
Post-Doctoral Fellows  0       
Specialization School  0       
Personnel to be hired  Work contract  0       
PHD Fellows & PHD Students  1  9  9  18 
PHD Students  0       
Other tipologies  2  6  4  10 
No cost Non University Personnel  4  17  17  34 
TOTALE     53  290  268  558 



PARTE II

2.1 Obiettivo del Programma di Ricerca


Testo italiano

La ricerca proposta costituisce la terza parte di un trittico le cui prime due parti sono state affrontate in precedenti ricerche (anche se il gruppo di studiosi coinvolti si è allargato da un'esperienza all'altra). Nella prima parte (COFIN 1999, http://growthgroup1.ec.unipi.it/) abbiamo affrontato il problema della crescita economica, lo studio dei meccanismi in grado di generarla (i motori della crescita) e come questi meccanismi fossero (parzialmente) già presenti nelle analisi degli economisti classici. Nella seconda parte (COFIN 2002, http://growthgroup.ec.unipi.it/) abbiamo affrontato la relazione tra la crescita economica e la distribuzione del reddito. Nell'ambito di questa ricerca, è emerso come elemento pervasivo quello che si propone essere l'oggetto della presente proposta. Si è cioé constatato come alla stessa base della complessa relazione tra distribuzione del reddito e crescita economica si ritrovassero sovente elementi legati alla dinamica sociale ed istituzionale. Ciò ha portato alla unanime convinzione che questi temi siano di natura e portata tale da rendere opportuno un nuovo progetto di ricerca ad essi esplicitamente dedicato.

In questa terza parte intendiamo dunque affrontare la relazione tra crescita economica e le dinamiche sociali e istituzionali, studiando anche la possibilità o meno di intervenire sui processi di crescita da parte del policy maker. Le domande che vorremmo porci sono quindi del tipo: “fino a che punto la protezione brevettuale favorisce la crescita e oltre quale punto la sfavorisce?” “Quali sono le conseguenze per la crescita dei diversi regimi di politica scolastica (centrale versus locale, pubblico versus privato)?” “Qual è la relazione fra la crescita della conoscenza e la complessità degli spazi di ricerca e quali sono le sue implicazioni per la crescita economica?” “Fino a che punto il principio di specializzazione e divisione del lavoro di Adam Smith trova applicazione nel dominio di produzione della conoscenza scientifica e tecnologica dei nostri giorni?“
L'attività di ricerca si articolerà in sette temi (le singole etichette non riportano il riferimento alla Crescita, per evitare ripetizioni):

A. Dinamiche istituzionali
B. Dinamiche sociali
C. Eterogeneità degli agenti economici
D. Conoscenza
E. Tecnologia e Dinamica Strutturale
F. Settore pubblico
G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.

I primi due temi definiscono il quadro complessivo del progetto di ricerca ed a nostro avviso sono talmente connessi che la linea di demarcazione tra loro è spesso arbitraria. L’analisi della relazione fra crescita economica, dinamiche istituzionali e dinamiche sociali non può prescindere dall’assunto che l’economia in esame sia popolata da agenti eterogenei. E questo ci conduce al terzo tema. Canali fondamentali attraverso cui le istituzioni influiscono sul processo di crescita sono la produzione della conoscenza ed il cambiamento tecnologico. E questo ci conduce al quarto ed al quinto tema. Infine, una analisi delle relazioni tra crescita economica da un lato e dinamiche sociali ed istituzionali dall’altro non può fare a meno di considerare alcune delle istituzioni fondamentali che permeano le economie avanzate: il settore pubblico e le istituzioni internazionali. Questi sono gli aspetti trattati nel sesto e settimo tema.

Come per le precedenti esperienze, ci saranno dei prodotti principali della ricerca, la cui produzione sara' monitorata e seguita da tutti i membri del gruppo tramite riunioni plenarie o parziali, un sito web, ecc. Ma questa produzione sarà solo la punta di un iceberg in quanto tanta altra attività di ricerca sarà collegata a quella monitorata solo dal fatto che sarà svolta dagli stessi studiosi sulle stesse problematiche o su problematiche collegate. Nelle precedenti richieste il prodotto principale era un volume, che nella realizzazione del COFIN 2002 si è sdoppiato in due volumi. Nella presente richiesta prevediamo sin dall'inizio una pluralità di prodotti, che non necessariamente debbono essere dei volumi, ma possono essere anche numeri speciali di riviste, ecc. Gli altri prodotti della ricerca troveranno invece la propria strada come articoli di riviste scientifiche o capitoli di volumi o interi volumi, come è accaduto nelle ricerche precedenti. Sia i prodotti monitorati che gli altri saranno anche inseriti in una collana di Working Papers gestita nell’ambito della ricerca, per facilitarne la diffusione nella comunità scientifica.

La ricerca si articolerà nel tempo in 4 fasi. La prima (tre mesi) dedicata alla fissazione dei prodotti da raggiungere ed ad una maggiore definizione dei compiti dei singoli studiosi coinvolti. La seconda (un anno) prevede la produzione dei risultati, che saranno presentati in workshop organizzati dal gruppo, e l'organizzazione di un Convegno internazionale in cui i risultati del gruppo saranno presentati in un ampio scambio con studiosi esterni al gruppo di ricerca che a loro volta presentano loro risultati (nelle precedenti ricerche si sono coinvolti centinaia di studiosi ed alcuni tra i più noti a livello mondiale nell'ambito di ricerca in questione). La terza (quattro mesi) sarà dedicata alla realizzazione del Convegno interrnazionale, e la quarta (cinque mesi) al completamento dei prodotti monitorati del gruppo e la consegna a chi si occuperà della diffusione (casa editrice, redazione di rivista, ecc.).


Testo inglese
The present research project represents the third of a three-stage plan whose first two parts have been carried out in previous stages, with the group of researchers involved being progressively enlarged over time. In the first stage (COFIN 1999, http://growthgroup1.ec.unipi.it/) we studied the issue of the economic growth, the mechanisms that can generate it (growth engines) and the extent to which classical economics already included them into their analysis. In the second stage (COFIN 2002, http://growthgroup.ec.unipi.it/) the relation between growth and income distribution has been tackled. This led to the identification of the main topics of the current research, the social and institutional issues, which are indeed deeply tied to the relation between income distribution and growth and appear to be among the most relevant elements for growth. This led to the unanimous recognition that the nature and importance of these issues were such to deserve a new research project fully focused on them.

In this third part of our three-stage plan, the relation between economic growth and social and institutional dynamics will be analyzed together with the possibility and opportunity of the activity of the policy maker. We will address questions such as: “to which extent are patents beneficial or may hinder growth?” “which are consequences in terms of economic growth of different educational systems (centralized versus local, public versus private)?” “how does knowledge development relate to the complexity of the research scope and how does this relation affect economic growth?” “to which extent can Adam Smith’s principle of specialization and division of labour be applied to the modern production of scientific and technological knowledge?”

The research will be based on seven major themes, whose names do not include “growth” to avoid repetitions.

A. Institutional Dynamics
B. Social Dynamics
C. Heterogeneity of Economic Agents
D. Knowledge
E. Technology and Structural Dynamics
F. Public Sector
G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.

The first two themes define the framework of the research project and, given their deep interconnection, any distinction between the two can be arbitrary. The analysis of the relation between economic growth, institutional and social dynamics cannot neglect the fact that agents are indeed heterogeneous, which introduces us to the third theme. Knowledge development and technical change are the fundamental channels through which institutions affect the growth process; this leads us to the fourth and fifth themes. Lastly, the analysis of the relation between economic growth, on one side, and institutional and social dynamics, on the other, cannot neglect some of the most fundamental institutions of developed economies such as the public sector and international institutions, which are the object of the sixth and seventh theme.

As for previous times, there will be some main outcomes of the research, whose production will be monitored by all group members through plenary and partial meetings, web site development, and so on. This production, however, will represent only the iceberg tip for as much other research activity will be undertaken by the same researchers on the same or related issues. While in previous projects the main outcome was a book (a two-volume one for the COFIN 2002) in the current project we expect a broader variety of products which will be not necessarily books but also special issues of journals, and so on. Other products will become journal articles, book chapters or books as in the previous projects, while both the refereed and the non-refereed works will be also included into a working papers series edited by the research group which will provide their diffusion into the scientific community.

The present research activity will consist of four Phases. Phase 1, of around three month length, will be devoted to the specification of the outcomes and the work of each single researcher; in Phase 2 (approx. one year) the papers will be realized and presented in workshops of the group while the international conference will be set up. The international conference, which in the past editions has involved hundreds of participants many of them known worldwide in their fields, will allow for the presentation of the research outcomes of the group members and other scholars and will be organized and take place in the Phase 3 (approx. four months). In Phase 4 (approx. five months) all the monitored papers will be completed, edited and evaluated, and submitted for publication to the publishers or journal editors.


2.2 Base di partenza scientifica nazionale o internazionale


Testo italiano

A partire dalla seconda metà degli anni ‘80 si è verificato nella letteratura economica internazionale una marcata ripresa di interesse nei confronti della teoria della crescita. Recenti rassegne sono fornite da Barro & Sala-i-Martin 2003, Aghion & Howitt 1998, Weil, 2004 e inserite in manuali di Macroeconomia a larga diffusione quali Romer 1997, Turnovsky, 2000 (vedi anche Solow 1994, 1999, 2000, Pasinetti 2000, Salvadori 2003a, 2003b ed i vari capitoli in Aghion e Durlauf, 2005). All’interno della letteratura sulla crescita si sono ulteriormente sviluppati gli argomenti che riguardano le influenze connesse con le dinamiche sociali ed istituzionali (cfr. Becker 1993; Lucas 2002; la letteratura economica sulla transizione demografica, ad es. Galor e Weil, 2000, Tamura, 1996, Doepke, 2004)

1. Dinamiche istituzionali e sociali
Nel corso degli ultimi quindici anni, sulla scorta dei contributi di North (1981, 1990), sono emersi diversi programmi generali di ricerca il cui scopo è lo studio dei legami fra crescita economica e istituzioni. Si va da programmi il cui obiettivo principale è lo sviluppo di una teoria della formazione e della dinamica delle istituzioni economiche (Acemoglu, Johnson e Robinson, 2004; Greif, 2003), a programmi il cui fine è sviluppare strumenti utili per la comprensione delle dinamiche economico-sociali di lungo periodo integrando analisi economica, analisi storica e analisi delle istituzioni (Bertocchi, 2006; Galor, 2005), fino a programmi che si propongono di unificare la teoria della crescita e la teoria dello sviluppo (Aghion, 2004).
In questa letteratura, si riconosce, sia pure in modo a volte generico, che le istituzioni economiche e sociali che caratterizzano una data economia non sono ininfluenti ai fini della determinazione del saggio di crescita e delle modalità in cui storicamente avviene la crescita economica. Vi è un ampio consenso sul fatto che vi sia una stretta connessione fra istituzioni e crescita e che tale relazione non sia basata su nessi causali unidirezionali. Da un lato si riconosce che alcune forme istituzionali svolgono un’azione che incoraggia l’accumulazione delle risorse economiche, anche se non sono state precipuamente designate a svolgere tale azione; mentre altre forme istituzionali risultano di ostacolo alla crescita economica. Dall’altro, si è esplorata la possibilità che le economie in crescita creino le istituzioni di cui hanno bisogno.
Va comunque riconosciuto che gli elementi specifici su cui è emerso un consenso sono pochi. Per fare degli esempi, si può notare che resta ancora dibattuta la questione se le istituzioni rappresentino o meno le cause ultime della crescita (Acemoglu, Johnson e Robinson, 2004), che è controverso se le istituzioni politiche che vincolano il potere siano esogene rispetto alla crescita o si sviluppino endogenamente in paesi che sono diventati ricchi (idem; Glaser, La Porta, Lopes-de-Silantes e Shleifer, 2004), e che è dibattuto il problema fondamentale della misura ottima, della dinamica e degli effetti di lungo periodo dell’intervento pubblico quando le istituzioni sono endogene (Acemoglu, Aghion e Zilibotti, 2002; Skaperdas, 2003; Aghion, 2004). Inoltre si è sviluppata un’attenzione crescente verso lo studio del ruolo di particolari istituzioni nel facilitare o impedire la crescita. Nell’approccio schumpeteriano (Aghion, 2004), ad esempio, si pone l’accento sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale, sull’efficienza dell’attività di ricerca e, più in generale, su tutti gli aspetti istituzionali che hanno un impatto sull’innovazione. Altri filoni della letteratura hanno, invece, evidenziato gli effetti dell’imperfezione dei mercati sugli incentivi degli agenti all’accumulazione dei fattori della produzione (e. g. Banerjee e Newman, 1993), le inefficienze che sono associate con l’insicurezza dei diritti di proprietà (e. g. Tornell e Velasco, 1992; Grosmann e Kim, 1996; Tornell e Lane, 1999), e, in generale, hanno riconosciuto che l’imperfezione delle istituzioni è importante nello spiegare il sottosviluppo ed i fenomeni che si osservano nelle economie in transizione (Dixit, 2004).
Strettamente connesso con il tema della dinamica istituzionale è il tema della dinamica sociale. Una compiuta analisi della relazione fra crescita e istituzioni non può prescindere da un’analisi della relazione fra istitituzioni e individui e da un’analisi della relazione fra crescita e dinamiche sociali.
Sebbene il concetto di dinamica sociale sia molto ampio e comprenda una varietà di questioni, un elemento comune a questa letteratura riguarda la considerazione che le scelte e i risultati individuali non siano condizionati solo indirettamente, cioè attraverso il mercato, dalle azioni e dai comportamenti di altri individui, ma anche direttamente tramite processi imitativi, di apprendimento, di pressione e di esclusione sociale, di diffusione e scambio interpersonale di informazioni e, più in generale, per effetto di esternalità operanti al di fuori dei meccanismi di mercato (Durlauf, 2004, e Moretti, 2004, forniscono due recenti rassegne). In seguito ai lavori originari di Loury (1977, 1981), alcuni autori (tra gli altri Benabou, 1996a, 1996b; e Durlauf, 1996a, b; Fiaschi e Marsili, 2004) hanno proposto dei modelli in cui l’interazione sociale tra individui che appartengono ad una stessa comunità locale incide sul processo di accumulazione del capitale umano all’interno della comunità stessa e quindi influisce sulla crescita economica e contribuisce a generare stratificazione sociale e un più ampio e persistente livello di disuguaglianza.
Un altro importante canale attraverso il quale le dinamiche sociali influiscono sulla disuguaglianza dei redditi e sulla crescita economica è la ricerca di prestigio sociale da parte degli individui. Più nello specifico, l’ipotesi avanzata è che gli individui nell’effettuare le proprie scelte tengano conto anche degli effetti di queste sul prestigio sociale (o status sociale) di cui godono, il quale dipende dalla loro posizione relativa nella scala sociale. Questa ipotesi, che risale agli economisti classici, di recente è stata esplicitamente incorporata nei modelli di crescita economica. Cole, Mailath e Postlewaite (1992) e Corneo e Jeanne (1997), ad esempio, assumendo che lo status sociale dipende dalla ricchezza relativa, dimostrano che esso premia comportamenti che aumentano il risparmio e l’accumulazione di ricchezza con effetti positivi sulla crescita. Fershtman et al. (1996) invece giungono a conclusioni opposte partendo da un’ipotesi diversa circa la formazione di prestigio sociale. Corneo e Jeanne (1999, 2001), assumendo che lo status sociale dipende dalla ricchezza relativa, dimostrano che se non vi è asimmetria informativa circa la reale distribuzione della ricchezza, allora una maggiore uguaglianza spinge gli individui delle classi sociali medio-basse ad accumulare più ricchezza nel tentativo di emulare le classi alte, rendendo positiva la relazione tra uguaglianza e crescita. Hopkins e Kornienko (2004) ipotizzano invece che in presenza di asimmetria informativa circa la distribuzione di ricchezza, lo status sociale venga acquisito attraverso il consumo di beni posizionali. Ciò implica che esso ha effetti negativi sull’accumulazione di ricchezza soprattutto per le classi sociali medio-basse e, in tale caso, una maggiore uguaglianza può essere negativa per la crescita. Ulteriori dettagli sono forniti dal modello B dell’unità di Pisa.

2. Eterogeneità degli agenti economici
Le considerazioni di cui sopra mostrano come l’analisi della relazione fra crescita economica, dinamiche istituzionali e dinamiche sociali non possa prescindere dall’assunto che l’economia in esame sia popolata da agenti eterogenei. Alla luce di tale considerazione non dovrebbe risultare sorprendente il fatto che la teoria tradizionale si sia rivelata una impostazione teorica del tutto inospitale per lo studio della relazione fra crescita economica, dinamiche istituzionali e dinamiche sociali. La “riduzione” del sistema economico ad un “agente rappresentativo” non permette un’analisi a livello individuale delle variabili economiche e quindi della distribuzione del reddito, sia personale che funzionale. In altri termini, la metodologia di ricerca basata sul concetto di agente rappresentativo ignora, per costruzione, il ruolo dell’interazione tra agenti eterogenei nella determinazione degli esiti aggregati. Ulteriori dettagli sono forniti dal modello B dell’unità dell’Università delle Marche.

3. Il ruolo della conoscenza e del cambiamento tecnologico
Il principale canale attraverso cui le istituzioni influiscono sul processo di crescita è costituito dalla produzione della conoscenza e, quindi del cambiamento tecnologico.
Nelle società contemporanee la ricerca scientifica si svolge attraverso una pluralità di istituzioni (Università, centri di ricerca pubblici e privati, fondazioni etc.) che finanziano, organizzano e indirizzano l’attività di ricerca dei singoli ricercatori e selezionano i risultati del lavoro scientifico. Tali istituzioni stabiliscono le regole del gioco scientifico, ossia definiscono l’agenda della ricerca, la struttura di incentivi e penalità connesse al lavoro scientifico, definiscono i curricula e le modalità delle carriere, le procedure per la ripartizione delle risorse finanziarie, gli standards della valutazione del prodotto scientifico etc.
Lo studio della tecnologia come forza trainante la crescita economica è stata recentemente studiata sia a livello empirico che a livello teorico. A livello empirico sono stati rilevati, fra gli altri, due principali fatti che caratterizzano le economie moderne: la crescita economica sostenuta nel tempo (si veda, ad esempio, Romer (1987), Barro e Sala-i-Martin (2003) Crafts (1996), Aghion e Howitt (1998)) e la crescita non bilanciata (o dinamica strutturale) (si veda ad esempio, Clark (1950), Kutznets (1957), Chenery (1960) e, più recentemente, Kongsamut (1995), Echevarria (1997)).
A livello teorico, la recente teoria della crescita “endogena” è stata in grado di costruire una rigorosa teoria della crescita economica basata sul progresso tecnologico endogenamente generato dalle scelte ottimizzanti di agenti razionali, e che soddisfa le condizioni di crescita economica in conformità con l’evidenza empirica. In questo ambito ha assunto un rilievo particolare la vasta letteratura in cui il progresso tecnologico è l’espressione dell’accumulazione di un fattore endogeno, la conoscenza, quale esito di investimenti, sia privati che pubblici, nelle attività di ricerca e sviluppo (R&D).
Ulteriori dettagli sul ruolo della conoscenza sono forniti dal modello B dell’unità di Siena e sul ruolo del cambiamento tecnologico sono forniti dal modello B dell’unità di Pisa.

4. Il settore pubblico e le istituzioni internazionali
La teoria neoclassica della crescita (Solow, 1956 e Swan, 1956) fu anticipata da Tobin (1955) che prevedeva l’esistenza di disavanzi pubblici. Tobin (1965) argomentò che la politica fiscale condotta in disavanzo e finanziata con variazioni nella base monetaria era sostenibile nel tempo e aveva effetti sulle variabili reali, attraverso le variazioni del tasso di inflazione. Questi saggi stimolarono un dibattito sulla super-neutralità della moneta (si veda Sidrauski, 1967 e la rassegna di Orphanides e Solow, 1990), alcuni successivi contributi sul ruolo del settore pubblico nei modelli neoclassici di crescita e distribuzione (Tobin, 1980, 1982) e un’ampia letteratura monetaria sulla relazione tra sviluppo finanziario e crescita economica (si veda Gurley and Shaw, 1955, 1960 e 1967; Goldsmith, 1969, McKinnon, 1973 e la rassegna di Capasso, 2004).
Anche nel campo postkeynesiano le analisi sulla crescita economica hanno esaminato gli effetti di disavanzi pubblici permanenti. Harrod (1939, 1948, 1964 e 1973) e Kaldor (1958) argomentarono che il settore pubblico può garantire ad un’economia di mercato di muoversi lungo un sentiero di equilibrio di lungo periodo con piena occupazione. Le loro posizioni hanno trovato una formalizzazione analitica nel dibattito sul ruolo del settore pubblico nei modelli di crescita postkeynesiani, iniziato da Fleck e Domenghino (1987) e Pasinetti (1989a, 1989b) (si veda Commendatore, D’Acunto, Panico e Pinto, 2003) e nei recenti contributi di ispirazione kaleckiana (You and Dutt, 1996, Lavoie, 2000, Dos Santos e Zezza, 2004).
Mentre alcune scuole di pensiero mantenevano vivo l’interesse per gli effetti dei disavanzi pubblici e della politica monetaria sulla crescita e la distribuzione, altre ponevano l’esigenza di minizzare il ruolo della gestione discrezionale della politica economica (Lucas, 1976).
Seguendo l’approccio della Nuova Macroeconomia Neoclassica, Barro (1974) formulò il Teorema di Equivalenza Ricardiana. Riprendendo Blanchard (1985), i saggi di Barro (1989, 1990) aprirono la strada a un’analisi del settore pubblico nella crescita economica basata sulle esternalità. I saggi di Barro, assumendo che il settore pubblico operi con un bilancio in pareggio, hanno spinto la letteratura successiva a privilegiare l’analisi della composizione della spesa pubblica e della qualità degli interventi, non lo studio degli effetti della dimensione complessiva del bilancio pubblico, riconoscendo rilevanza a quelli che incidono sull’assetto politico, sociale e istituzionale di una collettività (Acemoglu e Robinson, 2001).
Tuttavia, l’opinione che la dimensione dell’intervento pubblico abbia un’incidenza negativa sulla crescita economica, benchè molto diffusa (Temple, 1999), non sembra confermata dalle analisi esistenti. Alcuni ricercatori, da Barro (1990) a Peretto (2003), ritengono di aver dimostrato una relazione teorica negativa tra consumi pubblici e crescita. Atkinson (1995) sostiene invece che una diffusa e consolidata struttura di welfare può essere di importanza cruciale per la crescita, mentre le analisi empiriche recenti non dimostrano l’esistenza di una correlazione inversa tra dimensione del settore pubblico e crescita economica (Levine and Renelt, 1992; Hall and Jones,1997). Più convincenti appaiono le conclusioni riguardanti alcune componenti della spesa pubblica, come gli investimenti in infrastrutture (Esterly and Rebelo, 1993, Mendoza et al., 1997). Infine, anche accogliendo la tesi che “inequality is harmful for growth” (Benabou, 1996c, Perotti,1996), resta aperto il dibattito sull’efficacia delle politiche redistributive, poiché gli effetti posti in evidenza dalla letteratura passano attraverso modifiche di dati strutturali della società, quali il tasso di natalità, il livello di education, la stabilità politica, la formazione di governi democratici, ecc.
Le istituzioni internazionali, come gli accordi di integrazione regionale, possono determinare un pattern sfavorevole di specializzazione tra partner, ridurre il tasso di crescita di lungo periodo (Walz, 1997) e determinare un’iniqua distribuzione delle attività produttive tra i partner creando le basi per una crescente disuguaglianza tra nazioni (Venables, 2003). Ulteriori dettagli sulle istituzioni internazionali sono fornite nel modello B dell’unità dell’Università delle Marche.


Testo inglese
Since the second half of the 1980s international economic literature has witnessed a marked renewal of interest in the theory of growth. Recent reviews of contemporary theories of growth are provided by Barro & Sala-i-Martin 2003, Aghion & Howitt 1998, Weil, 2004 and included in most popular textbooks in Macroeconomics such as Romer 1997 and Turnovsky, 2000. See also Solow 1994, 1999, 2000, Pasinetti 2000, Salvadori 2003a, 2003b and various chapters in Aghion e Durlauf, 2005. An issue which is increasingly coming to the fore within the contemporary literature on growth is the role played by institutional and social dynamics (see Becker 1993; Lucas 2002) and by the so-called demographic transition (see Galor and Weil, 2000, Tamura, 1996, Doepke, 2004).

1. Institutional and Social Dynamics
In the last fifteen years, following the lead of North (1981 and 1990), many research programmes investigating the links between growth and institutions appeared in the literature, ranging from those whose main objective was the explanation of the creation and development of institutions (Acemoglu, Johnson and Robinson, 2004, and Greif, 2003) to those providing interpretative keys of long-term socioeconomic dynamics merging economic, historical and institutional analysis (Bertocchi, 2006, and Galor, 2005) to those aiming at an integration of growth and development theories (Aghion, 2004).
These authors, despite differences in emphasis, generally acknowledge that social and economic institutions exert a significant influence on the determination of the rate and the historical patterns of growth. Moreover, there is a widespread consensus that the relationship between growth and institutions is not characterized by one-way casual links.
On the one hand, some contributions have shown that some institutions foster resource accumulation even if they have been designed not for this purpose, while other institutions hinder growth. On the other hand, other contributions have begun to explore a different scenario in which growing economies can shape their own institutions. Nevertheless, there are few points of agreement on specific elements. To make some examples, there is still debate whether institutions are a fundamental source of growth (see Acemoglu, Johnson and Robinson, 2004), whether political institutions and the exercise of political power are endogenous or exogenous to the growth process (see Glaser, La Porta, Lopes-de-Silantes and Shleifer, 2004) and whether it is possible to determine an optimal size and the long-run effects of public institutions when these are endogenous to growth (Acemoglu, Aghion and Zilibotti, 2002; Skaperdas, 2003; Aghion, 2004). Moreover, many scholars have started to study specific institutions and their growth-enhancing role. The Schumpeterian approach (Aghion, 2004), for example, focuses on intellectual property rights protection, on the efficiency of research activity, and more generally, on all the institutional factors which have a bearing on innovation.Other strands of literature have, instead, highlighted the effects of market imperfections on agents’ incentives to the accumulation of production factors (e. g. Banerjee and Newman, 1993), the inefficiencies induced by property rights uncertainty (e. g. Tornell and Velasco, 1992; Grosmann and Kim, 1996; Tornell and Lane, 1999), and, in general, the role played by institutional imperfections in underdeveloped countries and transitional economies (Dixit, 2004).
Strictly tied with the issue of institutional dynamics is the issue of social dynamics. A thorough analysis of the relationship between growth and institutions requires an in-depth analysis of the relationship between institutions and individuals and an analysis of the relationship between growth and social dynamics.
Though the concept of social dynamics encompasses a variety of issues, a shared belief in the literature on social dynamics is the following: individual choices are influenced by other people choices not only indirectly, namely through the market mechanism,, but also directly through processes of imitation and of learning, of social pressure and exclusion, of diffusion and interpersonal exchange of information, and, more generally, through externalities operating outside market mechanisms (see Durlauf, 2004, and Moretti, 2004, for two recent reviews).
After Loury’s 1977 and 1981 seminal papers, some authors (such as Benabou, 1996a, 1996b; and Durlauf, 1996a, b; Fiaschi and Marsili, 2004) have elaborated models where social interaction among individuals belonging to the same local community influences the process of accumulation of human capital within the given community, the rate of growth and contributes to generate social stratification and a greater and persistent level of inequality.
Another important channel through which social dynamics influence income inequality and economic growth is the individual search for social prestige. More specifically, individuals would make choices taking into account the resulting effects on their social status, which depends on their relative position on the social ladder. Such an assumption, which may be traced back to the classical economists, has recently been incorporated into growth models. Cole, Mailath and Postlewaite (1992) and Corneo and Jeanne (1997), for example, by assuming that social status depends on relative wealth, show that it encourages net saving and wealth accumulation choices thus being beneficial to growth. Fershtman et al. (1996), by making different assumptions on the process of social status formation, reach different conclusions. Corneo and Jeanne (1999 and 2001) assume that social status depend on relative wealth and demonstrate that, in the absence of information asymmetry on the true distribution of wealth, more equal distribution leads individuals of low- and medium-income classes to accumulate more wealth in the effort to emulate high-income classes, inducing, therefore, a positive relation between equality and growth. Hopkins and Kornienko (2004) argued instead that, in the presence of information asymmetry on the true distribution of wealth, social status is achieved through positional goods consumption, which implies a negative impact on wealth accumulation, particularly for low- and middle-income classes; more equality, therefore, may be an obstacle to growth.
More details are provided by Form B (Modello B) of the Unit of Pisa.

2. Economic Agents’ Heterogeneity
The above remarks demonstrate that the analysis of the relationship between economic growth, institutional dynamics and social dynamics must be founded on the assumption that the economy under scrutiny is inhabited by heterogeneous agents.
That is the main reason why traditional theory, based on the representative agent assumption, is unfit to study the relationship between economic growth, institutional dynamics and social dynamics. The reduction of the economy to a representative agent does not allow for an analysis at the individual level of economic variables and thus of both the personal and the functional income distribution. In other words, the strategy of research based on the representative agent assumption ignores, by definition, the role played by the interaction among heterogeneous agents in the determination of the aggregate outcome. More details are provided by Form B (Modello B) of the Unit of the University of Marche.

3. The role of knowledge and technological change
One of the main channel through which institutions influence the growth process is represented by the production of knowledge and technological change. In modern societies research is carried out by a variety of institutions (Universities, public and private research institutes, foundations etc.) which finance, organize and address the research activity of individual scientists and select the results of scientific work. Such institutions set the “game rules”, that is, they define the curricula and the patterns of academic carrier, the research agenda, the structure of rewards and penalties connected to scientific work, the procedures for the allocation of financial resources, the standards of evaluation of scientific products etc.
Technology as an engine of growth has recently been studied both at an empirical level and at a theoretical level. At an empirical level, two facts about modern economies have been singled out: sustained growth (see Romer (1987), Barro and Sala-i-Martin (2003) Crafts (1996), Aghion and Howitt (1998)) and non-balanced growth or structural dynamics (see Clark (1950), Kutznets (1957), Chenery (1960) and, more recently, Kongsamut (1995), Echevarria (1997)).
At a theoretical level, the contemporary theory of endogenous growth has been able to develop a rigorous theory of economic growth, based on technological progress endogenously generated by optimazing rational agents’ decisions, and confirmed by empirical evidence. It is now available a broad literature where technological progress comes from the accumulation of an endogenous factor, that is knowledge, through both public and private investment, in the R&D activities.
More details on the role of knowledge are provided by Form B (Modello B) of the Siena Unit. More details on the role of technological change are provided by Form B (Modello B) of the Pisa Unit.

4. Public Sector and International Institutions
The neoclassical theory of growth (Solow, 1956 and Swan, 1956) was anticipated by Tobin (1955) which assumed public deficit. Tobin (1955) argued that a deficit spending policy financed by a money creation was sustainable in the long-run and had real effects through the variation of the inflation rate. These contributions opened a debate on the super-neutrality of money (see Sidrauski, 1967 and the review by Orphanides and Solow, 1990) and stimulated some subsequent contributions on the role of public sector in the neoclassical model of growth and distribution (Tobin, 1980 and 1982) and a large monetary economics literature on the relationship between financial development and economic growth (see Gurley and Shaw, 1955, 1960 e 1967; Goldsmith, 1969, McKinnon, 1973 and the review by Capasso, 2004).
Also in the post-Keynesian camp the analyses on economic growth have examined the effects produced by permanent public deficits. Harrod (1939, 1948, 1964 and 1973) and Kaldor (1958) claimed that public sector may allow a market economy to move along a full-employment long-run equilibrium path. Such a claim has been formalized in the course of the debate on the role of public sector within post-Keynesian growth models, started by Fleck and Domenghino (1987) and Pasinetti (1989a, 1989b) (see Commendatore, D’Acunto, Panico and Pinto, 2003), and in some recent contributions in the Kaleckian tradition (You and Dutt, 1996, Lavoie, 2000, Dos Santos and Zezza, 2004).
While some schools of thought kept alive the interest on the effects of public deficits and monetary policy on growth and distribution, some others argued for a minimization of discretionary economic policy (see Lucas 1976).
Following the New Classical Macroeconomics approach, Barro (1974) has formulated the Ricardian Equivalence Theorem. The contributions by Barro (1989 and 1990), inspired by Blanchard (1985), paved the way to an analysis of the impact of public sector on growth based on externalities.
Barro’s contributions assume public balanced budget and biased subsequent literature towards an analysis of the composition of public expenditure and the quality of public interventions, rather then to focus on the effects of the overall dimension of the public sector (Acemoglu and Robinson, 2001).
Yet, the opinion that the dimension of public intervention has a negative impact on economic growth is widespread (see Temple, 1998), but not confirmed by existing analyses. Some authors, from Barro (1990) to Peretto (2003), claim a theoretical negative relationship between public consumption and growth. By contrast, Atkinson (1995) argues that a minimum level of welfare state may be crucial to growth; while recent empirical researches do not confirm the assumption that the dimension of public sector is negatively correlated to growth (Levine and Renelt, 1992; Hall and Jones,1997). More persuasive appear the conclusions on certain components of public expenditure, such as investments on infrastructures (Esterly and Rebelo, 1993, Mendoza et al., 1997). Finally, even if “inequality is harmful for growth” (Benabou, 1996c, Perotti,1996), the debate on the effectiveness of redistributive policies is still open since the effects emphasised by existing literature goes through a modification of structural social parameters, such as the fertility rate, the level of education, political stability, democratic governments formation etc.
International institutions, such as the agreements for regional integration, may be the cause of an unfavourable specialization pattern among partners, reduce the long-run growth rate (see Walz, 1997) and determine an uneven distribution of productive activities among partners, thus becoming a main cause of growing inequality among nations (Venables, 2003). More details on international institutions are provided by Form B (Modello B) of the Unit of the University of Marche.


2.2.a Riferimenti bibliografici

Because of space constraints here are listed all references mentioned above not listed in the Form B (Modello B) of the Unit of Naples (Università Federico II)

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2.3 Descrizione del Programma di Ricerca e del ruolo delle Unità operative locali
Descrizione del Programma di Ricerca


Testo italiano

Molti degli studiosi coinvolti nella presente ricerca provengono da due esperienze di ricerca che consideriamo molto positive. Una nell’ambito del COFIN 1999, in cui sono stati analizzati i meccanismi in grado di generae la crescita (i motori della crescita) e come questi meccanismi fossero (parzialmente) già presenti nelle analisi degli economisti classici. Nell’ambito del COFIN 2002 è stata analizzata la relazione tra la crescita economica e la distribuzione del reddito.
In questa terza parte intendiamo affrontare la relazione tra crescita economica e le dinamiche sociali e istituzionali, studiando anche la possibilità o meno di intervenire sui processi di crescita da parte del policy maker.
Come menzionato nell’Obiettivo del Programma di Ricerca sia i risultati conseguiti e sia i problemi lasciati irrisolti dai precedenti gruppi COFIN 1999 e COFIN 2002, così come lo sviluppo della letteratura sulla crescita economica summenzionati, ci hanno convinto della necessità di una analisi dei rapporti tra la crescita e le dinamiche sociali ed istituzionali. Più in particolare abbiamo individuato sette temi di seguito elencati (le singole etichette non riportano il riferimento alla Crescita, per evitare ripetizioni):

A. Dinamiche istituzionali
B. Dinamiche sociali
C. Eterogeneità degli agenti economici
D. Conoscenza
E. Tecnologia e Dinamica Strutturale
F. Settore pubblico
G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.

I primi due temi definiscono il quadro complessivo del progetto di ricerca ed, a nostro avviso, sono talmente connessi che la linea di demarcazione tra loro è spesso arbitraria. L’analisi della relazione fra crescita economica, dinamiche istituzionali e dinamiche sociali non può prescindere dall’assunto che l’economia in esame sia popolata da agenti eterogenei. E questo ci conduce al terzo tema. Canali fondamentali attraverso cui le istituzioni influiscono sul processo di crescita sono la produzione della conoscenza ed il cambiamento tecnologico. E questo ci conduce al quarto ed al quinto tema. Infine, una analisi delle relazioni tra crescita economica da un lato e dinamiche sociali ed istituzionali dall’altro non può fare a meno di considerare almeno alcune delle istituzioni fondamentali che permeano le economie avanzate: il settore pubblico e le istituzioni internazionali. Questi sono gli aspetti trattati nel sesto e settimo tema.

Questi temi saranno trattati da specifiche unità di ricerca, tranne un tema che sarà trattato da due unità di ricerca. Più precisamente l’unità del Coordinatore Nazionale, Pisa, tratterà i temi A, B, ed E; l’unità di Ancona tratterà i temi C, F (in collaborazione con l’unità di Napoli Federico II) e G; l’unità di Siena tratterà il tema D, mentre l’unità di Napoli Federico II tratterà il tema F in collaborazione con l’unità di Ancona.

Come affermato nell'Obiettivo del Programma di Ricerca, i prodotti della ricerca vanno divisi in due gruppi: i prodotti monitorati, che daranno luogo a volumi ed a numeri speciali di riviste, ed i prodotti non monitorati, che daranno luogo prevalentemente ad articoli su riviste scientifiche di livello nazionale ed internazionale, anche se non si escludono collaborazioni ad altri volumi collettanei. Sia i prodotti monitorati che quelli non monitorati saranno anche inseriti in una collana di Working Papers gestita nell’ambito della ricerca, per facilitarne la diffusione nella comunità scientifica. Il gruppo organizzerà un Convegno internazionale per presentare i risultati della ricerca al pubblico degli studiosi interessati, secondo una procedura ormai consolidata, che ha dato notevoli frutti. Sia i volumi che gli Atti del Convegno internazionale saranno proposti per la pubblicazione ad una prestigiosa casa editrice di livello internazionale. Tra le opzioni possibili si pensa alla Cambridge University Press, alla Routledge e alla Edward Elgar, case editrici con cui il Coordinatore Scientifico ha già avuto rapporti fruttuosi in passato. Sulla base dell'esperienza maturata dal Coordinatore Scientifico, una casa editrice di tal genere richiede di norma un programma dettagliato dell'opera proposta per la pubblicazione e un ampio stralcio della stessa da mostrare a propri referees allo scopo di averne una previa valutazione. Per questo motivo sarà necessario avere pronta, al momento della proposta dei volumi a una casa editrice, una stesura quasi definitiva di alcuni saggi che sia rappresentativa della qualità finale dei volumi. Inoltre si pensa di poter proporre dei numeri speciali a riviste di livello internazionale. Nel corso del COFIN 1999 proponemmo un numero speciale per ciascuna delle riviste Metroeconomica, European Journal of the History of Economic Thought, History of Economic Ideas, mentre nel corso del COFIN 2002 abbiamo proposto un numero speciale per ciascuna delle riviste Metroeconomica e Journal of Economic Growth. I numeri speciali proposti nel corso del COFIN 1999 sono già stati pubblicati, mentre quelli proposti nel corso del COFIN 2002 sono in corso di completamento. Pensiamo di poter proseguire su questa strada.

Anche se esiste già un'ipotesi strutturata sui contenuti che si intendono coprire, risulta necessario un periodo di almeno 4 mesi dedicato ad una più accurata definizione dei prodotti monitorati, delle loro parti, e delle relative aree problematiche. Tale periodo costituirà la Fase 1 del progetto di ricerca e il gruppo si riunirà tre o quattro volte in quesa fase. Alla fine della Fase 1 sarà disponibile una definizione accurata dei prodotti monitorati, delle parti di cui sono composti e delle relative aree problematiche.

La Fase 2 avrà una durata di circa 12 mesi e sarà dedicata a:
a) l'elaborazione dei risultati e a
b) l'organizzazione del Convegno Internazionale nel corso del quale i medesimi saranno presentati.
Per quanto concerne il punto sub a), i contenuti dei singoli saggi in corso di elaborazione verranno esaminati criticamente nel corso di workshops (della durata di un paio di giorni) organizzati dal gruppo. Detti convegni saranno aperti al pubblico (studiosi esterni al gruppo e interessati ai temi trattati). In tal modo i membri del gruppo avranno a disposizione sia un momento di confronto più ampio con la professione che le scadenze necessarie per una produzione continuativa.
Per quanto concerne il punto sub b), l'organizzazione di un Convegno internazionale richiede un lungo periodo di preparazione, anche se nella prima fase di preparazione non è necessario un uso intensivo delle risorse umane del gruppo. Tra i vari adempimenti preliminari occorrerà:
i) istituire un Comitato Scientifico cui saranno invitati a partecipare prestigiosi studiosi di livello internazionale di riconosciuta competenza sui temi della ricerca. Sarà quindi un comitato indipendente dal gruppo, anche se ne farà parte il Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca e/o altri membri del gruppo. Il compito principale del Comitato Scientifico sarà la valutazione dei saggi sottomessi per le sessioni parallele previste nel convegno,
ii) elaborare un Call for Papers,
iii) definire l'elenco delle tavole rotonde e delle “invited lectures”,
iv) prendere contatto con le strutture che dovranno ospitare il Convegno e i suoi partecipanti e
v) decidere le forme di pubblicità del Convegno.

Le attività di preparazione del Convegno, avviate nella Fase 2, saranno completate nella Fase 3 (circa tre mesi) alla fine della quale il Convegno sarà di fatto svolto. Parallelamente l'elaborazione dei singoli saggi giunge alla fase conclusiva. Molti di questi saggi saranno già stati presentati nei workshops previsti nella Fase 2: ciò consentirà anche di operare una prima selezione dei saggi del gruppo da presentare al Convegno, fermo restando che la scelta definitiva sarà effettuata in modo indipendente dal Comitato Scientifico. Nella Fase 3 inizierà anche la trattativa con una o più case editrici di livello internazionale per la pubblicazione sia dei volumi previsti nella Fase 1 che degli Atti del Convegno e la trattativa con gli editors nelle riviste cui pensiamo di proporre dei numeri speciali.
Dopo il convegno inizia la Fase 4 (circa cinque mesi) in cui l’attenzione sarà data prevalentemente agli aspetti redazionali ed editoriali.

Nel seguito elenchiamo i risultati attesi della ricerca:

A. Dinamiche istituzionali.

A1. Costruzione di modelli dinamici in cui il rafforzamento parziale dei diritti di proprietà aggrava la "tragedia dei beni comuni".

A2. Analisi dei sentieri di accumulazione di un singolo bene capitale e, successivamente, di una molteplicitità di beni capitali nei modelli multisettoriali con diritti di proprietè endogeni.

A3. Analisi delle politiche ottimali di sviluppo in modelli aggregati e multisettoriali in presenza di endogeneità dei diritti di proprietà.

A4. Valutare un possibile effetto negativo della durata dei brevetti sulla proliferazione di imprese in R&S tramite un modello in cui è prevista la possibilita’ di avere brevetti sulle possibili applicazioni di una idea ancora commercialmente non utile.

A5. Valutare l’effetto della normativa a protezione dei segreti (Es.: Economic Espionage Act) sulla propensione a brevettare tramite un modello in cui sia previsto un processo di distruzione creatrice basato sui “trade secrets” oltre che sui brevetti.

A6. Studiare il sentiero di crescita bilanciata di un’economia in cui sia l’attivita’ di R&S verticale che la R&S orizzontale siano soggette a fenomeni di spionaggio industriale.

A7. Generare le diverse performance innovative caratteristiche del continente europeo rispetto agli Stati Uniti in un modello di crescita a due regioni del mondo, ipotizzate avere diverse legislazioni a tutela dell’invenzione ancora non brevettata.

A8. Analizzare il ruolo dei brevetti sulle innovazioni orizzontali quando le probabilita’ di successo della R&S non siano note con esattezza.

A9. Individuare tipi di beni per i quali, e condizioni sotto le quali, il livello di ricerca di un monopolista protetto da brevetto e' inferiore a quello della totalita' delle imprese del settore in regime di General Public Licence.

A10. Analizzare se l'innovatore ha più convenienza ad utilizzare il brevetto o il copyright per proteggere la propria attività intellettuale e quale dei due strumenti alternativi dovrebbe portare al massimo tasso di innovazione.

A11. Esplorare sia da un punto di vista teorico che applicato (utilizzando i dati disaggregati del Program for International Student Assessment, PISA 2003) il nesso tra misura dell'education achievment e le misure piu' comuni di Social Infrastructure.

A12. Costruzione di un modello intertemporale in cui la spesa per l'istruzione può essere finanziata, in alternativa, con un contributo pubblico dato dallo Stato alle famiglie (un voucher), oppure attraverso la fiscalità generale per valutarne le coseguenze sia sul piano della accumulazione del capitale umano e della crescita, sia su quello della equità nella distribuzione del reddito.

A13. Costruzione di un modello intertemporale nel caso in cui l'istruzione possa essere considerata come parte del capitale sociale la cui finalità principale è quella di aumentare la coesione sociale, con il risultato di incentivare le risorse destinate alla crescita economica; anche allo scopo di spiegare perchè in generale l'offerta formativa è non solo pubblica, ma anche gestita direttamente dallo Stato.

A14. Ricostruzione critica di quella parte consistente della letteratura sulla crescita endogena che, partendo dalle differenti caratterizzazioni dell'istruzione come bene economico, ha affrontato la relazione tra scolarizzazione e crescita economica.

A15. Analizzare gli effetti di due diverse strutture istituzionali, dove nella prima la spesa sanitaria è privata, mentre nella seconda è pubblica, tenendo conto degli effetti cruciali di un allungamento della vita media sulle scelte degli agenti, evidenziati nella recente teoria della crescita; anche allo scopo di fornire una spiegazione della dinamica che ha portata ad un sempre maggior intervento dello Stato nel fornire una tutela sanitaria alla popolazione.


B. Dinamiche sociali.

B1. Sulla scia dei lavori di Corneo e Jeanne (1999, 2001) e Hopkins e Kornienko (2004)) si intende approfondire l’analisi degli effetti della disuguaglianza sulla crescita economica in presenza di individui interessati alla loro posizione relativa; adotteremo l’ipotesi avanzata nell’ambito della letteratura sociologica (Freidson, 1986), secondo la quale il prestigio sociale di un individuo dipende in ultima analisi dal suo potere di controllo su risorse materiali e umane.

B2. Procedere a un'ulteriore estensione del modello sviluppato in Fiaschi e Marsili (2004) attraverso l'inserimento del capitale fisico, sia come fattore di produzione che come possibile attività di investimento; in particolare, studieremo gli effetti che tale estensione può produrre sui risultati economici di lungo periodo, sia in termini di crescita economica che di disuguaglianza dei redditi.

B3. Costruzione di modelli che estendano in varie direzioni il contributo di Lavezzi e Meccheri (2005). Le estensioni previste sono:
1) separare l'effetto della densità dall'effetto della simmetria/asimmetria dei network sociali con l’intento di dare una valutazione dell'effetto delle due componenti sulla disuguaglianza e sull'efficienza del sistema;
2) analizzare vari casi di esclusione sociale dal network, al fine di ottenere una sistematica classificazione dei casi in cui tale fenomeno è legato a un aumento o diminuzione dell'output complessivo e alla corrispondente variazione del grado di disuguaglianza;
3) introdurre diversi tipi di links, cioé legami “deboli” (weak ties), e legami “forti” (strong ties) allo scopo di ottenere una chiara identificazione delle condizioni in cui i weak ties hanno un ruolo rilevante, come affermato in letteratura (vedi Granovetter, 1974);
4) introdurre esplicitamente l'evoluzione del network, in particolare ricorrendo all'utilizzo della teoria dei random networks allo scopo di valutare l'effetto dei random networks rispetto ai network fissi, in relazione alla dinamica della disuguaglianza e della produzione;
5) introdurre elementi dalla teoria del matching nel mercato del lavoro allo scopo di valutare l'effetto dei network sul processo di matching e quindi sul sistema di assegnazione di lavoratori eterogenei a posti di lavoro eterogenei.

B4. Spiegare la correlazione seriale in alcune variabili chiave per la storia lavorativa degli individui, in particolare, mobilità da un lavoro a un altro e arrival rates di incrementi salariali: mentre l’analisi in letteratura è spesso basata su variabili demografiche convenzionali (età, educazione, IQ score ecc.) e la presenza della correlazione seriale in letteratura è attribuita a caratteristiche classificate come non osservabili, si mira a spiegare la correlazione seriale tramite l’inclusione nell’analisi econometrica di tratti comportamentali come l’impazienza, stima di sé, autodeterminazione, socialità ecc.; le stime empiriche si avvarranno di analisi di tipo panel e duration basate su dati longitudinali offerti dal data set NLS79 su più di 12000 cittadini americani intervistati dal 1979 al 2002.

B5. Costruire un modello di job search in cui le interazioni sociali elementari avvengono tra agenti caratterizzati da tratti comportamentali fondamentali diversi (ad esempio, impazienza, stima di se stessi).

B6. Mostrare come nei modelli che prevedono che le scelte occupazionali determinano l'efficienza nell'allocazione delle risorse in un'economia con individui eterogenei sia nelle dotazioni che nel talento e in cui le scelte sono influenzate dal funzionamento del mercato del lavoro e dei capitali si pervenga a dinamiche cicliche che riguardano sia l'output che la distribuzione; si pensa anche di individuare i fattori, come la tecnologia o l'imperfezione del mercato del lavoro, che possono influenzare le dinamiche aggregate (Banerjee e Newman, 1993).

B7. Costruzione di un modello di crescita ciclica di breve periodo dove distribuzione e livello del reddito si possano codeterminare determinando l’accumulazione del capitale e del debito: si prevede che il contesto istituzionale e sociale nel mercato del lavoro e della capacita’ di risparmio possano indurre cicli strutturalisti alla Goodwin che generano endogenamente variazioni cicliche della bilancia commerciale, della crescita del debito e della capacita’ produttiva.

B8. Individuare nella letteratura esistente spiegazioni del cambiamento familiare in un'economia in crescita che non facciano solo riferimento al mutamento strutturale del settore privato, ma anche all'azione del settore pubblico come un'importante fonte di modificazione dei costi e degli incentivi alla nuzialità e alla fertilità.

B9. Fornire un’analisi delle principali cause del cambiamento familiare che tenga conto della dovuta distinzione tra quelle indotte dall’intervento pubblico e quelle che invece derivano dallo spontaneo dispiegarsi delle forze produttive di un’economia in trasformazione.

B10. Confrontare le esperienze di policy e le riflessioni teoriche degli economisti sul salario minimo e il reddito minimo garantito nelle diverse fasi storiche di crescita delle economie di mercato; sviluppare alcuni modelli che consentano di verificare la coerenza dell'impianto analitico Marshalliano con la posizione di Marshall riguardo agli interventi a favore dei poveri - proporre un confronto fra le attuali politiche contro la povertà e le politiche adottate alla fine dell'800.

B11. Affrontare la relazione fra equilibri multipli nella crescita, corrispondenti trappole della povertà, e ruolo delle politiche pubbliche come trasferimenti intergenerazionali a somma fissa o proporzionali al reddito nel contesto di un modello OLG à la Samuelson-Diamond esteso a funzioni di utilità generalizzate, includendo deviazioni dal regime di concorrenza perfetta e confrontando il caso di aspettative “miopi” e di “previsione perfetta”.


C. Eterogeneità degli agenti economici.

C1. Un’analisi delle interazioni tra distribuzione delle variabili individuali, fluttuazioni e processi di crescita economica.

C2. Un’analisi delle interazioni tra variabili finanziarie e variabili reali in un contesto di agenti eterogenei interagenti.

C3. Un’analisi dei legami empirici tra la distribuzione del reddito (personale e/o funzionale) e processo di crescita di lungo periodo.

C4. Un’analisi delle distribuzioni statistiche delle variabili dimensionali e finanziarie delle imprese e loro comovimenti con le grandezze macroeconomiche.

C 5. Studiare la dinamica della distribuzione della ricchezza partendo da un modello di equilibrio economico generale in cui il saggio di risparmio sia costante e gli agenti abbiano dotazioni iniziali eterogenee; l'analisi dovrebbe anche evidenziare gli effetti dell'intervento dello Stato e valutare quanto i risultati teorici raggiunti sono supportati dall'evidenza empirica.


D. Conoscenza.

D1. Elaborazione di un modello formale della produzione di conoscenza che spieghi l'alternanza di periodi di progresso continuo, caratterizzati da modularità crescente entro una data organizzazione gerarchica delle interfacce di apprendimento, periodi di stasi e periodi di mutamento radicale, caratterizzati da distruzione e ricostruzione della matrice delle interazioni tecnologiche e di apprendimento.

D2. Simulazione del modello di cui al precedente punto D2 al fine di:
- Analizzare l'integrazione e organizzazione delle innovazioni entro una struttura di rete composta da idee eterogenee e dell' evoluzione della sottostante struttura topologica.
- Confrontare i risultati della simulazione con le caratteristiche qualitative delle serie storiche sull'innovazione e con quelle recentemente evidenziate dai modelli di percolazione.

D3. Estensione del modello sviluppato in Caminati (2005) nelle seguenti direzioni: analisi della formazione endogena delle preferenze riguardo ai nuovi beni quale parte integrante dell'accumulazione della conoscenza e del capitale umano, e quindi delle decisioni di agenti economici eterogenei miranti all' aumento dei profitti e della produttività.


E. Tecnologia e Dinamica Strutturale.

E1. Fornire una rassegna storico-quantitativa sull’evoluzione della struttura economica e tecnologica di vari paesi nel distante e recente passato allo scopo di individuare una serie di fatti stilizzati su cui poggiare l’analisi sulla dinamica strutturale della tecnologia e dell’economia.

E2. Sviluppare un modello multisettoriale di dinamica strutturale in cui la dinamica dei coefficienti tecnici e della domanda siano spiegati endogenamente attraverso un processo di scelta caratterizzato da razionalità limitata.

E3. Studiare da un punto di vista empirico la dinamica settoriale dell’occupazione e dell’innovazione e come tali strutture sono cambiate, si sono consolidate e diversificate nel tempo nei vari settori; la metodologia econometrica che intendiamo impiegare dovrebbe permettere di avere un quadro dettagliato settore per settore della dinamica innovativa e dell’occupazione nonché della relazione tra le due.

E4. Analizzare la relazione tra conoscenza, sviluppo della tecnologia e dinamica strutturale nel caso specifico delle industrie ad alta tecnologia allo scopo di ottenere: (1) una maggiore conoscenza del processo di creazione del sapere nelle industrie ad alta tecnologia; (2) un quadro delle tendenze di trasformazione strutturale indotte dalla economia della conoscenza (3) un’analisi delle forme dello progresso tecnico "dematerailizzato" all'interno della traiettoria tecnologica determinata dalla digitalizzazione.

E5. Studiare la specializzazione internazionale con un approccio multisettoriale anche allo scopo di individuare la dinamiche delle relazioni (e non solo dei commerci) internazionali tra sistemi economici a diverso stadio di sviluppo.

E6. Costruzione di un modello di crescita multisettoriale con R&S mirata all’innovazione orizzontale in cui l’innovazione proceda a due stadi, entrambi rappresentabili da un processo di Poisson.

E7. Analizzare la dinamica transizionale dei modelli di crescita multisettoriali basati sulla R&S verticale; ipotizzando settori a diverso grado di avanzamento mostrare sotto quali condizioni esiste una tendenza verso un sentiero di crescita bilanciata.

E8. Chiarire le condizioni necessarie e sufficienti della presenza di equilibri multipli in contesti di crescita di tipo neo-schumpeteriano.

E9. Estendere la teoria della crescita neo-schumpeteriana a forme di incertezza forte nel processo di R&S. Utilizzeremo la teoria delle scelte in condizioni di completa ignoranza nell’ambito del modello multisettoriale di crescita con innovazione verticale.

E10. Completare l’analisi dei modelli multisettoriali sviluppati da Freni, Gozzi, e Salvadori menzionati nella Base Scientifica del modello B dell’unità di Pisa introducendo la produzione congiunta, i beni capitali durevoli, e la scelta tra processi lineari alternativi; si pensa di poter dare una dimostrazione generale di esistenza e di poter formulare una analisi generale degli steady states di questo modello (nei lavori citati si è già mostrato come siano possibili diversi regimi di steady states, a secondo dei valori dei parametri).

E11. Costruzione di modelli multisettoriali di crescita in cui si mostra il ruolo che giocano i saggi di crescita delle singole merci di consumo, quando la tecnologia è decomponibile.


F. Settore pubblico.

F1. Studiare la disuguaglianza del reddito e dell’accesso alla cure mediche e crescita economica nei due distinti regimi di sanita’ pubblica e privata.

F2. Analizzare la disuguaglianza del reddito e dell’accesso alla cure mediche in presenza di vincoli al prestito.

F3. Un analisi della relazione tra salute, aspettative di vita e accumulazione di capitale umano con l’intento di rispondere a domande det tipo “l’allungamento della durata della vita umana genera effettivamente uno stimolo ad una maggiore accumulazione e crescita?”

F4. Un analisi della neutralità e super neutralità delle politiche fiscali nei modelli di crescita endogena.

F5. Una analisi del ruolo della moneta e dei mercati finanziari nei modelli di crescita endogena: lo sviluppo del sistema finanziario è una semplice conseguenza passiva della crescita?

F6. Una valutazione delle politiche pubbliche in termini di funzione del benessere delle famiglie, più che in termini di tassi di crescita del PIL.

F7. Un analisi della relazione tra spesa pubblica e benessere collettivo.

F8. Costruzione di un modello di crescita endogena in cui la crescita di lungo periodo sia guidata dagli investimenti pubblici e le decisioni di investimento dei settori pubblico e privato siano legate da interazione di tipo strategico.

F9. Ricostruzione cririca della letteratura sulla crescita endogena e la politica fiscale che tenga conto della rilevanza che le regole di politica fiscale rivestono nella realtà.

F10. Produrre una rassegna storico-critica della rilevanza degli effetti del debito pubblico nel sistema economico da Domar 1944 a Barro 1990 e collegamenti con la “teoria fiscale del livello dei prezzi”.

F11. Costruzione di un modello non ricardiano sulla base della teoria fiscale del livello dei prezzi nel quale il governo determina autonomamente i propri saldi di bilancio, indipendentemente dal livello di debito già accumulato, e nel quale i prezzi si muovono per assicurare il rispetto di eventuali vincoli sul debito pubblico.

F12. Valutazione critica dell’ipotesi adottata nei modelli di crescita kaleckiani di neutralità degli squilibri di breve periodo sull’equilibrio di lungo periodo e ricostruzione del pensiero di Kalecki su questo aspetto.

F13. Costruzione di modelli di crescita e distribuzione Kaleckiani in cui le dinamiche di breve e di lungo periodo sono interconnesse.

F14. L’inclusione nei modelli Kaleckiani di un settore pubblico che opera in deficit finanziato con emissioni di titoli del debito pubblico.

F15. Costruire un modello teorico di crescita economica in cui le scelte del governo relative agli investimenti e alla fornitura di beni e servizi pubblici sono determinate per mezzo di contratti ottimali con agenti che hanno informazioni private: le distorsioni generate da tali asimmetrie informative dovrebbero influenzare l’efficienza del governo nel processo di allocazione delle risorse, il rendimento degli investimenti ed il tasso di accumulazione del capitale.

F16. Costruire un modello in cui i sistemi di regolamentazione del governo e i suoi programmi di sviluppo incidono sull’attività di selezione del sistema bancario e, quindi, sull’investimento e la crescita.


G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.

G1. Lo studio degli accordi di integrazione regionale sud-sud, localizzazione della produzione e convergenza.

G2. Un analisi del ruolo del debito estero e interno sulla crescita nei paesi poveri, con particolare riguardo all'iniziativa HIPC e ai suoi effetti macroeconomici.

G3. La determinazione del ruolo dei fattori geografici e istituzionali nel processo di sviluppo economico di lungo periodo.

G4. Una valutazione attraverso analisi parametriche e non parametriche della crescita nazionale e diversificazione produttiva in Europa.

G5. Una valutazione attraverso analisi parametriche e non parametriche della crescita nazionale e disparità regionali in Europa.

G6. Un'analisi empirica della struttura della specializzazione e crescita economica delle stesse.


Testo inglese
Many of the scholars involved in the present research come from two research experiences which we consider very fruitful. The first research experience was carried out within COFIN 1999: we have analyzed the engines of growth, in general, and those engines of growth already accounted for by classical economists, in particular. The second research experience was carried out within COFIN 2002: we have analyzed the relationship between economic growth and income distribution. In this third research experience we want to analyse the relationship between economic growth and social and institutional dynamics, also from the point of view of policy-makers.

As mentioned in the Objective of the Research Programme, both the results achieved by and the problems left unsolved by the previous COFIN 1999 and COFIN 2002 groups and the developmentof international literature on growth have persuaded us of the necessity of the links between growth and social and institutional dynamics. In particular, we have selected seven themes listed hereafter (single labels avoid explicit reference to Growth to avoid repetition):

A. Institutional Dynamics
B. Social Dynamics
C. Agents’ Heterogeneity
D. Knowledge
E. Technology and Structural Dynamics
F. Public Sector
G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.

The first two themes define the general framework of the research project and they are so interrelated that, in our view, a rigid distinction is often arbitrary. The analysis of the relationship between economic growth and social and institutional dynamics can’t do without the assumption that the economy under scrutiny is inhabited by heterogeneus agents. Such remark lead us to the third theme. The production of knowledge and technological change are basic channels through wich institutions exert an influence on the growth process. Such remark lead us to the fourth and fifth themes. Finally, an analysis of the relationship between economic growth and social and institutional dynamics would be seriously unsatisfacing without an explicit consideration of some of the fundamental institutions which characterize modern economies: the public sector and the international institutions. These latter are the contents of the sixth and seven themes.

The seven themes listed above will be analysed by specific Research Units, except one theme which will be analysed by two Research Units. More precisely, the Unit of National Coordinator, Pisa, will focus on themes A, B and E; Ancona Unit will focus on themes C, F (in collaboration with Naples Federico II Unit) and G; Siena Unit will focus on theme D, while Naples Federico II Unit will focus on theme F in collaboration with Ancona Unit.

As pointed out in the Aim of the Research Programme, the research products will be of two kinds: the monitored products, which will result into volumes and special issues of journals, and the non-monitored products, which will result into papers on national and international journals and possibily into chapters of collective volumes. Both kinds of products will alaso be inserted in a Working Papers series edited by the research group in order to gain wider audience to the results achieved by the members of the group.

The Group will organize an International Conference in order to present its research results to the public of interested scholars, following a well-established procedure which has been fruitful up to now.

Both the volume and the Proceeding of the International Conference will be submitted for publication to an English or North-American publisher of international stature (one might think of Cambridge University Press, or Routledge, or Edward Elgar, just to name those with which the National Co-ordinator has already had positive relationships in the past). On the basis of the experience of the National Co-ordinator, a publishing firm of this kind asks for a detailed plan of the book, and for an ample sample of the material to go in it, to be submitted to its referees to get their opinions. For this reason an advanced draft of some essays considered to be representative of the final quality of the volume is needed at the time when the project is proposed to the publisher. Moreover we think to contact international reviews to have special issues. In the course of COFIN 1999 we proposed a special issue to Metroeconomica, European Journal of the History of Economic Thought, History of Economic Ideas; while in the course of COFIN 2002 we proposed a special issue to Metroeconomica and Journal of Economic Growth. Special issues proposed in the course of COFIN 1999 have already been published; while those proposed in the course of COFIN 2002 are on their way to be published. We think to go on this way. Even if the group has already elaborated a detailed working hypothesis about the contents of the research, a period of at least 4 months is required to define accurately the monitored products, their parts and the related problematic areas. This period will constitute Phase 1 of the Research Project in which the group will meet three or four times. At the end of Phase 1, an accurate definition of the monitored products, of their parts and the related problematic areas will be available.

Phase 2 will last approximately 12 month and will be devoted to:
a) elaboration of the results and
b) organization of the International Conference during which the above mentioned results will be presented.

As far as point a) is concerned, drafts of the single chapters will be critically examined during workshops organized by the group. These meetings will be open to external audience (scholars outside the group and interested in the themes under discussion). Thus the members of the group will enjoy the possibility of having a forum of discussion with the wider public of economists and work to deadlines which ensure constant intellectual production.

As far as point b) is concerned, the organization of the International Conference requires a time-consuming stage of preparation, although in the beginning intensive use of the human resources of the group is not strictly necessary. Some preliminary commitments to fulfill include:
i) establishing a Scientific Committee. Distinguished international scholars of established competence on the themes covered by the research will be invited to join the Scientific Committee: the latter will be totally independent of the group even if it includes the Scientific Coordinator of the Research Program and/or other members of the group. The main duty of the Scientific Committee is the evaluation of the papers submitted to the parallel sessions to be held at the Conference.
ii) drawing up the Call for Papers,
iii) defining the list of the parallel sessions and of the "invited lectures",
iv) negotiating with the structures in charge of hosting the Conference and its participants,
v) choosing how to publicize the Conference.

The activities related to the organization of the Conference, started in Phase 2, will be completed in Phase 3 at the end of which the Conference will actually take place. In the same Phase the elaboration of the single chapters of the monographic volume is finally accomplished. Many of these chapters have already been presented in the workshops held in Phase 2: this also allows us to make an initial selection of the essays of the group to deliver at the Conference, granted that the final choice will fall exclusively on the international Scientific Committee. In Phase 3 negotiations will start with an international publisher for the publication both of the volumes planned in Phase 1 and the Proceedings of the Conference. Negotiations will also start with the editors of the journals to whom we think to propose special issues.

Phase 4 (about 5 month) starts after the Conference. Phase 4 is devoted to redactional and editorial issues. In what follows we listed the planned results:

A. Institutional Dynamics

A1. Elaboration of development dynamic models in which a partial strengthening of property rights worsens “the tragedy of commons”.

A2. The analysis of the accumulation path of a single capital good and of a plurality of capital goods in multisectoral models with endogenous property rights.

A3. The analysis of the optimal development policies in aggregate and multisectoral models with endogenous property rights.

A4. The evaluation of the possible negative effect of patent length on the development of firms in R&D by means of a model allowing for patents on possible applications of an idea which yet has no commercial value.

A5. The evaluation of the effect of legal rules on industrial secrets protection (i.e. Economic Espionage Act) on the propensity to patent an invention by means of a model with a process creative destruction based on “trade secrets” besides patents.

A6. The study of the balanced growth path of an economy where both vertical and horizontal R&D activities are under the threat of industrial espionage.

A7. Elaboration of a growth model of a dual economy with different legal rules about not-yet-patented innovation able to generate the different innovative performances of USA and Europe.

A8. Analysis of the role of patents on horizontal innovations when the success probabilities of R&D activities are not exactly known.

A9. The study of the typology of goods for which the level of research carried out by a monopolist protected by a patent is inferior to the level of research carried out by the whole of the firms in a regime of General Public Licence.

A10. The study of the comparative convenience of patents and copyrights for an agent willing to protect her intellectual property and study of the comparative impact on the rate of innovation.

A11. A theoretical and applied investigation on the relationship between the measure of the educational achievement and the most common measure of Social Infrastructure. (Disaggregate data of the Program for International Student Assessment, PISA 2003, will be used).

A12. The elaboration of an intertemporal model where the expenditure in education may be financed either by means of a public contribution given by the State to families (a voucher) or by means of general taxation in order to study the different effects on the rate of human capital accumulation and the rate of growth and on the equity in income distribution.

A13. The elaboration of an intertemporal model where education may be considered as part of social capital whose basic target is to encourage social cohesion with the result of providing incentives to devote resources to economic growth, capable to explain why in general education is not only publicly financed but also directly supplied by the government.

A14. A critical reconstruction of the endogenous growth literature on the relationship between education and growth.

A15. The analysis of two different institutional structures, one based on private health care and the other based on public health care, taking into consideration the effect of lengthening of life expectancy over decision as pointed out on recent growth theory, in order to explain the increasing involvement of the government into health care.


B. Social Dynamics

B1. Following Corneo e Jeanne (1999, 2001) and Hopkins e Kornienko (2004), the effect of inequality on growth will be analyzed considering an individual interest for relative status, using the sociological hypothesis (Freidson, 1986) that individual social status depends eventually on the power over material and human resources.

B2. To extend the model developed in Fiaschi e Marsili (2004) introducing physical capital both as a production factor and as an investment asset, focusing the extension’s growth and income inequality long-term effects.

B3. To develop models which extend Lavezzi e Meccheri (2005) along the following lines:
1) distinguish the density from the symmetry/asymmetry effect of the social networks in orrder to evaluate the two components’ effects on inequality and efficiency of the system;
2) analyze some cases of social-network exclusion to obtain a systematic classification of the cases in which it is related to the increase or decrease of the aggregate output and corresponding change of inequality degree;
3) introduce different kinds of links, weak ties and strong ties, to identify the condition under which the weak ties play a relevant role, as claimed in the literature (see Granovetter, 1974);
4) explicit the network evolution, particularly using the random networks theory to compare the random networks’ with the fixed networks’ effects, regarding inequality and production dynamics;
5) introduce elements of the matching theory in the labour market to evaluate the effects of networks on the matching process and therefore on the assignment process of heterogeneous workers to heterogeneous jobs.

B4. To explain the serial correlation of some key variables in the work history of individuals such as labor mobility and wage rise arrival rates. Literature has mostly focused on conventional demographic variables (age, education, IQ score, etc.), and has attributed that serial correlation to unobservable characteristics. We intend to explain that correlation including impatience, self esteem, self determination, sociality, and so on, into the econometric analysis. Empirical estimates will be based on panel analysis and duration from longitudinal data set from NLS79 over more than 12000 American people interviewed from 1979 to 2002.

B5. The development of a job search model where elementary social interactions take place among agents characterized by radically different behavioural tracts such as impatience, self-esteem etc.

B6. To show how output and distribution cycles are possible in models allowing employment choices to determine the efficiency in a context of heterogeneous workers both in the endowments and the skill, whose choices are influenced by capital and labour market. The factors influencing the aggregate dynamics such as technology and labour market imperfections will be pointed out (Banerjee e Newman, 1993).

B7. The development of a short-run model of cyclical growth where income and distribution are simultaneously determined and induce capital and debt accumulation: the institutional and social environment such as the labour market and the saving behaviours are expected to generate structural cycles a’ la Goodwin which induce endogenously trade balance, growth and debt cycles.

B8. The classification of the main causes of family transformation, distinguishing between those induced by government intervention and those spontaneously produced by the productive conditions of a transition economy.

B9. The comparison of the policy experiences and economists’ theories on minimum wages and warranted minimum income in the different epochs of the growth of market economies; the development of models able to verify the consistency between Marshall’s analytical framework and Marshall’s statements regarding the welfare of the poor; comparison between contemporary policies against poverty and the policies adopted in the last decades of the nineteenth century.

B10. The analysis of the relationship between multiple growth equilibria, corresponding poverty traps and public policies in the form of inter-generational lump sum transfers or transfers proportional to income within a OLG model à la Samuelson-Diamond with generalized utility functions, imperfect competition and perfect foresight or myopic expectations.


C. Agents’ Heterogeneity.

C1. An analysis of the interactions between the distribution of individual variables, fluctuations and processes of economic growth.

C2. An analysis of the interactions between financial variables and real variables in a heterogeneous interacting agents framework.

C3. An analysis of the empirical aspects of the links between (personal and functional) income distribution and the long-run growth process.

C4. An analysis of the statistical distributions of the firms’ dimensional variables and financial variables and their comovements with macroeconomic variables.

C5. An analysis of the dynamics of the distribution of wealth starting from a general equilibrium model where saving rate is constant and agents have heterogeneous endowments; analysis should also highlight the effects of State intervention and evaluate the match between theoretical results and empirical evidence.


D. Knowledge

D1. Elaboration of a formal model of knowledge production explaining the alternation between periods of smooth progress, characterized by increasing modularity within a given hierarchic organization of the key learning interfaces, and periods of radical change, characterized by deconstruction and re-construction of the matrix of technological and learning interactions.

D2. Simulation of the model referred to at the preceding point D1 aimed at:
- The analysis of the integration and organization of innovations within a network structure consisting of heterogeneous ideas and of the evolution of the underlying topological structure.
- Comparison of the simulation results with the qualitative characteristics of innovation time series, on the one hand, and with the characteristics recently revealed by the percolation models of innovation.

D3. Extension of the model developed in Caminati (2005) in the following directions: analysis of the relation between endogenous preference formation and new-goods introduction, as strictly intertwined to the processes of knowledge accumulation and human-capital formation, hence to the decisions that heterogeneous economic agents take with the prospect of increasing productivity and profits.


E. Technology and Structural Dynamics

E1. A historical-quantitative review on the evolution of economic and technological structure of various countries in the far and recent past with the aim to locate a series of stylized facts on which to base an analysis of the structural dynamics of technology and economy.

E2. A structural dynamics multisectoral model where the dynamics of technical coefficients and demand are explained endogenously by means of a process of bounded rationality choice.

E3. The empirical study of the sectoral dynamics of employment and innovation and their relationship by means of an econometric methodology able to give a detailed analysis of the dynamics of innovations, of the dynamics of employment, and of the relation between them.

E4. The analysis of the relationship between knowledge, development of technology and structural dynamics in the case of high technology industries in order to achieve: 1) a deeper understanding of the knowledge creation process; 2) a general view of the tendencies of structural transformation induced by the economy of knowledge; 3) a classification of the different forms of dematerialized technical progress determined by digitalization.

E5. The study of the international specialization by means of a multisectoral framework aiming at emphasizing the dynamics of international relationships among economic systems at different levels of development.

E6. The development of a multisectoral growth model with a R&D activity in horizontal innovation where innovation goes through a two-stage Poisson process.

E7. The analysis of transitional dynamics in multisectoral growth models based on a vertical R&D activity and analysis of the condition for a tendency to a balanced growth path.

E8. The clarification of necessary and sufficient conditions for multiple equilibria in a Neo-Schumpeterian growth scenario.

E9. The extension of Neo-Schumpeterian growth theory to strong uncertainty in the R&D process by means of an application of the theory of choice under complete ignorance to a multisectoral growth model with vertical innovation.

E10. The generalisation of Freni, Gozzi and Salvadori’s multisectoral models to the case of joint production, fixed capital goods and the choice among alternative linear processes with the aim to provide a general demonstration of existence and a general analysis of steady states.

E11. The development of multisectoral growth models with a decomposable technology and different rates of growth of consumption goods.


F. Public Sector

F1. Analysis of the relationship between income inequality and unequal access to medical aid and economic growth in the two distinct regimes of private and public health care.

F2. Analysis of the relationship between income inequality and unequal access to medical aid and rationing in financial markets.

F3. Analysis of the relationship between health, life expectations and accumulation of human capital in order to answer to question such as “Does life expectations increase cause faster acccumulation and growth?”

F4. Analysis of the neutrality and super neutrality of fiscal policies in endogenous growth models.

F5. Analysis of the role of money and financial markets in endogenous growth models: in order to answer to question such as “Is financial development simply a passive consequence of growth?”.

F6. Evaluation of public policies in terms of family welfare rather than in terms of rate of growth of GDP.

F7. Analysis of the relationship between public expenditure and social welfare.

F8. Elaboration of an endogenous growth model where long-run growth is led by public investments and where public and private investment decisions are tied by means of strategic interaction.

F9. Critical reconstruction of the literature on endogenous growth and fiscal policy.

F10. Historical survey of the economic relevance of public debt since Domar 1944 and up to Barro 1990 also in connection with the “fiscal theory of the price level”.

F11. Elaboration of a non-Ricardian model on the basis of the fiscal theory of the price level where the government autonomously determines its balance, independently from the level of past debt, and where prices move in order to comply with public debt constraints.

F12. Critical evaluation of the assumption, usually adopted within Kaleckian growth models, of neutrality of short-run disequilibria on long-run equilibrium also in connection with Kaleckian original thought on the subject.

F13. Elaboration of Kaleckian growth and distribution models where long-run and short-run dynamics are interrelated.

F14. Elaboration of Kaleckian models with a public deficit financed by means of public debt.

F15. Elaboration of a growth model where decisions concerning public investments and public goods and services by the government are determined by means of optimal contracts whith agents endowed with private informations: distorsions generated by such informational asymmetries should influence the government’s efficiency in the process of allocation of economic resources, the rate of return of investments and the rate of capital accumulation.

F16. Elaboration of a model where government regulation systems and its development programmes influence the activity of selection of the banking system and, through this way, on investment and growth.


G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.

G1. Analysis of the regional integration agreements, localization of production and convergence.

G2. Analysis of the role of external and internal debt on the rate of growth of low-income countries, with particular concern on HIPC and its macroeconomic effects.

G3. Analysis of the role played by geographical and institutional aspects in the long-run development process.

G4. Evaluation of national growth and production differenziation in Europe by means of parametric and non-parametric analyses.

G5. Evaluation of national growth and regional differences in Europe by means of parametric and non-parametric analyses.

G6. Empirical analysis of the structure of specialization and economic growth.



Descrizione del ruolo delle Unità operative locali


Testo italiano

Unità I
SALVADORI Neri
 
Il programma di ricerca dell'Unità di Pisa è intitolato "Dinamiche socio-istituzionali, tecnologia e crescita economica".

L’unità sarà impegnata sui temi A (Dinamiche istituzionali), B (Dinamiche sociali) e E (Tecnologia e dinamica strutturale), indicati nella Sezione 2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono elencati nella Sezione 2.3 come A1-A15, B1-B11, E1-E11.

Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità di Pisa si farà carico delle riunioni organizzative previste nelle Fasi 1 e 4. La stessa assumerà la maggiore responsabilità logistica e finanziaria per il Convegno Internazionale, organizzato sin dalla Fase 2 e svolto nella Fase 3, e la totale responsabilità logistica e finanziaria per la gestione degli pagina web del gruppo e del Convegno. Inoltre si occuperà della gestione della collana di working papers che il gruppo produrrà, con la collaborazione di un comitato editoriale cui partecipano amche membri delle altre Unità.
 
Unità II
BALDUCCI Renato
 
Il programma di ricerca dell'Unità dell’Università delle Marche è intitolato "Eterogeneità degli agenti, assetti istituzionali e politiche per la crescita".

L’unità sarà impegnata sui temi C (Eterogeneità degli agenti economici), F (Settore pubblico) e G (Istituzioni internazionali), indicati nella Sezione 2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono elencati nella Sezione 2.3 come C1-C5, F1-F.6, G1-G6.

Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità dell’Università delle Marche si assumerà la responsabilità logistica e finanziaria dell'organizzazione di due workshops aperti al pubblico in cui membri del gruppo presenteranno i risultati preliminari della loro attività di ricerca nella Fase 2, darà un contributo all'organizzazione del convegno internazionale e all'attività del comitato editoriale della collana di working papers che il gruppo produrrà.
 
Unità III
VERCELLI Alessandro
 
Il programma di ricerca dell'Unità di Siena è intitolato "Produzione di conoscenza e crescita economica".

L’unità sarà impegnata sul tema D (Conoscenza), indicato nella Sezione 2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono elencati nella Sezione 2.3 come D1-D3.

Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità di Siena si assumerà la responsabilità logistica e finanziaria dell'organizzazione di due workshops aperti al pubblico in cui membri del gruppo presenteranno i risultati preliminari della loro attività di ricerca nella Fase 2, darà un contributo all'organizzazione del convegno internazionale e all'attività del comitato editoriale della collana di working papers che il gruppo produrrà.
 
Unità IV
PANICO Carlo
 
Il programma di ricerca dell'Unità di Napoli è intitolato "Crescita economica: dinamiche sociali ed istituzionali.

L’unità sarà impegnata sul tema F (Settore pubblico), indicato nella Sezione 2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono elencati nella Sezione 2.3 come F7-F.16

Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità di Napoli si assumerà la responsabilità logistica e finanziaria dell'organizzazione di due workshops aperti al pubblico in cui membri del gruppo presenteranno i risultati preliminari della loro attività di ricerca nella Fase 2, darà un contributo all'organizzazione del convegno internazionale e all'attività del comitato editoriale della collana di working papers che il gruppo produrrà.
 


Testo inglese
Unit I
SALVADORI Neri
 
The research programme of Pisa Unit is entitled “Socio- institutional Dynamics, Technology and Economic Growth”.

Pisa Unit will be concerned on themes A (Institutional Dynamics), B (Social Dynamics) and E (Technology and Structural Dynamics), pointed out in Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3 as A1-A5, B1-B11, E1-E11.

As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, Pisa Unit will be encharged of the organizing meetings enumerated in Phases 1 and 4. It will bear the major logistic and financial responsability for the International Conference, organized since Phase 2 and actually carried out in Phase 3, and will entirely bear the logistic and financial responsability for the management of the web-page both of the group and of the Conference. Moreover, it will attend to the working paper series of the Group with the collaboration of a scientific committee extended to some members of other research units.
 
Unit II
BALDUCCI Renato
 
The research programme of University of the Marche Unit is entitled “Agents’s Heterogeneity, Institutional Structure and Growth Policies”.

University of the Marche Unit will be concerned on themes C (Agents’s Heterogeneity), F (Public Sector) and G (International Institutions) pointed out in Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3 as C1-C5, F1-F.6, G1-G6.

As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, University of the Marche Unit will be encharged of the logistic and financial responsability for the organization of two workshops open to external audience where the members of the Group will present the preliminary results of their research activity in Phase 2. Moreover, University of the Marche Unit will participate to the organization of the International Conference and the edition of the working papers series of the Group.
 
Unit III
VERCELLI Alessandro
 
The research programme of Siena Unit is entitled “Production of Knowledge and Economic Growth”.

Siena Unit will be concerned on theme D (Knowledge), pointed out in Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3 as D1-D3.

As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, Siena Unit will be encharged of the logistic and financial responsability for the organization of two workshops open to external audience where the members of the Group will present the preliminary results of their research activity in Phase 2. Moreover, Siena Unit will participate to the organization of the International Conference and the edition of the working papers series of the Group.
 
Unit IV
PANICO Carlo
 
The research programme of Naples Unit is entitled “Economic Growth: Social and Institutional Dynamics”.

Naples Unit will be concerned on theme F (Pubilc Sector), pointed out in Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3 as F7-F.16.

As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, Naples Unit will be encharged of the logistic and financial responsability for the organization of two workshops open to external audience where the members of the Group will present the preliminary results of their research activity in Phase 2. Moreover, Naples Unit will participate to the organization of the International Conference and the edition of the working papers series of the Group.
 



PARTE III
3.1 Spese delle Unità di Ricerca

  Unità I  Unità II  Unità III  Unità IV 
Grandi Attrezzature  0  0  0  0 
Materiale inventariabile  14.000  12.000  12.000  8.000 
Materiale di consumo e funzionamento  9.000  5.000  3.000  3.000 
Spese per calcolo ed elaborazione dati  1.000  0  0  2.000 
Personale a contratto  27.000  12.000  0  0 
Servizi esterni  7.000  0  4.000  2.000 
Missioni  43.000  12.000  16.000  23.000 
Pubblicazioni  3.000  2.000  2.000  3.000 
Partecipazione / Organizzazione convegni  25.000  6.000  12.000  8.000 
Altro   1.000  1.000  1.000  1.000 
TOTALE 130.000  50.000  50.000  50.000 


3.2 Costo complessivo del Programma di Ricerca

  Unità I  Unità II  Unità III  Unità IV 
RD+RA (fondi di Ateneo)  39.000  15.000  15.000  15.000 
Cofinanziamento di altre amministrazioni pubbliche, private o fondazioni  0  0  0  0 
Cofinanziamento richiesto al MIUR  91.000  35.000  35.000  35.000 
Costo totale del programma  130.000  50.000  50.000  50.000 


   Euro   
Costo complessivo del Programma   280.000 
 
Risorse complessivamente disponibili all'atto della domanda (RD + RA)   84.000 
 
Cofinanziamento di altre amministrazioni pubbliche, private o fondazioni   0 
 
Cofinanziamento richiesto al MIUR   196.000 



(per la copia da depositare presso l'Ateneo e per l'assenso alla diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i programmi finanziati e la loro elaborazione necessaria alle valutazioni; D. Lgs, 196 del 30.6.2003 sulla "Tutela dei dati personali")




Firma _____________________________________   Data 15/04/2005 ore 14:46