MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
DIPARTIMENTO PER L'UNIVERSITÀ, L'ALTA FORMAZIONE ARTISTICA, MUSICALE E COREUTICA E PER LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE
RICHIESTA DI COFINANZIAMENTO (DM n. 287 del 23 febbraio 2005)
PROGRAMMA DI RICERCA - MODELLO A
Anno 2005 - prot. 2005131559
PARTE I
1.1 Programma di Ricerca afferente a
|
---|
1. |
Area Scientifico Disciplinare |
13: Scienze economiche e statistiche |
100% |
|
1.2 Titolo del Programma di Ricerca
Testo italiano
Crescita economica: dinamiche sociali ed istituzionali
Testo inglese
Economic Growth: Institutional and Social Dynamics
1.3 Abstract del Programma di Ricerca
Testo italiano
La ricerca qui proposta costituisce la terza parte
di un più generale progetto di ricerca le cui prime due parti sono
state affrontate in precedenti ricerche, nel corso delle quali il
gruppo di studiosi coinvolti si è progessivamente ampliato. Nella prima
parte (finanziata mediante COFIN 1999) abbiamo affrontato il problema
della crescita economica, lo studio dei meccanismi in grado di
generarla e come questi meccanismi fossero (parzialmente) già presenti
nelle analisi degli economisti classici. Nella seconda parte
(finanziata mediante COFIN 2002) abbiamo affrontato la relazione tra la
crescita economica e la distribuzione del reddito. Nell'ambito di
quest’ultima ricerca, è emerso come alla base della relazione tra
distribuzione del reddito e crescita economica si ritrovano sovente
elementi legati alla dinamica sociale ed istituzionale. Ciò ha portato
alla convinzione che questi temi siano di natura e portata tale da
rendere opportuno un nuovo progetto di ricerca ad essi esplicitamente
dedicato.
La ricerca intende affrontare la relazione tra crescita economica e le
dinamiche sociali e istituzionali, studiando anche la possibilità di
intervento da parte dei policy makers. I quesiti cui intendiamo fornire
una risposta sono, fra gli altri,: “In che misura la protezione
brevettale favorisce la crescita?”, “Quali sono le conseguenze per la
crescita dei diversi regimi di politica scolastica?”, “Come si
configura la relazione fra la crescita della conoscenza e la
complessità degli spazi di ricerca e quali sono le sue implicazioni per
la crescita economica?”, “Qual è il ruolo delle istituzioni che
regolano il commercio internazionale nel favorire i processi di
sviluppo economico?”. L'attività di ricerca si articolerà in sette
temi:
A. Dinamiche istituzionali
B. Dinamiche sociali
C. Eterogeneità degli agenti economici
D. Conoscenza
E. Tecnologia e Dinamica Strutturale
F. Settore pubblico
G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.
Nella presente richiesta prevediamo sin dall'inizio una pluralità di
prodotti, siano essi volumi monografici, anche se scritti a più mani e
suddivisi in saggi che possano essere letti in modo autonomo, che
numeri speciali di riviste. Alcuni prodotti della ricerca troveranno la
propria strada come articoli di riviste scientifiche o capitoli di
volumi o interi volumi, come è accaduto nelle ricerche precedenti.
Tutti i prodotti saranno anche inseriti in una collana di Working
Papers gestita nell’ambito della ricerca, per facilitarne la diffusione
nella comunità scientifica. Infine, il gruppo organizzerà una Convegno
internazionale al fine di presentare i risultati della ricerca al
pubblico degli studiosi interessati ai temi della stessa.
La ricerca è suddivisa in quattro fasi. La prima fase (tre mesi) è
dedicata alla individuazione dei prodotti da raggiungere e ad una
maggiore definizione dei compiti dei singoli studiosi coinvolti. La
seconda fase (un anno) prevede la produzione effettiva dei risultati,
che saranno presentati in una serie di workshops organizzati dal gruppo
e aperti ad un’audience esterna, e l'organizzazione di un Convegno
internazionale: nei precedenti convegni sono stati coinvolti centinaia
di studiosi ed alcuni tra i più noti a livello mondiale nell'ambito di
ricerca in questione. Nel corso della terza fase (quattro mesi) verrà
realizzato il Convegno internazionale, mentre nella quarta fase (cinque
mesi) il gruppo si occuperà di completare i prodotti monitorati del
gruppo e di consegnarli a chi si occuperà della diffusione (casa
editrice, redazione di rivista, etc.).
Testo inglese
The present research project represents the third of
a three-stage plan whose first two parts have been carried out in
previous stages, with the group of researchers involved being
progressively enlarged over time. In the first stage (COFIN 1999) we
studied the issue of the economic growth, the mechanisms that can
generate it (growth engines) and the extent to which classical
economics already included them into their analysis. In the second
stage (COFIN 2002) we tackled the relationship between growth and
income distribution. In the course of this last stage, it appeared that
elements tied to social and institutional dynamics lie at the basis of
the relationship between growth and income distribution. This led to
the unanimous recognition that the nature and importance of these
issues were such to deserve a new research project fully focused on
them.
In this research, the relation between economic growth and social and
institutional dynamics will be analyzed together with the possibility
and opportunity of policy intervention on the growth process. We will
address questions such as: “to which extent are patents beneficial to
growth or may hinder growth?”; “which are consequences in terms of
economic growth of different educational systems?”; “how does knowledge
development relate to the complexity of the research scope and how does
this relation affect economic growth?”; “Which is the role played by
the institutions which regulate international trade in the development
process?
The research will be based on seven major themes:
A. Institutional Dynamics,
B. Social Dynamics,
C. Heterogeneity of Economic Agents,
D. Knowledge,
E. Technology and Structural Dynamics,
F. Public Sector and
G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.
In this research we plan since the beginning a plurality of products,
both monographic volumes, written by several authors and subdivided
into essays, each of which may be read on its own, and journals’
special issues. Some products will become papers in scientific journals
or book chapters or books, as in the previous projects. All products
will also be included into a working papers series edited by the
research group which will provide their diffusion into the scientific
community. Finally, the group will organize an International Conference
in order to present the results of its work to the public of scholars
interested in the themes of the present research.
The present research activity will consist of four Phases. The first
Phase, of around three month length, will be devoted to the
specification of the outcomes and the work of each single researcher.
In the second stage (approx. one year) the various products will
actually be realized and presented in the course of workshops organized
by the group and open to an external audience, while the International
Conference will be set up. In the past editions the International
Conference has involved hundreds of participants, many of them known
worldwide in their fields: it will allow for the presentation of the
research outcomes of the group and will take place in the third Phase
(approx. four months). In the fourth Phase (approx. five months) all
the monitored papers will be completed, edited and evaluated, and
submitted for publication to the publishers or journal editors.
1.4 Durata del Programma di Ricerca
24 Mesi
1.5 Settori scientifico-disciplinari interessati dal Programma di Ricerca
SECS-P/01 - Economia politica |
SECS-P/02 - Politica economica |
1.6 Parole chiave
Testo italiano
CRESCITA ECONOMICA ; ISTITUZIONI ; CAMBIAMENTO TECNOLOGICO ; DINAMICHE SOCIALE
Testo inglese
ECONOMIC GROWTH ; INSTITUTIONS ; TECHNICAL CHANGE ; SOCIAL DYNAMICS
1.7 Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca
SALVADORI (Cognome) |
NERI (Nome) |
Professore Ordinario (Qualifica) |
03/02/1951 (Data di nascita) |
SLVNRE51B03F839X (Codice di identificazione personale) |
SECS-P/01 - Economia politica (Settore scientifico-disciplinare) |
Università di PISA (Università) |
Facoltà di ECONOMIA (Facoltà) |
Dipartimento di SCIENZE ECONOMICHE (Dipartimento) |
050/2216215 (Prefisso e telefono) |
050/598040 (Numero fax) |
nerisal@ec.unipi.it (Indirizzo posta elettronica) |
1.8 Curriculum scientifico
Testo italiano
Laureatosi nel 1976, è professore ordinario dal
1987: prima presso l’Università di Napoli Parthenope (a quel tempo
Istituto Universitario Navale), e poi presso l’Università di Pisa (dal
1991). E’ stato professore Associato a Catania dal 1985 e prima di
allora Professore incaricato presso la stessa Università (dal 1979), E’
stato anche Assistente supplente e poi Ricercatore presso l’Università
di Napoli Federico II.
Ha avuto l’opportunità di svariati soggiorni di studio, specialmente in
Inghilterra (Manchester e Cambridge) e negli Stati Uniti (Stanford) ed
è stato professore visitatore in numerose Università, tra cui
Paris-X-Nanterre (1984 e 1988), Denver (Colorado, 1984-1986), Santiago
de Compostela, (1990 e 1997) UNAM (Mexico City, 1995), Graz (Austria,
1996 e 2001), Nizza (2002-03).
E’ stato invitato a presentare i suoi risultati in numerosi seminari,
sia in Italia che all’estero (specialmente Inghilterra, Francia,
Spagna, Germania, Austria, Stati Uniti). Ha partecipato a numerosi
convegni internazionali, sia in Europa che in America ed in Asia ed ha
organizzato due Convegni Internazionali sulla Crescita Economica (Pisa,
2001, e Lucca, 2004).
E' stato referee per numerose riviste (Australian Economic Papers,
Bollettino della Unione Matematica Italiana, Cambridge Journal of
Economics, Economia Politica, Economic Journal, Economic Notes,
Economic Systems Research, European Journal of the History of Economic
Thought, European Journal of Policical Economy, History of Economic
Ideas, Journal of Development Economics, Journal of the Australian
Mathematical Society, Journal of Economic Behavior and Organization,
Journal of Post Keynesian Economics, Manchester School, Metroeconomica,
Note Economiche, Recherches Economiques de Louvain, Review of Political
Economy, Ricerche Economiche, Studi Economici, Zeitschrift für
Nationalökonomie) e per diverse case editrici (Cambridge University
Press, Edwad Elgar, Oxford University Press).
E’ stato coordinatore di numerosi progetti di ricerca finanziati dal
CNR e dal Ministero cui ha afferito la ricerca scientifica nei vari
anni a partire dalla fine degli anni 70. Negli anni recenti è stato
coordinatore di due progetti di ricerca nell’ambito del COFIN 1999 e
del COFIN 2002.
E' managing editor di "Metroeconomica" e editor di "The European
Journal of the History of Economic Thought". Coordina la “Collana di
Economia” della Giappichelli.
I suoi principali campi di ricerca sono la teoria della produzione e la teoria della crescita.
Suoi contributi relativi alla teoria della produzione si trovano in
riviste (Studi Economici, Zeitschrift für Nationalökonomie,
Metroeconomica, Manchester School, Contributions to Political Economy,
Economia Politica, Australian Economic Papers, Journal of Political
Economy, Eastern Economic Journal, Cambridge Journal of Economics,
Bullettin for Social Research, Political Economy, European Journal of
Political Economy, Economic Systems Research, Review of Political
Economy, Structural Change and Economic Dynamics, Journal of Economic
Behavior and Organization), in volumi collettanei, e in un volume
scritto con Heinz D. Kurz per la Cambridge University Press, che è
stato pubblicato nel 1995, ristampato nel 1997 (anno in cui è uscita
anche l’edizione economica), e tradotto in lingua russa nel 2004.
Suoi contributi alla teoria della crescita post-Keynesiana si trovano
in riviste (Giornale degli Economisti, Australian Economic Papers,
Kiklos, Public Finance, Cambridge Journal of Economics) ed in volumi
collettanei. Altri suoi contributi relativi alle teorie post-Keynesiane
e Kalechiane sono apparsi sul Journal of Post-Keynesian Economics.
Sul modello di crescita di von Neumann ha scritto articoli pubblicati
in riviste (Metroeconomica, International Economic Review, The European
Journal of the History of Economic Thought, Review of Political
Economy, Acta Oeconomica) e in volumi collettanei.
Sulle recenti teorie della crescita endogena ha scritto diversi saggi:
il primo fu scritto per un volume a cura di Coricelli, Di Matteo, Hahn
pubblicato da Macmillan; altri risultati sono contenuti in una invited
lecture all’undicesimo Congresso Mondiale della International Economic
Association a Tunisi, poi pubblicato sugli atti di quel convegno; altri
risultati sono poi apparsi in numerosi libri ed in riviste
(Metroeconomica, Economic Systems Research). Ha anche curato la
pubblicazione di due volumi (entrambi con Elgar, 2003) e di numeri
speciali di riviste (Metroeconomica, The European Journal of the
History of Economic Thought, History of Economic Ideas).
Negli ultimi anni si è anche occupato di Storia del pensiero economico,
con particolare attenzione allo studio dell'Economia Classica e
dell’evoluzione storica della teoria della Crescita, giungendo anche a
produrre e a curare diversi volumi (Elgar, 1998 e 2003; Routledge, 1998
e 2003). E’ stato chiamato a curare, con Heinz D. Kurz, l'Elgar
Companion to Classical Economics (1998) che contempla 998 pagine e 180
voci scritte da 131 autori, tra cui Eltis, Garegnani, Hollander,
Negishi, Samuelson, Seton, Sylos-Labini. Suoi contributi in questo
ambito sono apparsi anche in riviste (The European Journal of the
History of Economic Thought, History of Political Economy, Journal of
the History of Economic Thought, Scottish Journal of Political Economy).
Testo inglese
Graduated in 1976, he has been full professor since
1987, first at the University of Naples Parthenope (at that time
Istituto Universitario Navale) and then at the Universtity of Pisa
(since 1991). He has been “Professore Incaricato” (lecturer) at the
University of Catania since 1979 and then Associate Professor since
1985. He has also been “assistente supplente” and then “Ricercatore”
(assistant professor) at the University of Naples Federico II.
He had the opportunity to spend several research periods abroad,
particularly in England (Manchester and Cambridge) and United States
(Stanford) and he has been visiting professor at various Universities,
such as Paris-X-Nanterre (1984 and 1988), Denver (Colorado, 1984-1986),
Santiago de Compostela, (1990 and 1997) UNAM (Mexico City, 1995), Graz
(Austria, 1996 and 2001), Nizza (2002-2003).
He has been invited to present his scientific results during several
seminars, both in Italy and abroad (particularly England, France,
Spain, Germany, Austria and United States). He attended many
international conferences (in Europe, as well as in America and in
Asia), and has organized two International Conferences on Economic
Growth (Pisa, 2001, and Lucca, 2004).
He has served as referee for many professional journals, such as
Australian Economic Papers, Bollettino della Unione Matematica
Italiana, Cambridge Journal of Economics, Economia Politica, Economic
Journal, Economic Notes, Economic Systems Research, European Journal of
the History of Economic Thought, European Journal of Policical Economy,
History of Economic Ideas, Journal of Development Economics, Journal of
the Australian Mathematical Society, Journal of Economic Behavior and
Organization, Journal of Post Keynesian Economics, Manchester School,
Metroeconomica, Note Economiche, Recherches Economiques de Louvain,
Review of Political Economy, Ricerche Economiche, Studi Economici,
Zeitschrift für Nationalökonomie, and for international publishers,
such as Cambridge University Press, Edwad Elgar, Oxford University
Press.
He has been co-ordinator of many research projects financed by CNR and
by the Ministry of Scientific Research since the ‘70s. In recent years
he has been co-ordinator of two research projects within COFIN 1999 and
COFIN 2002.
He is managing editor of “Metroeconomica” and editor of “The European
Journal of the History of Economic Thought”. He co-ordinates the
“Collana di Economia” for the Italian publisher Giappichelli.
His main research interests involve theory of production and theory of growth.
His contributions to theory of production are in journals, such as
Studi Economici, Zeitschrift für Nationalökonomie, Metroeconomica,
Manchester School, Contributions to Political Economy, Economia
Politica, Australian Economic Papers, Journal of Political Economy,
Eastern Economic Journal, Cambridge Journal of Economics, Bullettin for
Social Research, Political Economy, European Journal of Political
Economy, Economic Systems Research, Review of Political Economy,
Structural Change and Economic Dynamics, Journal of Economic Behavior
and Organization, in collective volumes, and in a volume co-authored
also by Heinz D. Kurz for Cambridge University Press, published in
1995, reprinted in 1997 (the paperback edition has been printed in the
same year) and translated into the Russian language in 2004.
His contributions to the post-Keynesian theory of growth are to be
found in journals, such as Giornale degli Economisti, Australian
Economic Papers, Kiklos, Public Finance, Cambridge Journal of
Economics, and in collective volumes. Other contributions of his,
related to post-Keynesian and Kaleckian theories, appeared in the
Journal of Post-Keynesian Economics.
He has published papers on the von Neumann growth model in journals,
such as Metroeconomica, International Economic Review, The European
Journal of the History of Economic Thought, Review of Political
Economy, Acta Oeconomica, and in collective volumes.
On the recent theories of endogenous growth he has written several
papers. The first paper has been written for a volume edited by
Coricelli, Di Matteo, Hahn and published by Macmillan; other results
are presented in an invited lecture at the Eleventh World Congress of
the International Economic Association at Tunis, then published in the
proceedings of the meeting; other results have appeared in several
books and journals, such as Metroeconomica and Economic Systems
Research. He has also edited two volumes (both for Elgar, 2003) and
special issues of journals, such as Metroeconomica, The European
Journal of the History of Economic Thought and History of Economic
Ideas.
In recent years he has also contributed to the history of economic
thought, particularly in the field of the history of classical
economics and the history of the theory of growth. He has written and
edited several books on these subjects (Elgar, 1998 e 2003; Routledge,
1998 e 2003). He has co-edited, with Heinz D. Kurz, the Elgar Companion
to Classical Economics (1998) which includes 998 pages and 180 entries
written by 131 authors, such as Eltis, Garegnani, Hollander, Negishi,
Samuelson, Seton, Sylos-Labini. His contributions on the subject have
appeared also in journals (The European Journal of the History of
Economic Thought, History of Political Economy, Journal of the History
of Economic Thought, Scottish Journal of Political Economy).
1.9 Pubblicazioni scientifiche più significative del Coordinatore del Programma di Ricerca
1. |
SALVADORI N. (2004). VON NEUMANN, THE CLASSICAL ECONOMISTS AND ARROW-DEBREU: SOME NOTES. ACTA OECONOMICA. vol. 54 pp. 39-62 ISSN: 0001-6373 |
2. |
GEHRKE CH., KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). Ricardo on agricultural improvements: A note. SCOTTISH JOURNAL OF POLITICAL ECONOMY. vol. 50 pp. 291-296 ISSN: 0036-9292 |
3. |
KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). Fund-flow versus
flow-flow in production theory. Reflections on Georgescu-Roegen's
Contribution. JOURNAL OF ECONOMIC BEHAVIOR AND ORGANIZATION. vol. 51 pp. 487-505 ISSN: 0167-2681 |
4. |
KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). 'Classical' vs.
'Neoclassical' Theories of Value and Distribution and the Long-period
Method. In HAHN F.H., PETRI F. General Equilibrium: Problems and Prospects (pp. 216-245). LONDON: Routledge (UNITED KINGDOM). |
5. |
SALVADORI N. (2003). Old and New Growth Theories: An
Assessment. Di N. SALVADORI; S. J. TURNOVSKY; A. P. THIRLWALL; C.
PANICO; A. K. DUTT; G. COSTA;F. GUALA; A. SALANTI; I. STEEDMAN; T. S.
EICHER; M. A. LANDESMANN; R. STEHRER; G. COZZI; C. GARCA-PEALOSA; R.
CHANDRA; R. J. SANDILANDS; A. BUCCI; M. R. CARILLO; A. ZAZZARO; N. H.
BARBOSA-FILHO; M. SETTERFIELD CHELTENHAM: Elgar (UNITED KINGDOM). |
6. |
FRENI G., SALVADORI N. (2003). A Linear Multisector Model of 'Endogenous' Growth: A Post-Script. In KURZ H.D., SALVADORI N. Classical Economics and Modern Theory: Studies in Long-period Analysis (pp. 177-183). LONDON: Routledge (UNITED KINGDOM). |
7. |
FRENI G., GOZZI F., SALVADORI N. (2003). Endogeneous growth in a multi-sector economy. In SALVADORI N. The Theory of Economic Growth: A 'Classical' Perspective (pp. 60-80). CHELTENHAM: Elgar (UNITED KINGDOM). |
8. |
KURZ H.K., SALVADORI N. (2003). Theories of Economic Growth - Old and New. In SALVADORI N. The Theory of Economic Growth: A 'Classical' Perspective (pp. 1-22). CHELTENAM: Elgar (UNITED KINGDOM). |
9. |
SALVADORI N. (2003). The Theory of Economic Growth:
A 'Classical' Perspective. Di N. SALVADORI; H. D. KURZ; A. DAGATA AND
G. FRENI; M. POMINI; F. GOZZI; D. FIASCHI; R. SIGNORINO; P.
COMMENDATORE; S. DACUNTO; C. PANICO; A. PINTO; F. PETRI; P. MANFREDI
AND L. FANTI; M. R. CARILLO; G. D. SANTANGELO; M. CAMINATI; M. D.
GIAMMANCO; A. M. LAVEZZI S. SORDI; T. LUZZATI; S.CAPASSO CHELTENHAM: Elgar (UNITED KINGDOM). |
10. |
KURZ H.D., SALVADORI N. (2003). Classical Economics and Modern Theory: Studies in Long-period Analysis. LONDON: Routledge (UNITED KINGDOM). |
11. |
KURZ H.D., SALVADORI N. (2002). One Theory or Two? Walras's Critique of Ricardo. HISTORY OF POLITICAL ECONOMY. vol. 34 pp. 365-398 ISSN: 0018-2702 |
12. |
SALVADORI N. (2002). Wealth in Post-Keynesian Theory
of Growth and Distribution. In G. ARGYROUS, M. FORSTATER, G. MONGIOVI,
M. E. SHARPE Growth, Distribution and Effective Demand: Essays in Honor of Edward J. Nell |
13. |
KURZ H.D., SALVADORI N. (2001). Production Theory: An Introduction. INDIAN ECONOMIC JOURNAL. vol. 47 pp. 15-29 ISSN: 0019-4662 |
14. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (2000). The Dynamic Leontief Model and the Theory of Endogenous Growth. ECONOMIC SYSTEMS RESEARCH. vol. 12 pp. 255-65 ISSN: 0953-5314 |
15. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (2000). 'Classical' Roots of Input-Output Analysis: A Short Account of its Long Prehistory. ECONOMIC SYSTEMS RESEARCH. vol. 12 pp. 153-79 ISSN: 0953-5314 |
16. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (2000). Economic dynamics in a simple model with exhaustible resources and a given real wage rate. STRUCTURAL CHANGE AND ECONOMIC DYNAMICS. vol. 11 pp. 167-179 ISSN: 0954-349X |
17. |
KURZ H.D., SALVADORI N. (1999). Theories of 'Endogeneous' Growth in Historical Perspective. In MURAT R. SERTEL, (ED.) Contemporary
Economic Issues. Proceedings of the Eleventh World Congress of the
International Economic Association, Tunis. Volume 4 Economic Behaviour
and Design ISBN: 031221958X London: Macmillan, and New York: St. Martin's Press. LONDON: Macmillan (UNITED KINGDOM). |
18. |
SALVADORI N. (1998). A Linear Multisector Model of "Endogeneous" Growth and the problem of Capital. METROECONOMICA. vol. 49 pp. 319-335 ISSN: 0026-1386 |
19. |
KURZ H.D., SALVADORI N. (1998). The 'New' Growth
Theory: Old Wine in New Goatskins. In CORICELLI F., DI MATTEO M., HAHN
F. H., (EDS.) New Theories in Growth and Development ISBN: 031217621X London: Macmillan, and New York: St. Martin's Press. LONDON: Macmillan (UNITED KINGDOM). |
20. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1997). Exhaustible Resources in a Dynamic Input-Output Model with 'Classical' Features. ECONOMIC SYSTEMS RESEARCH. vol. 9 pp. 235-51 ISSN: 0953-5314 |
21. |
CH. BIDARD, SALVADORI N. (1996). Solutions to linear equations depending on a parameter. RIVISTA DI MATEMATICA PER LE SCIENZE ECONOMICHE E SOCIALI. vol. 19 pp. 103-12 ISSN: 1127-1035 |
22. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1995). Theory of Production. A Long-Period Analysis.
(pp. xx-571). ISBN: 0-521-44325-3 Nel 1997 e' uscita la paperback
edition, ISBN: 0-521-58867-7; nel 2004 è uscita una traduzione in
lingua russa ISBN: 5-279-02603-4. CAMBRIDGE-NEW YORK-MELBURNE:
Cambridge University Press (UNITED KINGDOM). |
23. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1994). Choice of Techniques in a Model with Fixed Capital. EUROPEAN JOURNAL OF POLITICAL ECONOMY. vol. 10 pp. 545-69 |
24. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1993). Von Neumann's Growth Model and the 'Classical' Tradition. EUROPEAN JOURNAL OF THE HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT. vol. 1 pp. 129-60 ISSN: 0967-2567 |
25. |
HEINZ D. KURZ, SALVADORI N. (1987). Burmeister on Sraffa and the Labour Theory of Value: a Comment. JOURNAL OF POLITICAL ECONOMY.
vol. 95 pp. 870-81 ISSN: 0022-3808 ristampato con modifiche in Kurz, H.
D. Capital, Distribution and Effective Demand, Cambridge (U.K.), Polity
Press, 1990. |
26. |
E. FAZI, SALVADORI N. (1985). The Existence of a Two-Class Economy in a General Cambridge Model of Growth and Distribution. CAMBRIDGE JOURNAL OF ECONOMICS.
vol. 9 pp. 155-64 ISSN: 0309-166X ristampato in Panico C. and Salvadori
N. (a cura di) Post Keynesian Theory of Growth and Distribution,
Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1993. |
27. |
L. BASILE, SALVADORI N. (1984). Kalecki's Pricing Theory. JOURNAL OF POST KEYNESIAN ECONOMICS.
vol. 7 pp. 249-62 ISSN: 0160-3477 ristampato in Blaug M. (a cura di)
Michal Kalecki (1899-1970), Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1992, ed in
Sawyer M. C. (a cura di) The Legacy Of Michal Kalecki, Aldershot
(U.K.), Edward Elgar, 1999. |
28. |
M. MARRELLI, SALVADORI N. (1983). Tax Incidence and Growth Models. PUBLIC FINANCE.
vol. 38 pp. 409-18 ISSN: 0033-3476 ristampato in Panico C. and
Salvadori N. (a cura di) Post Keynesian Theory of Growth and
Distribution, Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1993. |
29. |
E. FAZI, SALVADORI N. (1981). The Existence of a Two-Class Economy in the Kaldor Model of Growth and Distribution. KYKLOS.
vol. 34 pp. 582-92 ISSN: 0023-5962 ristampato in Panico C. and
Salvadori N. (a cura di) Post Keynesian Theory of Growth and
Distribution, Aldershot (U.K.), Edward Elgar, 1993. |
30. |
SALVADORI N. (1980). On a Generalized von Neumann Model. METROECONOMICA. vol. 29 ISSN: 0026-1386 |
1.10 Elenco delle Unità di Ricerca
Unità |
Responsabile Scientifico |
Qualifica |
Settore Disc. |
Università |
Dipart./Istituto |
Mesi Uomo |
I |
SALVADORI NERI |
Professore Ordinario |
SECS-P/01 |
Università di PISA |
Dip. SCIENZE ECONOMICHE |
16 |
II |
BALDUCCI RENATO |
Professore Ordinario |
SECS-P/01 |
Università Politecnica delle MARCHE |
Dip. ECONOMIA |
13 |
III |
VERCELLI ALESSANDRO |
Professore Ordinario |
SECS-P/02 |
Università degli Studi di SIENA |
Dip. ECONOMIA POLITICA |
12 |
IV |
PANICO CARLO |
Professore Ordinario |
SECS-P/01 |
Università degli Studi di NAPOLI "Federico II" |
Dip. TEORIA ECONOMICA E APPLICAZIONI |
11 |
1.11 Mesi uomo complessivi dedicati al programma
Testo italiano
|
|
Numero |
Mesi uomo 1° anno |
Mesi uomo 2° anno |
Totale mesi uomo |
Personale universitario dell'Università sede dell'Unità di Ricerca |
19 |
109 |
104 |
213 |
Personale universitario di altre Università |
14 |
87 |
74 |
161 |
Titolari di assegni di ricerca |
3 |
17 |
15 |
32 |
Titolari di borse |
Dottorato |
10 |
45 |
45 |
90 |
Post-dottorato |
0 |
|
|
|
Scuola di Specializzazione |
0 |
|
|
|
Personale a contratto |
Assegnisti |
0 |
|
|
|
Borsisti |
1 |
9 |
9 |
18 |
Dottorandi |
0 |
|
|
|
Altre tipologie |
2 |
6 |
4 |
10 |
Personale extrauniversitario |
4 |
17 |
17 |
34 |
TOTALE |
|
53 |
290 |
268 |
558 |
Testo inglese
|
|
Numero |
Mesi uomo 1° anno |
Mesi uomo 2° anno |
Totale mesi uomo |
University Personnel |
19 |
109 |
104 |
213 |
Other University Personnel |
14 |
87 |
74 |
161 |
Work contract (research grants, free lance contracts) |
3 |
17 |
15 |
32 |
PHD Fellows & PHD Students |
PHD Students |
10 |
45 |
45 |
90 |
Post-Doctoral Fellows |
0 |
|
|
|
Specialization School |
0 |
|
|
|
Personnel to be hired |
Work contract |
0 |
|
|
|
PHD Fellows & PHD Students |
1 |
9 |
9 |
18 |
PHD Students |
0 |
|
|
|
Other tipologies |
2 |
6 |
4 |
10 |
No cost Non University Personnel |
4 |
17 |
17 |
34 |
TOTALE |
|
53 |
290 |
268 |
558 |
PARTE II
2.1 Obiettivo del Programma di Ricerca
Testo italiano
La ricerca proposta costituisce la terza parte di un
trittico le cui prime due parti sono state affrontate in precedenti
ricerche (anche se il gruppo di studiosi coinvolti si è allargato da
un'esperienza all'altra). Nella prima parte (COFIN 1999,
http://growthgroup1.ec.unipi.it/) abbiamo affrontato il problema della
crescita economica, lo studio dei meccanismi in grado di generarla (i
motori della crescita) e come questi meccanismi fossero (parzialmente)
già presenti nelle analisi degli economisti classici. Nella seconda
parte (COFIN 2002, http://growthgroup.ec.unipi.it/) abbiamo affrontato
la relazione tra la crescita economica e la distribuzione del reddito.
Nell'ambito di questa ricerca, è emerso come elemento pervasivo quello
che si propone essere l'oggetto della presente proposta. Si è cioé
constatato come alla stessa base della complessa relazione tra
distribuzione del reddito e crescita economica si ritrovassero sovente
elementi legati alla dinamica sociale ed istituzionale. Ciò ha portato
alla unanime convinzione che questi temi siano di natura e portata tale
da rendere opportuno un nuovo progetto di ricerca ad essi
esplicitamente dedicato.
In questa terza parte intendiamo dunque affrontare la relazione tra
crescita economica e le dinamiche sociali e istituzionali, studiando
anche la possibilità o meno di intervenire sui processi di crescita da
parte del policy maker. Le domande che vorremmo porci sono quindi del
tipo: “fino a che punto la protezione brevettuale favorisce la crescita
e oltre quale punto la sfavorisce?” “Quali sono le conseguenze per la
crescita dei diversi regimi di politica scolastica (centrale versus
locale, pubblico versus privato)?” “Qual è la relazione fra la crescita
della conoscenza e la complessità degli spazi di ricerca e quali sono
le sue implicazioni per la crescita economica?” “Fino a che punto il
principio di specializzazione e divisione del lavoro di Adam Smith
trova applicazione nel dominio di produzione della conoscenza
scientifica e tecnologica dei nostri giorni?“
L'attività di ricerca si articolerà in sette temi (le singole etichette
non riportano il riferimento alla Crescita, per evitare ripetizioni):
A. Dinamiche istituzionali
B. Dinamiche sociali
C. Eterogeneità degli agenti economici
D. Conoscenza
E. Tecnologia e Dinamica Strutturale
F. Settore pubblico
G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.
I primi due temi definiscono il quadro complessivo del progetto di
ricerca ed a nostro avviso sono talmente connessi che la linea di
demarcazione tra loro è spesso arbitraria. L’analisi della relazione
fra crescita economica, dinamiche istituzionali e dinamiche sociali non
può prescindere dall’assunto che l’economia in esame sia popolata da
agenti eterogenei. E questo ci conduce al terzo tema. Canali
fondamentali attraverso cui le istituzioni influiscono sul processo di
crescita sono la produzione della conoscenza ed il cambiamento
tecnologico. E questo ci conduce al quarto ed al quinto tema. Infine,
una analisi delle relazioni tra crescita economica da un lato e
dinamiche sociali ed istituzionali dall’altro non può fare a meno di
considerare alcune delle istituzioni fondamentali che permeano le
economie avanzate: il settore pubblico e le istituzioni internazionali.
Questi sono gli aspetti trattati nel sesto e settimo tema.
Come per le precedenti esperienze, ci saranno dei prodotti principali
della ricerca, la cui produzione sara' monitorata e seguita da tutti i
membri del gruppo tramite riunioni plenarie o parziali, un sito web,
ecc. Ma questa produzione sarà solo la punta di un iceberg in quanto
tanta altra attività di ricerca sarà collegata a quella monitorata solo
dal fatto che sarà svolta dagli stessi studiosi sulle stesse
problematiche o su problematiche collegate. Nelle precedenti richieste
il prodotto principale era un volume, che nella realizzazione del COFIN
2002 si è sdoppiato in due volumi. Nella presente richiesta prevediamo
sin dall'inizio una pluralità di prodotti, che non necessariamente
debbono essere dei volumi, ma possono essere anche numeri speciali di
riviste, ecc. Gli altri prodotti della ricerca troveranno invece la
propria strada come articoli di riviste scientifiche o capitoli di
volumi o interi volumi, come è accaduto nelle ricerche precedenti. Sia
i prodotti monitorati che gli altri saranno anche inseriti in una
collana di Working Papers gestita nell’ambito della ricerca, per
facilitarne la diffusione nella comunità scientifica.
La ricerca si articolerà nel tempo in 4 fasi. La prima (tre mesi)
dedicata alla fissazione dei prodotti da raggiungere ed ad una maggiore
definizione dei compiti dei singoli studiosi coinvolti. La seconda (un
anno) prevede la produzione dei risultati, che saranno presentati in
workshop organizzati dal gruppo, e l'organizzazione di un Convegno
internazionale in cui i risultati del gruppo saranno presentati in un
ampio scambio con studiosi esterni al gruppo di ricerca che a loro
volta presentano loro risultati (nelle precedenti ricerche si sono
coinvolti centinaia di studiosi ed alcuni tra i più noti a livello
mondiale nell'ambito di ricerca in questione). La terza (quattro mesi)
sarà dedicata alla realizzazione del Convegno interrnazionale, e la
quarta (cinque mesi) al completamento dei prodotti monitorati del
gruppo e la consegna a chi si occuperà della diffusione (casa editrice,
redazione di rivista, ecc.).
Testo inglese
The present research project represents the third of
a three-stage plan whose first two parts have been carried out in
previous stages, with the group of researchers involved being
progressively enlarged over time. In the first stage (COFIN 1999,
http://growthgroup1.ec.unipi.it/) we studied the issue of the economic
growth, the mechanisms that can generate it (growth engines) and the
extent to which classical economics already included them into their
analysis. In the second stage (COFIN 2002,
http://growthgroup.ec.unipi.it/) the relation between growth and income
distribution has been tackled. This led to the identification of the
main topics of the current research, the social and institutional
issues, which are indeed deeply tied to the relation between income
distribution and growth and appear to be among the most relevant
elements for growth. This led to the unanimous recognition that the
nature and importance of these issues were such to deserve a new
research project fully focused on them.
In this third part of our three-stage plan, the relation between
economic growth and social and institutional dynamics will be analyzed
together with the possibility and opportunity of the activity of the
policy maker. We will address questions such as: “to which extent are
patents beneficial or may hinder growth?” “which are consequences in
terms of economic growth of different educational systems (centralized
versus local, public versus private)?” “how does knowledge development
relate to the complexity of the research scope and how does this
relation affect economic growth?” “to which extent can Adam Smith’s
principle of specialization and division of labour be applied to the
modern production of scientific and technological knowledge?”
The research will be based on seven major themes, whose names do not include “growth” to avoid repetitions.
A. Institutional Dynamics
B. Social Dynamics
C. Heterogeneity of Economic Agents
D. Knowledge
E. Technology and Structural Dynamics
F. Public Sector
G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.
The first two themes define the framework of the research project and,
given their deep interconnection, any distinction between the two can
be arbitrary. The analysis of the relation between economic growth,
institutional and social dynamics cannot neglect the fact that agents
are indeed heterogeneous, which introduces us to the third theme.
Knowledge development and technical change are the fundamental channels
through which institutions affect the growth process; this leads us to
the fourth and fifth themes. Lastly, the analysis of the relation
between economic growth, on one side, and institutional and social
dynamics, on the other, cannot neglect some of the most fundamental
institutions of developed economies such as the public sector and
international institutions, which are the object of the sixth and
seventh theme.
As for previous times, there will be some main outcomes of the
research, whose production will be monitored by all group members
through plenary and partial meetings, web site development, and so on.
This production, however, will represent only the iceberg tip for as
much other research activity will be undertaken by the same researchers
on the same or related issues. While in previous projects the main
outcome was a book (a two-volume one for the COFIN 2002) in the current
project we expect a broader variety of products which will be not
necessarily books but also special issues of journals, and so on. Other
products will become journal articles, book chapters or books as in the
previous projects, while both the refereed and the non-refereed works
will be also included into a working papers series edited by the
research group which will provide their diffusion into the scientific
community.
The present research activity will consist of four Phases. Phase 1, of
around three month length, will be devoted to the specification of the
outcomes and the work of each single researcher; in Phase 2 (approx.
one year) the papers will be realized and presented in workshops of the
group while the international conference will be set up. The
international conference, which in the past editions has involved
hundreds of participants many of them known worldwide in their fields,
will allow for the presentation of the research outcomes of the group
members and other scholars and will be organized and take place in the
Phase 3 (approx. four months). In Phase 4 (approx. five months) all the
monitored papers will be completed, edited and evaluated, and submitted
for publication to the publishers or journal editors.
2.2 Base di partenza scientifica nazionale o internazionale
Testo italiano
A partire dalla seconda metà degli anni ‘80 si è
verificato nella letteratura economica internazionale una marcata
ripresa di interesse nei confronti della teoria della crescita. Recenti
rassegne sono fornite da Barro & Sala-i-Martin 2003, Aghion &
Howitt 1998, Weil, 2004 e inserite in manuali di Macroeconomia a larga
diffusione quali Romer 1997, Turnovsky, 2000 (vedi anche Solow 1994,
1999, 2000, Pasinetti 2000, Salvadori 2003a, 2003b ed i vari capitoli
in Aghion e Durlauf, 2005). All’interno della letteratura sulla
crescita si sono ulteriormente sviluppati gli argomenti che riguardano
le influenze connesse con le dinamiche sociali ed istituzionali (cfr.
Becker 1993; Lucas 2002; la letteratura economica sulla transizione
demografica, ad es. Galor e Weil, 2000, Tamura, 1996, Doepke, 2004)
1. Dinamiche istituzionali e sociali
Nel corso degli ultimi quindici anni, sulla scorta dei contributi di
North (1981, 1990), sono emersi diversi programmi generali di ricerca
il cui scopo è lo studio dei legami fra crescita economica e
istituzioni. Si va da programmi il cui obiettivo principale è lo
sviluppo di una teoria della formazione e della dinamica delle
istituzioni economiche (Acemoglu, Johnson e Robinson, 2004; Greif,
2003), a programmi il cui fine è sviluppare strumenti utili per la
comprensione delle dinamiche economico-sociali di lungo periodo
integrando analisi economica, analisi storica e analisi delle
istituzioni (Bertocchi, 2006; Galor, 2005), fino a programmi che si
propongono di unificare la teoria della crescita e la teoria dello
sviluppo (Aghion, 2004).
In questa letteratura, si riconosce, sia pure in modo a volte generico,
che le istituzioni economiche e sociali che caratterizzano una data
economia non sono ininfluenti ai fini della determinazione del saggio
di crescita e delle modalità in cui storicamente avviene la crescita
economica. Vi è un ampio consenso sul fatto che vi sia una stretta
connessione fra istituzioni e crescita e che tale relazione non sia
basata su nessi causali unidirezionali. Da un lato si riconosce che
alcune forme istituzionali svolgono un’azione che incoraggia
l’accumulazione delle risorse economiche, anche se non sono state
precipuamente designate a svolgere tale azione; mentre altre forme
istituzionali risultano di ostacolo alla crescita economica.
Dall’altro, si è esplorata la possibilità che le economie in crescita
creino le istituzioni di cui hanno bisogno.
Va comunque riconosciuto che gli elementi specifici su cui è emerso un
consenso sono pochi. Per fare degli esempi, si può notare che resta
ancora dibattuta la questione se le istituzioni rappresentino o meno le
cause ultime della crescita (Acemoglu, Johnson e Robinson, 2004), che è
controverso se le istituzioni politiche che vincolano il potere siano
esogene rispetto alla crescita o si sviluppino endogenamente in paesi
che sono diventati ricchi (idem; Glaser, La Porta, Lopes-de-Silantes e
Shleifer, 2004), e che è dibattuto il problema fondamentale della
misura ottima, della dinamica e degli effetti di lungo periodo
dell’intervento pubblico quando le istituzioni sono endogene (Acemoglu,
Aghion e Zilibotti, 2002; Skaperdas, 2003; Aghion, 2004). Inoltre si è
sviluppata un’attenzione crescente verso lo studio del ruolo di
particolari istituzioni nel facilitare o impedire la crescita.
Nell’approccio schumpeteriano (Aghion, 2004), ad esempio, si pone
l’accento sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale,
sull’efficienza dell’attività di ricerca e, più in generale, su tutti
gli aspetti istituzionali che hanno un impatto sull’innovazione. Altri
filoni della letteratura hanno, invece, evidenziato gli effetti
dell’imperfezione dei mercati sugli incentivi degli agenti
all’accumulazione dei fattori della produzione (e. g. Banerjee e
Newman, 1993), le inefficienze che sono associate con l’insicurezza dei
diritti di proprietà (e. g. Tornell e Velasco, 1992; Grosmann e Kim,
1996; Tornell e Lane, 1999), e, in generale, hanno riconosciuto che
l’imperfezione delle istituzioni è importante nello spiegare il
sottosviluppo ed i fenomeni che si osservano nelle economie in
transizione (Dixit, 2004).
Strettamente connesso con il tema della dinamica istituzionale è il
tema della dinamica sociale. Una compiuta analisi della relazione fra
crescita e istituzioni non può prescindere da un’analisi della
relazione fra istitituzioni e individui e da un’analisi della relazione
fra crescita e dinamiche sociali.
Sebbene il concetto di dinamica sociale sia molto ampio e comprenda una
varietà di questioni, un elemento comune a questa letteratura riguarda
la considerazione che le scelte e i risultati individuali non siano
condizionati solo indirettamente, cioè attraverso il mercato, dalle
azioni e dai comportamenti di altri individui, ma anche direttamente
tramite processi imitativi, di apprendimento, di pressione e di
esclusione sociale, di diffusione e scambio interpersonale di
informazioni e, più in generale, per effetto di esternalità operanti al
di fuori dei meccanismi di mercato (Durlauf, 2004, e Moretti, 2004,
forniscono due recenti rassegne). In seguito ai lavori originari di
Loury (1977, 1981), alcuni autori (tra gli altri Benabou, 1996a, 1996b;
e Durlauf, 1996a, b; Fiaschi e Marsili, 2004) hanno proposto dei
modelli in cui l’interazione sociale tra individui che appartengono ad
una stessa comunità locale incide sul processo di accumulazione del
capitale umano all’interno della comunità stessa e quindi influisce
sulla crescita economica e contribuisce a generare stratificazione
sociale e un più ampio e persistente livello di disuguaglianza.
Un altro importante canale attraverso il quale le dinamiche sociali
influiscono sulla disuguaglianza dei redditi e sulla crescita economica
è la ricerca di prestigio sociale da parte degli individui. Più nello
specifico, l’ipotesi avanzata è che gli individui nell’effettuare le
proprie scelte tengano conto anche degli effetti di queste sul
prestigio sociale (o status sociale) di cui godono, il quale dipende
dalla loro posizione relativa nella scala sociale. Questa ipotesi, che
risale agli economisti classici, di recente è stata esplicitamente
incorporata nei modelli di crescita economica. Cole, Mailath e
Postlewaite (1992) e Corneo e Jeanne (1997), ad esempio, assumendo che
lo status sociale dipende dalla ricchezza relativa, dimostrano che esso
premia comportamenti che aumentano il risparmio e l’accumulazione di
ricchezza con effetti positivi sulla crescita. Fershtman et al. (1996)
invece giungono a conclusioni opposte partendo da un’ipotesi diversa
circa la formazione di prestigio sociale. Corneo e Jeanne (1999, 2001),
assumendo che lo status sociale dipende dalla ricchezza relativa,
dimostrano che se non vi è asimmetria informativa circa la reale
distribuzione della ricchezza, allora una maggiore uguaglianza spinge
gli individui delle classi sociali medio-basse ad accumulare più
ricchezza nel tentativo di emulare le classi alte, rendendo positiva la
relazione tra uguaglianza e crescita. Hopkins e Kornienko (2004)
ipotizzano invece che in presenza di asimmetria informativa circa la
distribuzione di ricchezza, lo status sociale venga acquisito
attraverso il consumo di beni posizionali. Ciò implica che esso ha
effetti negativi sull’accumulazione di ricchezza soprattutto per le
classi sociali medio-basse e, in tale caso, una maggiore uguaglianza
può essere negativa per la crescita. Ulteriori dettagli sono forniti
dal modello B dell’unità di Pisa.
2. Eterogeneità degli agenti economici
Le considerazioni di cui sopra mostrano come l’analisi della relazione
fra crescita economica, dinamiche istituzionali e dinamiche sociali non
possa prescindere dall’assunto che l’economia in esame sia popolata da
agenti eterogenei. Alla luce di tale considerazione non dovrebbe
risultare sorprendente il fatto che la teoria tradizionale si sia
rivelata una impostazione teorica del tutto inospitale per lo studio
della relazione fra crescita economica, dinamiche istituzionali e
dinamiche sociali. La “riduzione” del sistema economico ad un “agente
rappresentativo” non permette un’analisi a livello individuale delle
variabili economiche e quindi della distribuzione del reddito, sia
personale che funzionale. In altri termini, la metodologia di ricerca
basata sul concetto di agente rappresentativo ignora, per costruzione,
il ruolo dell’interazione tra agenti eterogenei nella determinazione
degli esiti aggregati. Ulteriori dettagli sono forniti dal modello B
dell’unità dell’Università delle Marche.
3. Il ruolo della conoscenza e del cambiamento tecnologico
Il principale canale attraverso cui le istituzioni influiscono sul
processo di crescita è costituito dalla produzione della conoscenza e,
quindi del cambiamento tecnologico.
Nelle società contemporanee la ricerca scientifica si svolge attraverso
una pluralità di istituzioni (Università, centri di ricerca pubblici e
privati, fondazioni etc.) che finanziano, organizzano e indirizzano
l’attività di ricerca dei singoli ricercatori e selezionano i risultati
del lavoro scientifico. Tali istituzioni stabiliscono le regole del
gioco scientifico, ossia definiscono l’agenda della ricerca, la
struttura di incentivi e penalità connesse al lavoro scientifico,
definiscono i curricula e le modalità delle carriere, le procedure per
la ripartizione delle risorse finanziarie, gli standards della
valutazione del prodotto scientifico etc.
Lo studio della tecnologia come forza trainante la crescita economica è
stata recentemente studiata sia a livello empirico che a livello
teorico. A livello empirico sono stati rilevati, fra gli altri, due
principali fatti che caratterizzano le economie moderne: la crescita
economica sostenuta nel tempo (si veda, ad esempio, Romer (1987), Barro
e Sala-i-Martin (2003) Crafts (1996), Aghion e Howitt (1998)) e la
crescita non bilanciata (o dinamica strutturale) (si veda ad esempio,
Clark (1950), Kutznets (1957), Chenery (1960) e, più recentemente,
Kongsamut (1995), Echevarria (1997)).
A livello teorico, la recente teoria della crescita “endogena” è stata
in grado di costruire una rigorosa teoria della crescita economica
basata sul progresso tecnologico endogenamente generato dalle scelte
ottimizzanti di agenti razionali, e che soddisfa le condizioni di
crescita economica in conformità con l’evidenza empirica. In questo
ambito ha assunto un rilievo particolare la vasta letteratura in cui il
progresso tecnologico è l’espressione dell’accumulazione di un fattore
endogeno, la conoscenza, quale esito di investimenti, sia privati che
pubblici, nelle attività di ricerca e sviluppo (R&D).
Ulteriori dettagli sul ruolo della conoscenza sono forniti dal modello
B dell’unità di Siena e sul ruolo del cambiamento tecnologico sono
forniti dal modello B dell’unità di Pisa.
4. Il settore pubblico e le istituzioni internazionali
La teoria neoclassica della crescita (Solow, 1956 e Swan, 1956) fu
anticipata da Tobin (1955) che prevedeva l’esistenza di disavanzi
pubblici. Tobin (1965) argomentò che la politica fiscale condotta in
disavanzo e finanziata con variazioni nella base monetaria era
sostenibile nel tempo e aveva effetti sulle variabili reali, attraverso
le variazioni del tasso di inflazione. Questi saggi stimolarono un
dibattito sulla super-neutralità della moneta (si veda Sidrauski, 1967
e la rassegna di Orphanides e Solow, 1990), alcuni successivi
contributi sul ruolo del settore pubblico nei modelli neoclassici di
crescita e distribuzione (Tobin, 1980, 1982) e un’ampia letteratura
monetaria sulla relazione tra sviluppo finanziario e crescita economica
(si veda Gurley and Shaw, 1955, 1960 e 1967; Goldsmith, 1969, McKinnon,
1973 e la rassegna di Capasso, 2004).
Anche nel campo postkeynesiano le analisi sulla crescita economica
hanno esaminato gli effetti di disavanzi pubblici permanenti. Harrod
(1939, 1948, 1964 e 1973) e Kaldor (1958) argomentarono che il settore
pubblico può garantire ad un’economia di mercato di muoversi lungo un
sentiero di equilibrio di lungo periodo con piena occupazione. Le loro
posizioni hanno trovato una formalizzazione analitica nel dibattito sul
ruolo del settore pubblico nei modelli di crescita postkeynesiani,
iniziato da Fleck e Domenghino (1987) e Pasinetti (1989a, 1989b) (si
veda Commendatore, D’Acunto, Panico e Pinto, 2003) e nei recenti
contributi di ispirazione kaleckiana (You and Dutt, 1996, Lavoie, 2000,
Dos Santos e Zezza, 2004).
Mentre alcune scuole di pensiero mantenevano vivo l’interesse per gli
effetti dei disavanzi pubblici e della politica monetaria sulla
crescita e la distribuzione, altre ponevano l’esigenza di minizzare il
ruolo della gestione discrezionale della politica economica (Lucas,
1976).
Seguendo l’approccio della Nuova Macroeconomia Neoclassica, Barro
(1974) formulò il Teorema di Equivalenza Ricardiana. Riprendendo
Blanchard (1985), i saggi di Barro (1989, 1990) aprirono la strada a
un’analisi del settore pubblico nella crescita economica basata sulle
esternalità. I saggi di Barro, assumendo che il settore pubblico operi
con un bilancio in pareggio, hanno spinto la letteratura successiva a
privilegiare l’analisi della composizione della spesa pubblica e della
qualità degli interventi, non lo studio degli effetti della dimensione
complessiva del bilancio pubblico, riconoscendo rilevanza a quelli che
incidono sull’assetto politico, sociale e istituzionale di una
collettività (Acemoglu e Robinson, 2001).
Tuttavia, l’opinione che la dimensione dell’intervento pubblico abbia
un’incidenza negativa sulla crescita economica, benchè molto diffusa
(Temple, 1999), non sembra confermata dalle analisi esistenti. Alcuni
ricercatori, da Barro (1990) a Peretto (2003), ritengono di aver
dimostrato una relazione teorica negativa tra consumi pubblici e
crescita. Atkinson (1995) sostiene invece che una diffusa e consolidata
struttura di welfare può essere di importanza cruciale per la crescita,
mentre le analisi empiriche recenti non dimostrano l’esistenza di una
correlazione inversa tra dimensione del settore pubblico e crescita
economica (Levine and Renelt, 1992; Hall and Jones,1997). Più
convincenti appaiono le conclusioni riguardanti alcune componenti della
spesa pubblica, come gli investimenti in infrastrutture (Esterly and
Rebelo, 1993, Mendoza et al., 1997). Infine, anche accogliendo la tesi
che “inequality is harmful for growth” (Benabou, 1996c, Perotti,1996),
resta aperto il dibattito sull’efficacia delle politiche
redistributive, poiché gli effetti posti in evidenza dalla letteratura
passano attraverso modifiche di dati strutturali della società, quali
il tasso di natalità, il livello di education, la stabilità politica,
la formazione di governi democratici, ecc.
Le istituzioni internazionali, come gli accordi di integrazione
regionale, possono determinare un pattern sfavorevole di
specializzazione tra partner, ridurre il tasso di crescita di lungo
periodo (Walz, 1997) e determinare un’iniqua distribuzione delle
attività produttive tra i partner creando le basi per una crescente
disuguaglianza tra nazioni (Venables, 2003). Ulteriori dettagli sulle
istituzioni internazionali sono fornite nel modello B dell’unità
dell’Università delle Marche.
Testo inglese
Since the second half of the 1980s international
economic literature has witnessed a marked renewal of interest in the
theory of growth. Recent reviews of contemporary theories of growth are
provided by Barro & Sala-i-Martin 2003, Aghion & Howitt 1998,
Weil, 2004 and included in most popular textbooks in Macroeconomics
such as Romer 1997 and Turnovsky, 2000. See also Solow 1994, 1999,
2000, Pasinetti 2000, Salvadori 2003a, 2003b and various chapters in
Aghion e Durlauf, 2005. An issue which is increasingly coming to the
fore within the contemporary literature on growth is the role played by
institutional and social dynamics (see Becker 1993; Lucas 2002) and by
the so-called demographic transition (see Galor and Weil, 2000, Tamura,
1996, Doepke, 2004).
1. Institutional and Social Dynamics
In the last fifteen years, following the lead of North (1981 and 1990),
many research programmes investigating the links between growth and
institutions appeared in the literature, ranging from those whose main
objective was the explanation of the creation and development of
institutions (Acemoglu, Johnson and Robinson, 2004, and Greif, 2003) to
those providing interpretative keys of long-term socioeconomic dynamics
merging economic, historical and institutional analysis (Bertocchi,
2006, and Galor, 2005) to those aiming at an integration of growth and
development theories (Aghion, 2004).
These authors, despite differences in emphasis, generally acknowledge
that social and economic institutions exert a significant influence on
the determination of the rate and the historical patterns of growth.
Moreover, there is a widespread consensus that the relationship between
growth and institutions is not characterized by one-way casual links.
On the one hand, some contributions have shown that some institutions
foster resource accumulation even if they have been designed not for
this purpose, while other institutions hinder growth. On the other
hand, other contributions have begun to explore a different scenario in
which growing economies can shape their own institutions. Nevertheless,
there are few points of agreement on specific elements. To make some
examples, there is still debate whether institutions are a fundamental
source of growth (see Acemoglu, Johnson and Robinson, 2004), whether
political institutions and the exercise of political power are
endogenous or exogenous to the growth process (see Glaser, La Porta,
Lopes-de-Silantes and Shleifer, 2004) and whether it is possible to
determine an optimal size and the long-run effects of public
institutions when these are endogenous to growth (Acemoglu, Aghion and
Zilibotti, 2002; Skaperdas, 2003; Aghion, 2004). Moreover, many
scholars have started to study specific institutions and their
growth-enhancing role. The Schumpeterian approach (Aghion, 2004), for
example, focuses on intellectual property rights protection, on the
efficiency of research activity, and more generally, on all the
institutional factors which have a bearing on innovation.Other strands
of literature have, instead, highlighted the effects of market
imperfections on agents’ incentives to the accumulation of production
factors (e. g. Banerjee and Newman, 1993), the inefficiencies induced
by property rights uncertainty (e. g. Tornell and Velasco, 1992;
Grosmann and Kim, 1996; Tornell and Lane, 1999), and, in general, the
role played by institutional imperfections in underdeveloped countries
and transitional economies (Dixit, 2004).
Strictly tied with the issue of institutional dynamics is the issue of
social dynamics. A thorough analysis of the relationship between growth
and institutions requires an in-depth analysis of the relationship
between institutions and individuals and an analysis of the
relationship between growth and social dynamics.
Though the concept of social dynamics encompasses a variety of issues,
a shared belief in the literature on social dynamics is the following:
individual choices are influenced by other people choices not only
indirectly, namely through the market mechanism,, but also directly
through processes of imitation and of learning, of social pressure and
exclusion, of diffusion and interpersonal exchange of information, and,
more generally, through externalities operating outside market
mechanisms (see Durlauf, 2004, and Moretti, 2004, for two recent
reviews).
After Loury’s 1977 and 1981 seminal papers, some authors (such as
Benabou, 1996a, 1996b; and Durlauf, 1996a, b; Fiaschi and Marsili,
2004) have elaborated models where social interaction among individuals
belonging to the same local community influences the process of
accumulation of human capital within the given community, the rate of
growth and contributes to generate social stratification and a greater
and persistent level of inequality.
Another important channel through which social dynamics influence
income inequality and economic growth is the individual search for
social prestige. More specifically, individuals would make choices
taking into account the resulting effects on their social status, which
depends on their relative position on the social ladder. Such an
assumption, which may be traced back to the classical economists, has
recently been incorporated into growth models. Cole, Mailath and
Postlewaite (1992) and Corneo and Jeanne (1997), for example, by
assuming that social status depends on relative wealth, show that it
encourages net saving and wealth accumulation choices thus being
beneficial to growth. Fershtman et al. (1996), by making different
assumptions on the process of social status formation, reach different
conclusions. Corneo and Jeanne (1999 and 2001) assume that social
status depend on relative wealth and demonstrate that, in the absence
of information asymmetry on the true distribution of wealth, more equal
distribution leads individuals of low- and medium-income classes to
accumulate more wealth in the effort to emulate high-income classes,
inducing, therefore, a positive relation between equality and growth.
Hopkins and Kornienko (2004) argued instead that, in the presence of
information asymmetry on the true distribution of wealth, social status
is achieved through positional goods consumption, which implies a
negative impact on wealth accumulation, particularly for low- and
middle-income classes; more equality, therefore, may be an obstacle to
growth.
More details are provided by Form B (Modello B) of the Unit of Pisa.
2. Economic Agents’ Heterogeneity
The above remarks demonstrate that the analysis of the relationship
between economic growth, institutional dynamics and social dynamics
must be founded on the assumption that the economy under scrutiny is
inhabited by heterogeneous agents.
That is the main reason why traditional theory, based on the
representative agent assumption, is unfit to study the relationship
between economic growth, institutional dynamics and social dynamics.
The reduction of the economy to a representative agent does not allow
for an analysis at the individual level of economic variables and thus
of both the personal and the functional income distribution. In other
words, the strategy of research based on the representative agent
assumption ignores, by definition, the role played by the interaction
among heterogeneous agents in the determination of the aggregate
outcome. More details are provided by Form B (Modello B) of the Unit of
the University of Marche.
3. The role of knowledge and technological change
One of the main channel through which institutions influence the growth
process is represented by the production of knowledge and technological
change. In modern societies research is carried out by a variety of
institutions (Universities, public and private research institutes,
foundations etc.) which finance, organize and address the research
activity of individual scientists and select the results of scientific
work. Such institutions set the “game rules”, that is, they define the
curricula and the patterns of academic carrier, the research agenda,
the structure of rewards and penalties connected to scientific work,
the procedures for the allocation of financial resources, the standards
of evaluation of scientific products etc.
Technology as an engine of growth has recently been studied both at an
empirical level and at a theoretical level. At an empirical level, two
facts about modern economies have been singled out: sustained growth
(see Romer (1987), Barro and Sala-i-Martin (2003) Crafts (1996), Aghion
and Howitt (1998)) and non-balanced growth or structural dynamics (see
Clark (1950), Kutznets (1957), Chenery (1960) and, more recently,
Kongsamut (1995), Echevarria (1997)).
At a theoretical level, the contemporary theory of endogenous growth
has been able to develop a rigorous theory of economic growth, based on
technological progress endogenously generated by optimazing rational
agents’ decisions, and confirmed by empirical evidence. It is now
available a broad literature where technological progress comes from
the accumulation of an endogenous factor, that is knowledge, through
both public and private investment, in the R&D activities.
More details on the role of knowledge are provided by Form B (Modello
B) of the Siena Unit. More details on the role of technological change
are provided by Form B (Modello B) of the Pisa Unit.
4. Public Sector and International Institutions
The neoclassical theory of growth (Solow, 1956 and Swan, 1956) was
anticipated by Tobin (1955) which assumed public deficit. Tobin (1955)
argued that a deficit spending policy financed by a money creation was
sustainable in the long-run and had real effects through the variation
of the inflation rate. These contributions opened a debate on the
super-neutrality of money (see Sidrauski, 1967 and the review by
Orphanides and Solow, 1990) and stimulated some subsequent
contributions on the role of public sector in the neoclassical model of
growth and distribution (Tobin, 1980 and 1982) and a large monetary
economics literature on the relationship between financial development
and economic growth (see Gurley and Shaw, 1955, 1960 e 1967; Goldsmith,
1969, McKinnon, 1973 and the review by Capasso, 2004).
Also in the post-Keynesian camp the analyses on economic growth have
examined the effects produced by permanent public deficits. Harrod
(1939, 1948, 1964 and 1973) and Kaldor (1958) claimed that public
sector may allow a market economy to move along a full-employment
long-run equilibrium path. Such a claim has been formalized in the
course of the debate on the role of public sector within post-Keynesian
growth models, started by Fleck and Domenghino (1987) and Pasinetti
(1989a, 1989b) (see Commendatore, D’Acunto, Panico and Pinto, 2003),
and in some recent contributions in the Kaleckian tradition (You and
Dutt, 1996, Lavoie, 2000, Dos Santos and Zezza, 2004).
While some schools of thought kept alive the interest on the effects of
public deficits and monetary policy on growth and distribution, some
others argued for a minimization of discretionary economic policy (see
Lucas 1976).
Following the New Classical Macroeconomics approach, Barro (1974) has
formulated the Ricardian Equivalence Theorem. The contributions by
Barro (1989 and 1990), inspired by Blanchard (1985), paved the way to
an analysis of the impact of public sector on growth based on
externalities.
Barro’s contributions assume public balanced budget and biased
subsequent literature towards an analysis of the composition of public
expenditure and the quality of public interventions, rather then to
focus on the effects of the overall dimension of the public sector
(Acemoglu and Robinson, 2001).
Yet, the opinion that the dimension of public intervention has a
negative impact on economic growth is widespread (see Temple, 1998),
but not confirmed by existing analyses. Some authors, from Barro (1990)
to Peretto (2003), claim a theoretical negative relationship between
public consumption and growth. By contrast, Atkinson (1995) argues that
a minimum level of welfare state may be crucial to growth; while recent
empirical researches do not confirm the assumption that the dimension
of public sector is negatively correlated to growth (Levine and Renelt,
1992; Hall and Jones,1997). More persuasive appear the conclusions on
certain components of public expenditure, such as investments on
infrastructures (Esterly and Rebelo, 1993, Mendoza et al., 1997).
Finally, even if “inequality is harmful for growth” (Benabou, 1996c,
Perotti,1996), the debate on the effectiveness of redistributive
policies is still open since the effects emphasised by existing
literature goes through a modification of structural social parameters,
such as the fertility rate, the level of education, political
stability, democratic governments formation etc.
International institutions, such as the agreements for regional
integration, may be the cause of an unfavourable specialization pattern
among partners, reduce the long-run growth rate (see Walz, 1997) and
determine an uneven distribution of productive activities among
partners, thus becoming a main cause of growing inequality among
nations (Venables, 2003). More details on international institutions
are provided by Form B (Modello B) of the Unit of the University of
Marche.
2.2.a Riferimenti bibliografici
Because of space constraints here are listed all
references mentioned above not listed in the Form B (Modello B) of the
Unit of Naples (Università Federico II)
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2.3 Descrizione del Programma di Ricerca e del ruolo delle Unità operative locali
Descrizione del Programma di Ricerca
Testo italiano
Molti degli studiosi coinvolti nella presente
ricerca provengono da due esperienze di ricerca che consideriamo molto
positive. Una nell’ambito del COFIN 1999, in cui sono stati analizzati
i meccanismi in grado di generae la crescita (i motori della crescita)
e come questi meccanismi fossero (parzialmente) già presenti nelle
analisi degli economisti classici. Nell’ambito del COFIN 2002 è stata
analizzata la relazione tra la crescita economica e la distribuzione
del reddito.
In questa terza parte intendiamo affrontare la relazione tra crescita
economica e le dinamiche sociali e istituzionali, studiando anche la
possibilità o meno di intervenire sui processi di crescita da parte del
policy maker.
Come menzionato nell’Obiettivo del Programma di Ricerca sia i risultati
conseguiti e sia i problemi lasciati irrisolti dai precedenti gruppi
COFIN 1999 e COFIN 2002, così come lo sviluppo della letteratura sulla
crescita economica summenzionati, ci hanno convinto della necessità di
una analisi dei rapporti tra la crescita e le dinamiche sociali ed
istituzionali. Più in particolare abbiamo individuato sette temi di
seguito elencati (le singole etichette non riportano il riferimento
alla Crescita, per evitare ripetizioni):
A. Dinamiche istituzionali
B. Dinamiche sociali
C. Eterogeneità degli agenti economici
D. Conoscenza
E. Tecnologia e Dinamica Strutturale
F. Settore pubblico
G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.
I primi due temi definiscono il quadro complessivo del progetto di
ricerca ed, a nostro avviso, sono talmente connessi che la linea di
demarcazione tra loro è spesso arbitraria. L’analisi della relazione
fra crescita economica, dinamiche istituzionali e dinamiche sociali non
può prescindere dall’assunto che l’economia in esame sia popolata da
agenti eterogenei. E questo ci conduce al terzo tema. Canali
fondamentali attraverso cui le istituzioni influiscono sul processo di
crescita sono la produzione della conoscenza ed il cambiamento
tecnologico. E questo ci conduce al quarto ed al quinto tema. Infine,
una analisi delle relazioni tra crescita economica da un lato e
dinamiche sociali ed istituzionali dall’altro non può fare a meno di
considerare almeno alcune delle istituzioni fondamentali che permeano
le economie avanzate: il settore pubblico e le istituzioni
internazionali. Questi sono gli aspetti trattati nel sesto e settimo
tema.
Questi temi saranno trattati da specifiche unità di ricerca, tranne un
tema che sarà trattato da due unità di ricerca. Più precisamente
l’unità del Coordinatore Nazionale, Pisa, tratterà i temi A, B, ed E;
l’unità di Ancona tratterà i temi C, F (in collaborazione con l’unità
di Napoli Federico II) e G; l’unità di Siena tratterà il tema D, mentre
l’unità di Napoli Federico II tratterà il tema F in collaborazione con
l’unità di Ancona.
Come affermato nell'Obiettivo del Programma di Ricerca, i prodotti
della ricerca vanno divisi in due gruppi: i prodotti monitorati, che
daranno luogo a volumi ed a numeri speciali di riviste, ed i prodotti
non monitorati, che daranno luogo prevalentemente ad articoli su
riviste scientifiche di livello nazionale ed internazionale, anche se
non si escludono collaborazioni ad altri volumi collettanei. Sia i
prodotti monitorati che quelli non monitorati saranno anche inseriti in
una collana di Working Papers gestita nell’ambito della ricerca, per
facilitarne la diffusione nella comunità scientifica. Il gruppo
organizzerà un Convegno internazionale per presentare i risultati della
ricerca al pubblico degli studiosi interessati, secondo una procedura
ormai consolidata, che ha dato notevoli frutti. Sia i volumi che gli
Atti del Convegno internazionale saranno proposti per la pubblicazione
ad una prestigiosa casa editrice di livello internazionale. Tra le
opzioni possibili si pensa alla Cambridge University Press, alla
Routledge e alla Edward Elgar, case editrici con cui il Coordinatore
Scientifico ha già avuto rapporti fruttuosi in passato. Sulla base
dell'esperienza maturata dal Coordinatore Scientifico, una casa
editrice di tal genere richiede di norma un programma dettagliato
dell'opera proposta per la pubblicazione e un ampio stralcio della
stessa da mostrare a propri referees allo scopo di averne una previa
valutazione. Per questo motivo sarà necessario avere pronta, al momento
della proposta dei volumi a una casa editrice, una stesura quasi
definitiva di alcuni saggi che sia rappresentativa della qualità finale
dei volumi. Inoltre si pensa di poter proporre dei numeri speciali a
riviste di livello internazionale. Nel corso del COFIN 1999 proponemmo
un numero speciale per ciascuna delle riviste Metroeconomica, European
Journal of the History of Economic Thought, History of Economic Ideas,
mentre nel corso del COFIN 2002 abbiamo proposto un numero speciale per
ciascuna delle riviste Metroeconomica e Journal of Economic Growth. I
numeri speciali proposti nel corso del COFIN 1999 sono già stati
pubblicati, mentre quelli proposti nel corso del COFIN 2002 sono in
corso di completamento. Pensiamo di poter proseguire su questa strada.
Anche se esiste già un'ipotesi strutturata sui contenuti che si
intendono coprire, risulta necessario un periodo di almeno 4 mesi
dedicato ad una più accurata definizione dei prodotti monitorati, delle
loro parti, e delle relative aree problematiche. Tale periodo
costituirà la Fase 1 del progetto di ricerca e il gruppo si riunirà tre
o quattro volte in quesa fase. Alla fine della Fase 1 sarà disponibile
una definizione accurata dei prodotti monitorati, delle parti di cui
sono composti e delle relative aree problematiche.
La Fase 2 avrà una durata di circa 12 mesi e sarà dedicata a:
a) l'elaborazione dei risultati e a
b) l'organizzazione del Convegno Internazionale nel corso del quale i medesimi saranno presentati.
Per quanto concerne il punto sub a), i contenuti dei singoli saggi in
corso di elaborazione verranno esaminati criticamente nel corso di
workshops (della durata di un paio di giorni) organizzati dal gruppo.
Detti convegni saranno aperti al pubblico (studiosi esterni al gruppo e
interessati ai temi trattati). In tal modo i membri del gruppo avranno
a disposizione sia un momento di confronto più ampio con la professione
che le scadenze necessarie per una produzione continuativa.
Per quanto concerne il punto sub b), l'organizzazione di un Convegno
internazionale richiede un lungo periodo di preparazione, anche se
nella prima fase di preparazione non è necessario un uso intensivo
delle risorse umane del gruppo. Tra i vari adempimenti preliminari
occorrerà:
i) istituire un Comitato Scientifico cui saranno invitati a partecipare
prestigiosi studiosi di livello internazionale di riconosciuta
competenza sui temi della ricerca. Sarà quindi un comitato indipendente
dal gruppo, anche se ne farà parte il Coordinatore Scientifico del
Programma di Ricerca e/o altri membri del gruppo. Il compito principale
del Comitato Scientifico sarà la valutazione dei saggi sottomessi per
le sessioni parallele previste nel convegno,
ii) elaborare un Call for Papers,
iii) definire l'elenco delle tavole rotonde e delle “invited lectures”,
iv) prendere contatto con le strutture che dovranno ospitare il Convegno e i suoi partecipanti e
v) decidere le forme di pubblicità del Convegno.
Le attività di preparazione del Convegno, avviate nella Fase 2, saranno
completate nella Fase 3 (circa tre mesi) alla fine della quale il
Convegno sarà di fatto svolto. Parallelamente l'elaborazione dei
singoli saggi giunge alla fase conclusiva. Molti di questi saggi
saranno già stati presentati nei workshops previsti nella Fase 2: ciò
consentirà anche di operare una prima selezione dei saggi del gruppo da
presentare al Convegno, fermo restando che la scelta definitiva sarà
effettuata in modo indipendente dal Comitato Scientifico. Nella Fase 3
inizierà anche la trattativa con una o più case editrici di livello
internazionale per la pubblicazione sia dei volumi previsti nella Fase
1 che degli Atti del Convegno e la trattativa con gli editors nelle
riviste cui pensiamo di proporre dei numeri speciali.
Dopo il convegno inizia la Fase 4 (circa cinque mesi) in cui
l’attenzione sarà data prevalentemente agli aspetti redazionali ed
editoriali.
Nel seguito elenchiamo i risultati attesi della ricerca:
A. Dinamiche istituzionali.
A1. Costruzione di modelli dinamici in cui il rafforzamento parziale
dei diritti di proprietà aggrava la "tragedia dei beni comuni".
A2. Analisi dei sentieri di accumulazione di un singolo bene capitale
e, successivamente, di una molteplicitità di beni capitali nei modelli
multisettoriali con diritti di proprietè endogeni.
A3. Analisi delle politiche ottimali di sviluppo in modelli aggregati e
multisettoriali in presenza di endogeneità dei diritti di proprietà.
A4. Valutare un possibile effetto negativo della durata dei brevetti
sulla proliferazione di imprese in R&S tramite un modello in cui è
prevista la possibilita’ di avere brevetti sulle possibili applicazioni
di una idea ancora commercialmente non utile.
A5. Valutare l’effetto della normativa a protezione dei segreti (Es.:
Economic Espionage Act) sulla propensione a brevettare tramite un
modello in cui sia previsto un processo di distruzione creatrice basato
sui “trade secrets” oltre che sui brevetti.
A6. Studiare il sentiero di crescita bilanciata di un’economia in cui
sia l’attivita’ di R&S verticale che la R&S orizzontale siano
soggette a fenomeni di spionaggio industriale.
A7. Generare le diverse performance innovative caratteristiche del
continente europeo rispetto agli Stati Uniti in un modello di crescita
a due regioni del mondo, ipotizzate avere diverse legislazioni a tutela
dell’invenzione ancora non brevettata.
A8. Analizzare il ruolo dei brevetti sulle innovazioni orizzontali
quando le probabilita’ di successo della R&S non siano note con
esattezza.
A9. Individuare tipi di beni per i quali, e condizioni sotto le quali,
il livello di ricerca di un monopolista protetto da brevetto e'
inferiore a quello della totalita' delle imprese del settore in regime
di General Public Licence.
A10. Analizzare se l'innovatore ha più convenienza ad utilizzare il
brevetto o il copyright per proteggere la propria attività
intellettuale e quale dei due strumenti alternativi dovrebbe portare al
massimo tasso di innovazione.
A11. Esplorare sia da un punto di vista teorico che applicato
(utilizzando i dati disaggregati del Program for International Student
Assessment, PISA 2003) il nesso tra misura dell'education achievment e
le misure piu' comuni di Social Infrastructure.
A12. Costruzione di un modello intertemporale in cui la spesa per
l'istruzione può essere finanziata, in alternativa, con un contributo
pubblico dato dallo Stato alle famiglie (un voucher), oppure attraverso
la fiscalità generale per valutarne le coseguenze sia sul piano della
accumulazione del capitale umano e della crescita, sia su quello della
equità nella distribuzione del reddito.
A13. Costruzione di un modello intertemporale nel caso in cui
l'istruzione possa essere considerata come parte del capitale sociale
la cui finalità principale è quella di aumentare la coesione sociale,
con il risultato di incentivare le risorse destinate alla crescita
economica; anche allo scopo di spiegare perchè in generale l'offerta
formativa è non solo pubblica, ma anche gestita direttamente dallo
Stato.
A14. Ricostruzione critica di quella parte consistente della
letteratura sulla crescita endogena che, partendo dalle differenti
caratterizzazioni dell'istruzione come bene economico, ha affrontato la
relazione tra scolarizzazione e crescita economica.
A15. Analizzare gli effetti di due diverse strutture istituzionali,
dove nella prima la spesa sanitaria è privata, mentre nella seconda è
pubblica, tenendo conto degli effetti cruciali di un allungamento della
vita media sulle scelte degli agenti, evidenziati nella recente teoria
della crescita; anche allo scopo di fornire una spiegazione della
dinamica che ha portata ad un sempre maggior intervento dello Stato nel
fornire una tutela sanitaria alla popolazione.
B. Dinamiche sociali.
B1. Sulla scia dei lavori di Corneo e Jeanne (1999, 2001) e Hopkins e
Kornienko (2004)) si intende approfondire l’analisi degli effetti della
disuguaglianza sulla crescita economica in presenza di individui
interessati alla loro posizione relativa; adotteremo l’ipotesi avanzata
nell’ambito della letteratura sociologica (Freidson, 1986), secondo la
quale il prestigio sociale di un individuo dipende in ultima analisi
dal suo potere di controllo su risorse materiali e umane.
B2. Procedere a un'ulteriore estensione del modello sviluppato in
Fiaschi e Marsili (2004) attraverso l'inserimento del capitale fisico,
sia come fattore di produzione che come possibile attività di
investimento; in particolare, studieremo gli effetti che tale
estensione può produrre sui risultati economici di lungo periodo, sia
in termini di crescita economica che di disuguaglianza dei redditi.
B3. Costruzione di modelli che estendano in varie direzioni il
contributo di Lavezzi e Meccheri (2005). Le estensioni previste sono:
1) separare l'effetto della densità dall'effetto della
simmetria/asimmetria dei network sociali con l’intento di dare una
valutazione dell'effetto delle due componenti sulla disuguaglianza e
sull'efficienza del sistema;
2) analizzare vari casi di esclusione sociale dal network, al fine di
ottenere una sistematica classificazione dei casi in cui tale fenomeno
è legato a un aumento o diminuzione dell'output complessivo e alla
corrispondente variazione del grado di disuguaglianza;
3) introdurre diversi tipi di links, cioé legami “deboli” (weak ties),
e legami “forti” (strong ties) allo scopo di ottenere una chiara
identificazione delle condizioni in cui i weak ties hanno un ruolo
rilevante, come affermato in letteratura (vedi Granovetter, 1974);
4) introdurre esplicitamente l'evoluzione del network, in particolare
ricorrendo all'utilizzo della teoria dei random networks allo scopo di
valutare l'effetto dei random networks rispetto ai network fissi, in
relazione alla dinamica della disuguaglianza e della produzione;
5) introdurre elementi dalla teoria del matching nel mercato del lavoro
allo scopo di valutare l'effetto dei network sul processo di matching e
quindi sul sistema di assegnazione di lavoratori eterogenei a posti di
lavoro eterogenei.
B4. Spiegare la correlazione seriale in alcune variabili chiave per la
storia lavorativa degli individui, in particolare, mobilità da un
lavoro a un altro e arrival rates di incrementi salariali: mentre
l’analisi in letteratura è spesso basata su variabili demografiche
convenzionali (età, educazione, IQ score ecc.) e la presenza della
correlazione seriale in letteratura è attribuita a caratteristiche
classificate come non osservabili, si mira a spiegare la correlazione
seriale tramite l’inclusione nell’analisi econometrica di tratti
comportamentali come l’impazienza, stima di sé, autodeterminazione,
socialità ecc.; le stime empiriche si avvarranno di analisi di tipo
panel e duration basate su dati longitudinali offerti dal data set
NLS79 su più di 12000 cittadini americani intervistati dal 1979 al
2002.
B5. Costruire un modello di job search in cui le interazioni sociali
elementari avvengono tra agenti caratterizzati da tratti
comportamentali fondamentali diversi (ad esempio, impazienza, stima di
se stessi).
B6. Mostrare come nei modelli che prevedono che le scelte occupazionali
determinano l'efficienza nell'allocazione delle risorse in un'economia
con individui eterogenei sia nelle dotazioni che nel talento e in cui
le scelte sono influenzate dal funzionamento del mercato del lavoro e
dei capitali si pervenga a dinamiche cicliche che riguardano sia
l'output che la distribuzione; si pensa anche di individuare i fattori,
come la tecnologia o l'imperfezione del mercato del lavoro, che possono
influenzare le dinamiche aggregate (Banerjee e Newman, 1993).
B7. Costruzione di un modello di crescita ciclica di breve periodo dove
distribuzione e livello del reddito si possano codeterminare
determinando l’accumulazione del capitale e del debito: si prevede che
il contesto istituzionale e sociale nel mercato del lavoro e della
capacita’ di risparmio possano indurre cicli strutturalisti alla
Goodwin che generano endogenamente variazioni cicliche della bilancia
commerciale, della crescita del debito e della capacita’ produttiva.
B8. Individuare nella letteratura esistente spiegazioni del cambiamento
familiare in un'economia in crescita che non facciano solo riferimento
al mutamento strutturale del settore privato, ma anche all'azione del
settore pubblico come un'importante fonte di modificazione dei costi e
degli incentivi alla nuzialità e alla fertilità.
B9. Fornire un’analisi delle principali cause del cambiamento familiare
che tenga conto della dovuta distinzione tra quelle indotte
dall’intervento pubblico e quelle che invece derivano dallo spontaneo
dispiegarsi delle forze produttive di un’economia in trasformazione.
B10. Confrontare le esperienze di policy e le riflessioni teoriche
degli economisti sul salario minimo e il reddito minimo garantito nelle
diverse fasi storiche di crescita delle economie di mercato; sviluppare
alcuni modelli che consentano di verificare la coerenza dell'impianto
analitico Marshalliano con la posizione di Marshall riguardo agli
interventi a favore dei poveri - proporre un confronto fra le attuali
politiche contro la povertà e le politiche adottate alla fine dell'800.
B11. Affrontare la relazione fra equilibri multipli nella crescita,
corrispondenti trappole della povertà, e ruolo delle politiche
pubbliche come trasferimenti intergenerazionali a somma fissa o
proporzionali al reddito nel contesto di un modello OLG à la
Samuelson-Diamond esteso a funzioni di utilità generalizzate,
includendo deviazioni dal regime di concorrenza perfetta e confrontando
il caso di aspettative “miopi” e di “previsione perfetta”.
C. Eterogeneità degli agenti economici.
C1. Un’analisi delle interazioni tra distribuzione delle variabili individuali, fluttuazioni e processi di crescita economica.
C2. Un’analisi delle interazioni tra variabili finanziarie e variabili reali in un contesto di agenti eterogenei interagenti.
C3. Un’analisi dei legami empirici tra la distribuzione del reddito
(personale e/o funzionale) e processo di crescita di lungo periodo.
C4. Un’analisi delle distribuzioni statistiche delle variabili
dimensionali e finanziarie delle imprese e loro comovimenti con le
grandezze macroeconomiche.
C 5. Studiare la dinamica della distribuzione della ricchezza partendo
da un modello di equilibrio economico generale in cui il saggio di
risparmio sia costante e gli agenti abbiano dotazioni iniziali
eterogenee; l'analisi dovrebbe anche evidenziare gli effetti
dell'intervento dello Stato e valutare quanto i risultati teorici
raggiunti sono supportati dall'evidenza empirica.
D. Conoscenza.
D1. Elaborazione di un modello formale della produzione di conoscenza
che spieghi l'alternanza di periodi di progresso continuo,
caratterizzati da modularità crescente entro una data organizzazione
gerarchica delle interfacce di apprendimento, periodi di stasi e
periodi di mutamento radicale, caratterizzati da distruzione e
ricostruzione della matrice delle interazioni tecnologiche e di
apprendimento.
D2. Simulazione del modello di cui al precedente punto D2 al fine di:
- Analizzare l'integrazione e organizzazione delle innovazioni entro
una struttura di rete composta da idee eterogenee e dell' evoluzione
della sottostante struttura topologica.
- Confrontare i risultati della simulazione con le caratteristiche
qualitative delle serie storiche sull'innovazione e con quelle
recentemente evidenziate dai modelli di percolazione.
D3. Estensione del modello sviluppato in Caminati (2005) nelle seguenti
direzioni: analisi della formazione endogena delle preferenze riguardo
ai nuovi beni quale parte integrante dell'accumulazione della
conoscenza e del capitale umano, e quindi delle decisioni di agenti
economici eterogenei miranti all' aumento dei profitti e della
produttività.
E. Tecnologia e Dinamica Strutturale.
E1. Fornire una rassegna storico-quantitativa sull’evoluzione della
struttura economica e tecnologica di vari paesi nel distante e recente
passato allo scopo di individuare una serie di fatti stilizzati su cui
poggiare l’analisi sulla dinamica strutturale della tecnologia e
dell’economia.
E2. Sviluppare un modello multisettoriale di dinamica strutturale in
cui la dinamica dei coefficienti tecnici e della domanda siano spiegati
endogenamente attraverso un processo di scelta caratterizzato da
razionalità limitata.
E3. Studiare da un punto di vista empirico la dinamica settoriale
dell’occupazione e dell’innovazione e come tali strutture sono
cambiate, si sono consolidate e diversificate nel tempo nei vari
settori; la metodologia econometrica che intendiamo impiegare dovrebbe
permettere di avere un quadro dettagliato settore per settore della
dinamica innovativa e dell’occupazione nonché della relazione tra le
due.
E4. Analizzare la relazione tra conoscenza, sviluppo della tecnologia e
dinamica strutturale nel caso specifico delle industrie ad alta
tecnologia allo scopo di ottenere: (1) una maggiore conoscenza del
processo di creazione del sapere nelle industrie ad alta tecnologia;
(2) un quadro delle tendenze di trasformazione strutturale indotte
dalla economia della conoscenza (3) un’analisi delle forme dello
progresso tecnico "dematerailizzato" all'interno della traiettoria
tecnologica determinata dalla digitalizzazione.
E5. Studiare la specializzazione internazionale con un approccio
multisettoriale anche allo scopo di individuare la dinamiche delle
relazioni (e non solo dei commerci) internazionali tra sistemi
economici a diverso stadio di sviluppo.
E6. Costruzione di un modello di crescita multisettoriale con R&S
mirata all’innovazione orizzontale in cui l’innovazione proceda a due
stadi, entrambi rappresentabili da un processo di Poisson.
E7. Analizzare la dinamica transizionale dei modelli di crescita
multisettoriali basati sulla R&S verticale; ipotizzando settori a
diverso grado di avanzamento mostrare sotto quali condizioni esiste una
tendenza verso un sentiero di crescita bilanciata.
E8. Chiarire le condizioni necessarie e sufficienti della presenza di
equilibri multipli in contesti di crescita di tipo neo-schumpeteriano.
E9. Estendere la teoria della crescita neo-schumpeteriana a forme di
incertezza forte nel processo di R&S. Utilizzeremo la teoria delle
scelte in condizioni di completa ignoranza nell’ambito del modello
multisettoriale di crescita con innovazione verticale.
E10. Completare l’analisi dei modelli multisettoriali sviluppati da
Freni, Gozzi, e Salvadori menzionati nella Base Scientifica del modello
B dell’unità di Pisa introducendo la produzione congiunta, i beni
capitali durevoli, e la scelta tra processi lineari alternativi; si
pensa di poter dare una dimostrazione generale di esistenza e di poter
formulare una analisi generale degli steady states di questo modello
(nei lavori citati si è già mostrato come siano possibili diversi
regimi di steady states, a secondo dei valori dei parametri).
E11. Costruzione di modelli multisettoriali di crescita in cui si
mostra il ruolo che giocano i saggi di crescita delle singole merci di
consumo, quando la tecnologia è decomponibile.
F. Settore pubblico.
F1. Studiare la disuguaglianza del reddito e dell’accesso alla cure
mediche e crescita economica nei due distinti regimi di sanita’
pubblica e privata.
F2. Analizzare la disuguaglianza del reddito e dell’accesso alla cure mediche in presenza di vincoli al prestito.
F3. Un analisi della relazione tra salute, aspettative di vita e
accumulazione di capitale umano con l’intento di rispondere a domande
det tipo “l’allungamento della durata della vita umana genera
effettivamente uno stimolo ad una maggiore accumulazione e crescita?”
F4. Un analisi della neutralità e super neutralità delle politiche fiscali nei modelli di crescita endogena.
F5. Una analisi del ruolo della moneta e dei mercati finanziari nei
modelli di crescita endogena: lo sviluppo del sistema finanziario è una
semplice conseguenza passiva della crescita?
F6. Una valutazione delle politiche pubbliche in termini di funzione
del benessere delle famiglie, più che in termini di tassi di crescita
del PIL.
F7. Un analisi della relazione tra spesa pubblica e benessere collettivo.
F8. Costruzione di un modello di crescita endogena in cui la crescita
di lungo periodo sia guidata dagli investimenti pubblici e le decisioni
di investimento dei settori pubblico e privato siano legate da
interazione di tipo strategico.
F9. Ricostruzione cririca della letteratura sulla crescita endogena e
la politica fiscale che tenga conto della rilevanza che le regole di
politica fiscale rivestono nella realtà.
F10. Produrre una rassegna storico-critica della rilevanza degli
effetti del debito pubblico nel sistema economico da Domar 1944 a Barro
1990 e collegamenti con la “teoria fiscale del livello dei prezzi”.
F11. Costruzione di un modello non ricardiano sulla base della teoria
fiscale del livello dei prezzi nel quale il governo determina
autonomamente i propri saldi di bilancio, indipendentemente dal livello
di debito già accumulato, e nel quale i prezzi si muovono per
assicurare il rispetto di eventuali vincoli sul debito pubblico.
F12. Valutazione critica dell’ipotesi adottata nei modelli di crescita
kaleckiani di neutralità degli squilibri di breve periodo
sull’equilibrio di lungo periodo e ricostruzione del pensiero di
Kalecki su questo aspetto.
F13. Costruzione di modelli di crescita e distribuzione Kaleckiani in
cui le dinamiche di breve e di lungo periodo sono interconnesse.
F14. L’inclusione nei modelli Kaleckiani di un settore pubblico che
opera in deficit finanziato con emissioni di titoli del debito pubblico.
F15. Costruire un modello teorico di crescita economica in cui le
scelte del governo relative agli investimenti e alla fornitura di beni
e servizi pubblici sono determinate per mezzo di contratti ottimali con
agenti che hanno informazioni private: le distorsioni generate da tali
asimmetrie informative dovrebbero influenzare l’efficienza del governo
nel processo di allocazione delle risorse, il rendimento degli
investimenti ed il tasso di accumulazione del capitale.
F16. Costruire un modello in cui i sistemi di regolamentazione del
governo e i suoi programmi di sviluppo incidono sull’attività di
selezione del sistema bancario e, quindi, sull’investimento e la
crescita.
G. Istituzioni internazionali, Commercio e Sottosviluppo.
G1. Lo studio degli accordi di integrazione regionale sud-sud, localizzazione della produzione e convergenza.
G2. Un analisi del ruolo del debito estero e interno sulla crescita nei
paesi poveri, con particolare riguardo all'iniziativa HIPC e ai suoi
effetti macroeconomici.
G3. La determinazione del ruolo dei fattori geografici e istituzionali nel processo di sviluppo economico di lungo periodo.
G4. Una valutazione attraverso analisi parametriche e non parametriche
della crescita nazionale e diversificazione produttiva in Europa.
G5. Una valutazione attraverso analisi parametriche e non parametriche della crescita nazionale e disparità regionali in Europa.
G6. Un'analisi empirica della struttura della specializzazione e crescita economica delle stesse.
Testo inglese
Many of the scholars involved in the present
research come from two research experiences which we consider very
fruitful. The first research experience was carried out within COFIN
1999: we have analyzed the engines of growth, in general, and those
engines of growth already accounted for by classical economists, in
particular. The second research experience was carried out within COFIN
2002: we have analyzed the relationship between economic growth and
income distribution. In this third research experience we want to
analyse the relationship between economic growth and social and
institutional dynamics, also from the point of view of policy-makers.
As mentioned in the Objective of the Research Programme, both the
results achieved by and the problems left unsolved by the previous
COFIN 1999 and COFIN 2002 groups and the developmentof international
literature on growth have persuaded us of the necessity of the links
between growth and social and institutional dynamics. In particular, we
have selected seven themes listed hereafter (single labels avoid
explicit reference to Growth to avoid repetition):
A. Institutional Dynamics
B. Social Dynamics
C. Agents’ Heterogeneity
D. Knowledge
E. Technology and Structural Dynamics
F. Public Sector
G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.
The first two themes define the general framework of the research
project and they are so interrelated that, in our view, a rigid
distinction is often arbitrary. The analysis of the relationship
between economic growth and social and institutional dynamics can’t do
without the assumption that the economy under scrutiny is inhabited by
heterogeneus agents. Such remark lead us to the third theme. The
production of knowledge and technological change are basic channels
through wich institutions exert an influence on the growth process.
Such remark lead us to the fourth and fifth themes. Finally, an
analysis of the relationship between economic growth and social and
institutional dynamics would be seriously unsatisfacing without an
explicit consideration of some of the fundamental institutions which
characterize modern economies: the public sector and the international
institutions. These latter are the contents of the sixth and seven
themes.
The seven themes listed above will be analysed by specific Research
Units, except one theme which will be analysed by two Research Units.
More precisely, the Unit of National Coordinator, Pisa, will focus on
themes A, B and E; Ancona Unit will focus on themes C, F (in
collaboration with Naples Federico II Unit) and G; Siena Unit will
focus on theme D, while Naples Federico II Unit will focus on theme F
in collaboration with Ancona Unit.
As pointed out in the Aim of the Research Programme, the research
products will be of two kinds: the monitored products, which will
result into volumes and special issues of journals, and the
non-monitored products, which will result into papers on national and
international journals and possibily into chapters of collective
volumes. Both kinds of products will alaso be inserted in a Working
Papers series edited by the research group in order to gain wider
audience to the results achieved by the members of the group.
The Group will organize an International Conference in order to present
its research results to the public of interested scholars, following a
well-established procedure which has been fruitful up to now.
Both the volume and the Proceeding of the International Conference will
be submitted for publication to an English or North-American publisher
of international stature (one might think of Cambridge University
Press, or Routledge, or Edward Elgar, just to name those with which the
National Co-ordinator has already had positive relationships in the
past). On the basis of the experience of the National Co-ordinator, a
publishing firm of this kind asks for a detailed plan of the book, and
for an ample sample of the material to go in it, to be submitted to its
referees to get their opinions. For this reason an advanced draft of
some essays considered to be representative of the final quality of the
volume is needed at the time when the project is proposed to the
publisher. Moreover we think to contact international reviews to have
special issues. In the course of COFIN 1999 we proposed a special issue
to Metroeconomica, European Journal of the History of Economic Thought,
History of Economic Ideas; while in the course of COFIN 2002 we
proposed a special issue to Metroeconomica and Journal of Economic
Growth. Special issues proposed in the course of COFIN 1999 have
already been published; while those proposed in the course of COFIN
2002 are on their way to be published. We think to go on this way. Even
if the group has already elaborated a detailed working hypothesis about
the contents of the research, a period of at least 4 months is required
to define accurately the monitored products, their parts and the
related problematic areas. This period will constitute Phase 1 of the
Research Project in which the group will meet three or four times. At
the end of Phase 1, an accurate definition of the monitored products,
of their parts and the related problematic areas will be available.
Phase 2 will last approximately 12 month and will be devoted to:
a) elaboration of the results and
b) organization of the International Conference during which the above mentioned results will be presented.
As far as point a) is concerned, drafts of the single chapters will be
critically examined during workshops organized by the group. These
meetings will be open to external audience (scholars outside the group
and interested in the themes under discussion). Thus the members of the
group will enjoy the possibility of having a forum of discussion with
the wider public of economists and work to deadlines which ensure
constant intellectual production.
As far as point b) is concerned, the organization of the International
Conference requires a time-consuming stage of preparation, although in
the beginning intensive use of the human resources of the group is not
strictly necessary. Some preliminary commitments to fulfill include:
i) establishing a Scientific Committee. Distinguished international
scholars of established competence on the themes covered by the
research will be invited to join the Scientific Committee: the latter
will be totally independent of the group even if it includes the
Scientific Coordinator of the Research Program and/or other members of
the group. The main duty of the Scientific Committee is the evaluation
of the papers submitted to the parallel sessions to be held at the
Conference.
ii) drawing up the Call for Papers,
iii) defining the list of the parallel sessions and of the "invited lectures",
iv) negotiating with the structures in charge of hosting the Conference and its participants,
v) choosing how to publicize the Conference.
The activities related to the organization of the Conference, started
in Phase 2, will be completed in Phase 3 at the end of which the
Conference will actually take place. In the same Phase the elaboration
of the single chapters of the monographic volume is finally
accomplished. Many of these chapters have already been presented in the
workshops held in Phase 2: this also allows us to make an initial
selection of the essays of the group to deliver at the Conference,
granted that the final choice will fall exclusively on the
international Scientific Committee. In Phase 3 negotiations will start
with an international publisher for the publication both of the volumes
planned in Phase 1 and the Proceedings of the Conference. Negotiations
will also start with the editors of the journals to whom we think to
propose special issues.
Phase 4 (about 5 month) starts after the Conference. Phase 4 is devoted
to redactional and editorial issues. In what follows we listed the
planned results:
A. Institutional Dynamics
A1. Elaboration of development dynamic models in which a partial
strengthening of property rights worsens “the tragedy of commons”.
A2. The analysis of the accumulation path of a single capital good and
of a plurality of capital goods in multisectoral models with endogenous
property rights.
A3. The analysis of the optimal development policies in aggregate and multisectoral models with endogenous property rights.
A4. The evaluation of the possible negative effect of patent length on
the development of firms in R&D by means of a model allowing for
patents on possible applications of an idea which yet has no commercial
value.
A5. The evaluation of the effect of legal rules on industrial secrets
protection (i.e. Economic Espionage Act) on the propensity to patent an
invention by means of a model with a process creative destruction based
on “trade secrets” besides patents.
A6. The study of the balanced growth path of an economy where both
vertical and horizontal R&D activities are under the threat of
industrial espionage.
A7. Elaboration of a growth model of a dual economy with different
legal rules about not-yet-patented innovation able to generate the
different innovative performances of USA and Europe.
A8. Analysis of the role of patents on horizontal innovations when the
success probabilities of R&D activities are not exactly known.
A9. The study of the typology of goods for which the level of research
carried out by a monopolist protected by a patent is inferior to the
level of research carried out by the whole of the firms in a regime of
General Public Licence.
A10. The study of the comparative convenience of patents and copyrights
for an agent willing to protect her intellectual property and study of
the comparative impact on the rate of innovation.
A11. A theoretical and applied investigation on the relationship
between the measure of the educational achievement and the most common
measure of Social Infrastructure. (Disaggregate data of the Program for
International Student Assessment, PISA 2003, will be used).
A12. The elaboration of an intertemporal model where the expenditure in
education may be financed either by means of a public contribution
given by the State to families (a voucher) or by means of general
taxation in order to study the different effects on the rate of human
capital accumulation and the rate of growth and on the equity in income
distribution.
A13. The elaboration of an intertemporal model where education may be
considered as part of social capital whose basic target is to encourage
social cohesion with the result of providing incentives to devote
resources to economic growth, capable to explain why in general
education is not only publicly financed but also directly supplied by
the government.
A14. A critical reconstruction of the endogenous growth literature on the relationship between education and growth.
A15. The analysis of two different institutional structures, one based
on private health care and the other based on public health care,
taking into consideration the effect of lengthening of life expectancy
over decision as pointed out on recent growth theory, in order to
explain the increasing involvement of the government into health care.
B. Social Dynamics
B1. Following Corneo e Jeanne (1999, 2001) and Hopkins e Kornienko
(2004), the effect of inequality on growth will be analyzed considering
an individual interest for relative status, using the sociological
hypothesis (Freidson, 1986) that individual social status depends
eventually on the power over material and human resources.
B2. To extend the model developed in Fiaschi e Marsili (2004)
introducing physical capital both as a production factor and as an
investment asset, focusing the extension’s growth and income inequality
long-term effects.
B3. To develop models which extend Lavezzi e Meccheri (2005) along the following lines:
1) distinguish the density from the symmetry/asymmetry effect of the
social networks in orrder to evaluate the two components’ effects on
inequality and efficiency of the system;
2) analyze some cases of social-network exclusion to obtain a
systematic classification of the cases in which it is related to the
increase or decrease of the aggregate output and corresponding change
of inequality degree;
3) introduce different kinds of links, weak ties and strong ties, to
identify the condition under which the weak ties play a relevant role,
as claimed in the literature (see Granovetter, 1974);
4) explicit the network evolution, particularly using the random
networks theory to compare the random networks’ with the fixed
networks’ effects, regarding inequality and production dynamics;
5) introduce elements of the matching theory in the labour market to
evaluate the effects of networks on the matching process and therefore
on the assignment process of heterogeneous workers to heterogeneous
jobs.
B4. To explain the serial correlation of some key variables in the work
history of individuals such as labor mobility and wage rise arrival
rates. Literature has mostly focused on conventional demographic
variables (age, education, IQ score, etc.), and has attributed that
serial correlation to unobservable characteristics. We intend to
explain that correlation including impatience, self esteem, self
determination, sociality, and so on, into the econometric analysis.
Empirical estimates will be based on panel analysis and duration from
longitudinal data set from NLS79 over more than 12000 American people
interviewed from 1979 to 2002.
B5. The development of a job search model where elementary social
interactions take place among agents characterized by radically
different behavioural tracts such as impatience, self-esteem etc.
B6. To show how output and distribution cycles are possible in models
allowing employment choices to determine the efficiency in a context of
heterogeneous workers both in the endowments and the skill, whose
choices are influenced by capital and labour market. The factors
influencing the aggregate dynamics such as technology and labour market
imperfections will be pointed out (Banerjee e Newman, 1993).
B7. The development of a short-run model of cyclical growth where
income and distribution are simultaneously determined and induce
capital and debt accumulation: the institutional and social environment
such as the labour market and the saving behaviours are expected to
generate structural cycles a’ la Goodwin which induce endogenously
trade balance, growth and debt cycles.
B8. The classification of the main causes of family transformation,
distinguishing between those induced by government intervention and
those spontaneously produced by the productive conditions of a
transition economy.
B9. The comparison of the policy experiences and economists’ theories
on minimum wages and warranted minimum income in the different epochs
of the growth of market economies; the development of models able to
verify the consistency between Marshall’s analytical framework and
Marshall’s statements regarding the welfare of the poor; comparison
between contemporary policies against poverty and the policies adopted
in the last decades of the nineteenth century.
B10. The analysis of the relationship between multiple growth
equilibria, corresponding poverty traps and public policies in the form
of inter-generational lump sum transfers or transfers proportional to
income within a OLG model à la Samuelson-Diamond with generalized
utility functions, imperfect competition and perfect foresight or
myopic expectations.
C. Agents’ Heterogeneity.
C1. An analysis of the interactions between the distribution of
individual variables, fluctuations and processes of economic growth.
C2. An analysis of the interactions between financial variables and
real variables in a heterogeneous interacting agents framework.
C3. An analysis of the empirical aspects of the links between (personal
and functional) income distribution and the long-run growth process.
C4. An analysis of the statistical distributions of the firms’
dimensional variables and financial variables and their comovements
with macroeconomic variables.
C5. An analysis of the dynamics of the distribution of wealth starting
from a general equilibrium model where saving rate is constant and
agents have heterogeneous endowments; analysis should also highlight
the effects of State intervention and evaluate the match between
theoretical results and empirical evidence.
D. Knowledge
D1. Elaboration of a formal model of knowledge production explaining
the alternation between periods of smooth progress, characterized by
increasing modularity within a given hierarchic organization of the key
learning interfaces, and periods of radical change, characterized by
deconstruction and re-construction of the matrix of technological and
learning interactions.
D2. Simulation of the model referred to at the preceding point D1 aimed at:
- The analysis of the integration and organization of innovations
within a network structure consisting of heterogeneous ideas and of the
evolution of the underlying topological structure.
- Comparison of the simulation results with the qualitative
characteristics of innovation time series, on the one hand, and with
the characteristics recently revealed by the percolation models of
innovation.
D3. Extension of the model developed in Caminati (2005) in the
following directions: analysis of the relation between endogenous
preference formation and new-goods introduction, as strictly
intertwined to the processes of knowledge accumulation and
human-capital formation, hence to the decisions that heterogeneous
economic agents take with the prospect of increasing productivity and
profits.
E. Technology and Structural Dynamics
E1. A historical-quantitative review on the evolution of economic and
technological structure of various countries in the far and recent past
with the aim to locate a series of stylized facts on which to base an
analysis of the structural dynamics of technology and economy.
E2. A structural dynamics multisectoral model where the dynamics of
technical coefficients and demand are explained endogenously by means
of a process of bounded rationality choice.
E3. The empirical study of the sectoral dynamics of employment and
innovation and their relationship by means of an econometric
methodology able to give a detailed analysis of the dynamics of
innovations, of the dynamics of employment, and of the relation between
them.
E4. The analysis of the relationship between knowledge, development of
technology and structural dynamics in the case of high technology
industries in order to achieve: 1) a deeper understanding of the
knowledge creation process; 2) a general view of the tendencies of
structural transformation induced by the economy of knowledge; 3) a
classification of the different forms of dematerialized technical
progress determined by digitalization.
E5. The study of the international specialization by means of a
multisectoral framework aiming at emphasizing the dynamics of
international relationships among economic systems at different levels
of development.
E6. The development of a multisectoral growth model with a R&D
activity in horizontal innovation where innovation goes through a
two-stage Poisson process.
E7. The analysis of transitional dynamics in multisectoral growth
models based on a vertical R&D activity and analysis of the
condition for a tendency to a balanced growth path.
E8. The clarification of necessary and sufficient conditions for multiple equilibria in a Neo-Schumpeterian growth scenario.
E9. The extension of Neo-Schumpeterian growth theory to strong
uncertainty in the R&D process by means of an application of the
theory of choice under complete ignorance to a multisectoral growth
model with vertical innovation.
E10. The generalisation of Freni, Gozzi and Salvadori’s multisectoral
models to the case of joint production, fixed capital goods and the
choice among alternative linear processes with the aim to provide a
general demonstration of existence and a general analysis of steady
states.
E11. The development of multisectoral growth models with a decomposable
technology and different rates of growth of consumption goods.
F. Public Sector
F1. Analysis of the relationship between income inequality and unequal
access to medical aid and economic growth in the two distinct regimes
of private and public health care.
F2. Analysis of the relationship between income inequality and unequal access to medical aid and rationing in financial markets.
F3. Analysis of the relationship between health, life expectations and
accumulation of human capital in order to answer to question such as
“Does life expectations increase cause faster acccumulation and growth?”
F4. Analysis of the neutrality and super neutrality of fiscal policies in endogenous growth models.
F5. Analysis of the role of money and financial markets in endogenous
growth models: in order to answer to question such as “Is financial
development simply a passive consequence of growth?”.
F6. Evaluation of public policies in terms of family welfare rather than in terms of rate of growth of GDP.
F7. Analysis of the relationship between public expenditure and social welfare.
F8. Elaboration of an endogenous growth model where long-run growth is
led by public investments and where public and private investment
decisions are tied by means of strategic interaction.
F9. Critical reconstruction of the literature on endogenous growth and fiscal policy.
F10. Historical survey of the economic relevance of public debt since
Domar 1944 and up to Barro 1990 also in connection with the “fiscal
theory of the price level”.
F11. Elaboration of a non-Ricardian model on the basis of the fiscal
theory of the price level where the government autonomously determines
its balance, independently from the level of past debt, and where
prices move in order to comply with public debt constraints.
F12. Critical evaluation of the assumption, usually adopted within
Kaleckian growth models, of neutrality of short-run disequilibria on
long-run equilibrium also in connection with Kaleckian original thought
on the subject.
F13. Elaboration of Kaleckian growth and distribution models where long-run and short-run dynamics are interrelated.
F14. Elaboration of Kaleckian models with a public deficit financed by means of public debt.
F15. Elaboration of a growth model where decisions concerning public
investments and public goods and services by the government are
determined by means of optimal contracts whith agents endowed with
private informations: distorsions generated by such informational
asymmetries should influence the government’s efficiency in the process
of allocation of economic resources, the rate of return of investments
and the rate of capital accumulation.
F16. Elaboration of a model where government regulation systems and its
development programmes influence the activity of selection of the
banking system and, through this way, on investment and growth.
G. International Institutions, Trade and Underdevelopment.
G1. Analysis of the regional integration agreements, localization of production and convergence.
G2. Analysis of the role of external and internal debt on the rate of
growth of low-income countries, with particular concern on HIPC and its
macroeconomic effects.
G3. Analysis of the role played by geographical and institutional aspects in the long-run development process.
G4. Evaluation of national growth and production differenziation in Europe by means of parametric and non-parametric analyses.
G5. Evaluation of national growth and regional differences in Europe by means of parametric and non-parametric analyses.
G6. Empirical analysis of the structure of specialization and economic growth.
Descrizione del ruolo delle Unità operative locali
Testo italiano
Unità I SALVADORI Neri |
Il programma di ricerca dell'Unità di Pisa è intitolato "Dinamiche socio-istituzionali, tecnologia e crescita economica".
L’unità sarà impegnata sui temi A (Dinamiche istituzionali), B
(Dinamiche sociali) e E (Tecnologia e dinamica strutturale), indicati
nella Sezione 2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono elencati
nella Sezione 2.3 come A1-A15, B1-B11, E1-E11.
Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità di
Pisa si farà carico delle riunioni organizzative previste nelle Fasi 1
e 4. La stessa assumerà la maggiore responsabilità logistica e
finanziaria per il Convegno Internazionale, organizzato sin dalla Fase
2 e svolto nella Fase 3, e la totale responsabilità logistica e
finanziaria per la gestione degli pagina web del gruppo e del Convegno.
Inoltre si occuperà della gestione della collana di working papers che
il gruppo produrrà, con la collaborazione di un comitato editoriale cui
partecipano amche membri delle altre Unità. |
Unità II BALDUCCI Renato |
Il programma di ricerca dell'Unità dell’Università
delle Marche è intitolato "Eterogeneità degli agenti, assetti
istituzionali e politiche per la crescita".
L’unità sarà impegnata sui temi C (Eterogeneità degli agenti
economici), F (Settore pubblico) e G (Istituzioni internazionali),
indicati nella Sezione 2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono
elencati nella Sezione 2.3 come C1-C5, F1-F.6, G1-G6.
Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità
dell’Università delle Marche si assumerà la responsabilità logistica e
finanziaria dell'organizzazione di due workshops aperti al pubblico in
cui membri del gruppo presenteranno i risultati preliminari della loro
attività di ricerca nella Fase 2, darà un contributo all'organizzazione
del convegno internazionale e all'attività del comitato editoriale
della collana di working papers che il gruppo produrrà. |
Unità III VERCELLI Alessandro |
Il programma di ricerca dell'Unità di Siena è intitolato "Produzione di conoscenza e crescita economica".
L’unità sarà impegnata sul tema D (Conoscenza), indicato nella Sezione
2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono elencati nella Sezione
2.3 come D1-D3.
Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità di
Siena si assumerà la responsabilità logistica e finanziaria
dell'organizzazione di due workshops aperti al pubblico in cui membri
del gruppo presenteranno i risultati preliminari della loro attività di
ricerca nella Fase 2, darà un contributo all'organizzazione del
convegno internazionale e all'attività del comitato editoriale della
collana di working papers che il gruppo produrrà. |
Unità IV PANICO Carlo |
Il programma di ricerca dell'Unità di Napoli è intitolato "Crescita economica: dinamiche sociali ed istituzionali.
L’unità sarà impegnata sul tema F (Settore pubblico), indicato nella
Sezione 2.1. I risultati previsti attesi dall’unità sono elencati nella
Sezione 2.3 come F7-F.16
Rispetto alle Fasi previste e indicate alla Sezione 2.3, l'Unità di
Napoli si assumerà la responsabilità logistica e finanziaria
dell'organizzazione di due workshops aperti al pubblico in cui membri
del gruppo presenteranno i risultati preliminari della loro attività di
ricerca nella Fase 2, darà un contributo all'organizzazione del
convegno internazionale e all'attività del comitato editoriale della
collana di working papers che il gruppo produrrà. |
Testo inglese
Unit I SALVADORI Neri |
The research programme of Pisa Unit is entitled “Socio- institutional Dynamics, Technology and Economic Growth”.
Pisa Unit will be concerned on themes A (Institutional Dynamics), B
(Social Dynamics) and E (Technology and Structural Dynamics), pointed
out in Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3 as A1-A5,
B1-B11, E1-E11.
As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, Pisa Unit will
be encharged of the organizing meetings enumerated in Phases 1 and 4.
It will bear the major logistic and financial responsability for the
International Conference, organized since Phase 2 and actually carried
out in Phase 3, and will entirely bear the logistic and financial
responsability for the management of the web-page both of the group and
of the Conference. Moreover, it will attend to the working paper series
of the Group with the collaboration of a scientific committee extended
to some members of other research units. |
Unit II BALDUCCI Renato |
The research programme of University of the Marche
Unit is entitled “Agents’s Heterogeneity, Institutional Structure and
Growth Policies”.
University of the Marche Unit will be concerned on themes C (Agents’s
Heterogeneity), F (Public Sector) and G (International Institutions)
pointed out in Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3
as C1-C5, F1-F.6, G1-G6.
As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, University of
the Marche Unit will be encharged of the logistic and financial
responsability for the organization of two workshops open to external
audience where the members of the Group will present the preliminary
results of their research activity in Phase 2. Moreover, University of
the Marche Unit will participate to the organization of the
International Conference and the edition of the working papers series
of the Group. |
Unit III VERCELLI Alessandro |
The research programme of Siena Unit is entitled “Production of Knowledge and Economic Growth”.
Siena Unit will be concerned on theme D (Knowledge), pointed out in
Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3 as D1-D3.
As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, Siena Unit will
be encharged of the logistic and financial responsability for the
organization of two workshops open to external audience where the
members of the Group will present the preliminary results of their
research activity in Phase 2. Moreover, Siena Unit will participate to
the organization of the International Conference and the edition of the
working papers series of the Group. |
Unit IV PANICO Carlo |
The research programme of Naples Unit is entitled “Economic Growth: Social and Institutional Dynamics”.
Naples Unit will be concerned on theme F (Pubilc Sector), pointed out
in Section 2.1. Planned results are listed in Section 2.3 as F7-F.16.
As concerns planned Phases, pointed out in Section 2.3, Naples Unit
will be encharged of the logistic and financial responsability for the
organization of two workshops open to external audience where the
members of the Group will present the preliminary results of their
research activity in Phase 2. Moreover, Naples Unit will participate to
the organization of the International Conference and the edition of the
working papers series of the Group. |
PARTE III
3.1 Spese delle Unità di Ricerca
|
Unità I |
Unità II |
Unità III |
Unità IV |
Grandi Attrezzature |
0 |
0 |
0 |
0 |
Materiale inventariabile |
14.000 |
12.000 |
12.000 |
8.000 |
Materiale di consumo e funzionamento |
9.000 |
5.000 |
3.000 |
3.000 |
Spese per calcolo ed elaborazione dati |
1.000 |
0 |
0 |
2.000 |
Personale a contratto |
27.000 |
12.000 |
0 |
0 |
Servizi esterni |
7.000 |
0 |
4.000 |
2.000 |
Missioni |
43.000 |
12.000 |
16.000 |
23.000 |
Pubblicazioni |
3.000 |
2.000 |
2.000 |
3.000 |
Partecipazione / Organizzazione convegni |
25.000 |
6.000 |
12.000 |
8.000 |
Altro |
1.000 |
1.000 |
1.000 |
1.000 |
TOTALE |
130.000 |
50.000 |
50.000 |
50.000 |
3.2 Costo complessivo del Programma di Ricerca
|
Unità I |
Unità II |
Unità III |
Unità IV |
RD+RA (fondi di Ateneo) |
39.000 |
15.000 |
15.000 |
15.000 |
Cofinanziamento di altre amministrazioni pubbliche, private o fondazioni |
0 |
0 |
0 |
0 |
Cofinanziamento richiesto al MIUR |
91.000 |
35.000 |
35.000 |
35.000 |
Costo totale del programma |
130.000 |
50.000 |
50.000 |
50.000 |
|
Euro |
Costo complessivo del Programma |
280.000 |
|
Risorse complessivamente disponibili all'atto della domanda (RD + RA) |
84.000 |
|
Cofinanziamento di altre amministrazioni pubbliche, private o fondazioni |
0 |
|
Cofinanziamento richiesto al MIUR |
196.000 |
(per la copia da depositare presso l'Ateneo e per l'assenso alla
diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i programmi
finanziati e la loro elaborazione necessaria alle valutazioni; D. Lgs,
196 del 30.6.2003 sulla "Tutela dei dati personali")
Firma _____________________________________ |
Data 15/04/2005 ore 14:46 |