Parte: I
1.1 Programma di Ricerca di tipo:interuniversitario
Area Scientifico Disciplinare: Scienze economiche e statistiche
Testo italiano
Temi Classici nelle moderne teorie della crescita
Testo inglese
Classical themes in modern theories of growth
SALVADORI | NERI | |
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(cognome) | (nome) | |
Università degli Studi di PISA | Facoltà di ECONOMIA | |
(università) | (facoltà) | |
P01A | Dipartimento di SCIENZE ECONOMICHE | |
(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
nerisal@ec.unipi.it |
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(E-mail) |
FRENI | GIUSEPPE | |
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(cognome) | (nome) |
Ricercatore | 19/12/1956 | FRNGPP56T19F158C |
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(qualifica) | (data di nascita) | (codice di identificazione personale) |
Istituto Universitario Navale di NAPOLI | Facoltà di ECONOMIA |
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(università) | (facoltà) |
P01A | Istituto Studi economici |
(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
081/5512207 | 081/5511140 | brandy@univ.trieste.it |
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(prefisso e telefono) | (numero fax) | (E-mail) |
P01A | P01D | S04A |
Testo italiano
ECONOMIA CLASSICA ; CRESCITA ; DISTRIBUZIONE DEL REDDITO ; ACCUMULAZIONE ; DIVISIONE DEL LAVORO ; STRUTTURE FORMALI ; TEORIA DELLA PRODUZIONETesto inglese
CLASSICAL ECONOMICS ; GROWTH ; INCOME DISTRIBUTION ; ACCUMULATION ; DIVISION OF LABOUR ; FORMAL STRUCTURES ; PRODUCTION THEORY
Testo italiano
Nome Giuseppe Freni
Titoli accademici 1988 Laurea in Economia e Commercio, Università di Catania; 1996, M.A. in Economics, Università di Manchester (UK).
Posizione attuale Ricercatore confermato (dal 1993) presso l'Istituto Universitario Navale, Napoli.
Attività scientifica I campi principali di interesse sono stati: a) la teoria ricardiana della crescita e della distribuzione; b) i fondamenti e la dinamica dei modelli di equilibrio parziale. In relazione al punto a), suoi contributi si trovano in articoli pubblicati su Economia Politica, Studi Economici, Metroeconomica, Rivista Internazionale di Scienze Economiche e Commerciali ed in saggio in H.D. Kurz and N. Salvadori (Eds.), The Elgar Companion to Classical Economics , 1998. In relazione al punto b), i suoi contributi si trovano in una serie di working papers, di cui uno è già apparso su Economia Politica, un secondo apparirà su The European Journal of the History of Economic Thought., mentre altri sono stati sottoposti per la pubblicazione o sono in fase di revisione.Testo inglese
Education: 1988 Laurea in Economia e Commercio, Università di Catania; 1996, M.A. in Economics, University di Manchester (UK).
Position: Lecturer (since 1990)
Main research interests: The main fields of interest have been: a) the Ricardian theory of growth and distribution and b) the foundations and dynamics of partial equilibrium models. As regards point a), some of his contributions can be found in articles published in Economia Politica, Studi Economici, Metroeconomica, Rivista Internazionale di Scienze Economiche e Commerciali and in an entry included in H.D. Kurz and N. Salvadori (Eds.), The Elgar Companion to Classical Economics, 1998. As regards point b), his contributions are contained in a series of working papers, of which one has been already published in Economia Politica, a second one will appear in The European Journal of the History of Economic Thought, while other ones are under revision or have been submitted for publication.
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore scient. |
Mesi uomo |
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1999 | 2000 | ||||||
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1 | FRENI | GIUSEPPE | Studi economici | Ricercatore | P01A | 9 | 9 |
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1.10.2 Personale universitario di altre Università
Nº | Cognome | Nome | Università | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore scient. |
Mesi uomo |
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1999 | 2000 | |||||||
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1 | GOZZI | FAUSTO | Univ. ROMA "La Sapienza" | MATEMATICA PER LE DECISIONI ECONOMICHE, FINANZIARIE E ASSICURATIVE | Prof. associato | S04A | 4 | 3 |
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Parte: II
2.1 Titolo specifico del programma svolto dall'Unità di Ricerca
Testo italiano
Temi classici nelle moderne teorie della crescita. Determinanti degli equilibri di lungo periodo e dinamiche concorrenziali nei modelli di crescita endogena.
Testo inglese
Classical themes in modern theories of growth. Long run equilibria and competitive dynamics in models of endogenous growth.
Testo italiano
Nel corso degli annië80, i problemi della crescita e dello sviluppo sono tornati al centro degli interessi di molti studiosi e negli ultimi quindici anni è stata sviluppata una Nuova Teoria della Crescita, nota anche come Teoria della Crescita Endogena, in quanto uno dei suoi scopi principali è stato lo studio delle forze che determinano i saggi di espansione di lungo periodo degli stock e/o di un indice della tecnologia. Recenti rassegne sulla crescita endogena si trovano in Barro e Sala-i-Martin(1995), Aghion e Howitt (1998) e Jones (1998).
Il problema dell'endogenizzazione di processi che sono in grado di contrastare la tendenza ai rendimenti decrescenti presente in economie vincolate dalle risorse irriproducibili ha costituito il punto di partenza di questa letteratura. Pertanto, i rendimenti crescenti, il progresso tecnico ed i modi in cui questi possono essere incorporati in modelli di equilibrio economico generale sono stati i principali argomenti trattati (si vedano ad esempio Romer, 1986, 1987,1990; Grossman e Helpman, 1991; Aghion e Howitt, 1992). Un diverso filone della letteratura che si è sviluppato successivamente con fini principalmente interpretativi si è concentrato, invece, sul problema della distribuzione nei modelli di crescita endogena con accumulazione del capitale (si vedano ad esempio Burgstaller, 1994; Kurz e Salvadori, 1998a, 1998b; Salvadori, 1998). Nei citati lavori del Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca, ad esempio, sono stati analizzati alcuni tra i principali modelli di crescita endogena in condizioni di concorrenza perfetta (come Romer,1986; Lucas, 1988, Rebelo, 1991). In questi lavori, si è sostenuto che questi modelli rompono con la tradizione neoclassica (leggi Solow) e rappresentano un ritorno all'approccio analitico degli autori classici. A prescindere dalle somiglianze metodologiche, l'elemento analitico discriminante si ritrova nella teoria della distribuzione. Sostanzialmente, in questi modelli il 'saggio di profitto' ed il saggio di crescita sono determinati dall'intersezione di due curve: una ottenuta sulla base delle condizioni di equilibrio di lungo periodo del settore produttivo e l'altra fondata sulla propensione al consumo di equilibrio (nel caso di rendimenti costanti di scala la prima curva è una parallela all'asse su cui è rappresentato il saggio di crescita. In questo caso, quindi, il saggio di profitto è determinato esclusivamente dalla tecnologia). Poiché una misura del capitale aggregato non è richiesta per la costruzione di queste relazioni, se ne è concluso che la struttura analitica di questi modelli è compatibile con l'analisi classica ed incompatibile con la tradizionale analisi neoclassica, in cui la determinazione delle variabili distributive richiede la costruzione di curve di domanda e di offerta del capitale e del lavoro.
In entrambe le linee di indagine che sono state delineate sopra, le connessioni dirette con varie tematiche classiche sono palesi. Tuttavia, un problema fondamentale che resta aperto è quello dell'esistenza di un legame profondo fra la concezione classica della concorrenza e la concezione della concorrenza che si ritrova nella letteratura sulla crescita endogena (si vedano anche la base scientifica del gruppo nazionale e la base di partenza dell'unità di Catania). La seconda linea di ricerca, in particolare, suggerisce che una comune concezione delle forze concorrenziali attive nel sistema economico è rivelata dallo stretto nesso esistente fra la teoria della distribuzione dei Classici e la teoria della distribuzione usata nei modelli di crescita endogena con accumulazione del capitale. In questi ultimi, infatti, il richiamo ai processi di arbitraggio che operano dal lato della produzione per uniformare i saggi di profitto è esplicito. Spesso, anzi, non mancano riferimenti a situazioni in cui gli effetti di questo processo si sono già esauriti. In questa visione, pertanto, la concezione classica della concorrenza si ritrova anche nei modelli più semplici di crescita endogena, mentre una eventuale relazione fra la concorrenza, il progresso tecnico e la struttura industriale può essere studiata in modo indipendente. Il progresso tecnico, ad esempio, può essere introdotto successivamente, sia come effetto esterno di altre attività (come in Romer, 1986), sia come effetto dell'attività di agenti motivati dalla possibilità di sfuggire alla concorrenza acquisendo posizioni di vantaggio che permettono la percezione di quasi-rendite monopolistiche (come in Romer, 1990, o in Aghion e Howitt, 1998, Capitolo 3). In questo senso, la maggior parte dei modelli di crescita endogena che sono stati proposti ha un nucleo classico.
Va precisato, infine, il ruolo del progresso tecnico nei modelli di crescita endogena. Naturalmente, se il progresso tecnico è generato da esternalità, allora esso non è remunerato e non sorge, pertanto, alcun problema distributivo (si veda Romer, 1986). Effetti sulla distribuzione si hanno, al contrario, se si ipotizza che l'introduzione di nuovi processi o beni richiede un meccanismo di incentivo (si veda ad esempio Romer, 1990). Inoltre, dato che i rendimenti di scala in questo tipo di attività sono non-decrescenti e non costanti, gli effetti distributivi in questione sono necessariamente mediati dalla rottura delle condizioni concorrenziali. Tipicamente, infatti, nella letteratura sulla crescita endogena con concorrenza imperfetta, l'introduzione del progresso tecnico garantisce, se realizzata, un potere di monopolio, temporaneo o permanente, su almeno un mercato. Questo modo di trattare il progresso tecnico è certamente compatibile con la teoria della distribuzione dei Classici. Smith, ad esempio, fa esplicitamente riferimento alla rottura del processo concorrenziale che è conseguente alla possibilità di mantenere i ësegretií industriali. Ricardo, díaltra parte, prospetta anche la possibilità che quasi-rendite di natura permanente siano generate allíinterno di un sistema concorrenziale dalla scarsità (o all'abbondanza) ricorrente del lavoro offerto (si veda il Capitolo V dei Principi di Ricardo, cf. Casarosa, 1978; Samuelson, 1959, 1978).Restano scoperti in questa prospettiva, sia il problema di come venga introdotto il progresso tecnico quando il processo non garantisce allíinnovatore di poter operare in condizioni meno competitive di quelle di partenza, sia il problema degli effetti non distributivi del progresso tecnico (questi aspetti saranno oggetti di ricerca dellíunità di Catania).Testo inglese
In the last two decades, growth and development have re-emerged as topics of central interest in economic theories, and recently, a new theory of growth has been developed. This new theory has been called "Theory of Endogenous Growth", as its main aim is the analysis of the forces that determine long-term growth rates of stocks and/or of technical change. Recent surveys of endogenous growth theory have been proposed by Barro and Sala-i-Martin(1995), Aghion e Howitt (1998), and Jones (1998).
The main problem in developing a theory of endogeous growth was how to endogenize the processes that can counteract the tendency toward diminishing returns, which is typically present in economies constrained by irriproducible resources. Therefore, main topics of interest were increasing returns, technical progress, and the ways in which these can beincorporated in general equilibrium models (see, for example, Romer, 1986, 1987, 1990; Grossman e Helpman, 1991; Aghion e Howitt, 1992). A different line of literature, whose main aim was the interpretation of extant theory of endogenous growth, successively addressed the question of distribution in models of endogenous growth with capital accumulation (e.g., Burgstaller, 1994; Kurz e Salvadori, 1998a, 1998b; Salvadori, 1998). For example, Kurz and Salvadori analyzed some of the main models of endogenous growth under conditions of perfect competition (e.g. Romer, 1986; Lucas, 1988, Rebelo, 1991). The main conclusion was that those models represent a return to the analytical approach of classical theory and, as such, they stand at odds with the neoclassical tradition (e.g., Solow). The differential analytic characteristic refers to the theory of distribution. More specifically, in the above models the profit rate and the rate of growth are determined by the intersection of two curves: one that is based on long-term equilibrium conditions of the production side, and the other based on the equilibrium propensity to save (under constant returns the first curve is a horizontal line. Hence, in this case, the profit rate is determined within the production side of the model). Given that no measure of the aggregate capital is requested for the construction of such relationships, the general conclusion has been that the analytical structure of these modelsi s compatible with the classical analysis, while it is incompatible with the traditional neoclassical analysis. Indeed, the latter requires the construction of demand and supply curves of capital and labor in order to determine the distribution variables.
Both lines of investigation cited above show clear links with various classical themes. However, an open question remains the existence of a strong link between the classical vision of competition and the vision of competition that emerges within the literature on endogenous growth (see the scientific background of the national group and that of the Unit of Catania). The second line of investigation, in particular, suggests that the similarity between the classical distribution theory and the distribution theory used in endogenous growth models with capital accumulation reflects very similar conceptions of competition. From this point of view, a uniform profit rate is the core of the classical notion of competition and, indeed, endogenous growth models refer explicitly to arbitrage processes on the production side that tend to equalize profit rates. Furthermore, these models often make reference to situations in which 'transient' effects have already disappeared. From this perspective, the classical view of competition is present even in the simplest models of endogenous growth, whereas a possible relationship among competition, technical progress, and industrial structure can be studied independently. For example, technical progress can be introduced later, either as an external effect of other activities (see Romer, 1986), or as an effect of the activity of agents motivated by the possibility to escape competition and gain monopoly rents (see Romer, 1990, Aghion e Howitt, 1998, Chapt. 3). In this sense, most part of the models of endogenous growth include a classical nucleus.
Finally, the role of technical progress in endogenous growth models should be specified. Of course, if the technical progress generates from externalities, it is unremunerated and no distribution problems can arise (see Romer, 1986). On the contrary, if one hypothesizes that the introduction of new processes or goods requires an incentive mechanism, then effects on distribution arise (e.g., Romer, 1990). In addition, given that, in this type of activity, returns to scale are not constant and nondecreasing, distribution effects are necessarily mediated by the breakdown of competitive conditions. Indeed, typically, in the literature on endogenous growth with imperfect competition, the introduction of technical progress, if realized, ensures monopoly power - temporary or permanent - in at least one market. This way of treating technical progress is certainly compatible with the Classical Theory of Distribution. Smith, for instance, makes explicit reference to the breakdown of the competition process that follows the possibility of maintaining industrial "secrets". Ricardo, on the other hand, also envisages the possibility that permanent quasi-rents be generated within a competitive system by recurrent scarcity (or abundance) of supplied labor (see Chapt. V of Ricardo's Principles, cf. Casarosa, 1978; Samuelson, 1959, 1978). In this perspective, however, the problem of how technical progress is introduced when the process does not ensure the innovator a less competitive environment, and the problem of the effects of technical progress non related to distribution remain open questions (these issues will be addressed by the Unit of Catania).
Aghion, P. and P. Howitt (1992). A model of growth through creative destruction, Econometrica, 60, pp. 323-351.
Aghion, P. and P. Howitt (1998). Endogenous Growth Theory, MIT Press, Cambridge.
Barro, R. and X. Sala-i-Martin (1995). Economic Growth, New York, Mc-Graw-Hill.
Burgstaller A. (1994). Property and Prices, Cambridge, Cambridge University Press.
Casarosa, C. (1978). A New Formulation of the Ricardian System, Oxford Economic Papers, 30, pp. 38-63.
Grossman, G. M and E. Helpman (1991). Innovation and Growth in the Global Economy, Cambridge, Mass., MIT Press.
Jones, C. I. (1998). Introduction to Economic Growth, New York, Norton.
Kurz, H. D. and N. Salvadori (1998a). Understanding 'Classical' Economics. Studies in Long-Period Theory, London and New York: Routledge.
Kurz, H. D. and N. Salvadori (1998b), What is New in the 'New' Theories of Economic Growth? Or: Old Wine in New Goatskins, in Coricelli F., Di Matteo M., Hahn F. H. (Eds.), Growth and development: Theories, empirical evidence and policy issues, London: Macillan.
Lucas, R. E. (1988). On the Mechanics of Economic Development, Journal of Monetary Economics, 22, pp. 3-42.
Rebelo, S. (1991). Long-run Policy Analysis and Long-run Growth, Journal of Political Economy, 99, pp. 500-21.
Romer, P. M. (1986). Increasing Returns and Long-Run Growth, Journal of Political Economy, 94, pp. 1002-37.
Romer, P. M. (1987). Growth Based on Increasing Returns Due to Specialization, American Economic Review, 77, pp. 56-72.
Romer, P. M. (1990). Endogenous Technological Change, Journal of Political Economy, 98, pp. 71-102.
Salvadori, N. (1998). A linear multisector model of 'endogenous' growth and the problem of capital, Metroeconomica, 1998.
Samuelson, P. A. (1959). A Modern Treatment of the Ricardian Theory, Quarterly Journal of Economics, 1-2, pp. 1-35, 217-31.
Samuelson, P. A. (1978). The Canonical Classical Model of Political Economy, Journal of Economic Literature, 16, pp. 1415-34.
Testo italiano
Il progetto complessivo dell'intero Gruppo di ricerca mira a mettere a confronto le principali teorie della crescita da Adam Smith ai nostri giorni, allo scopo di individuarne le strutture logiche e giungere così a una loro classificazione sistematica, che ne metta in luce affinità e differenze, che aiuti a una cross-fertilization, e che individui in modo più chiaro i principali problemi che restano aperti nella teoria della crescita odierna. La ricerca intende aprire la strada a un Reference Book (da completarsi in una successiva ricerca, con la collaborazione di un più ampio numero di studiosi) organizzato per voci (tipo New Palgrave), di rassegna sistematica delle teorie della crescita. Il progetto complessivo prevede (i) un lavoro preliminare di chiarimento di problemi teorici rilevanti che sfocerà in una serie di saggi da pubblicare in un volume collettaneo, e (ii) un lavoro preparatorio alla compilazione del Reference Book (in particolare individuazione delle voci, e preparazione di versioni provvisorie di alcune voci).
Come prospettato nella base di partenza nazionale ed internazionale, è possibile ipotizzare che líidentificazione di una comune struttura distributiva fra i modelli classici e quelli della teoria della crescita endogena sia líindizio di un nesso profondo fra la concezione classica della concorrenza e la concezione della concorrenza che si ritrova nella letteratura sulla crescita endogena. Secondo questa interpretazione, il nucleo della concezione della concorrenza nei Classici è costituito dai meccanismi che permettono il fluire dei capitali allíinterno di un settore e fra i diversi settori. Líoperare di questi meccanismi si manifesta attraverso una dinamica rapida dei processi di arbitraggio. Seguendo questa linea, líunità di ricerca di Napoli (IUN) si prefigge:
(a) di analizzare vari meccanismi di arbitraggio che sono stati prospettati nella letteratura (in particolare nella letteratura sulla crescita endogena) e di sviluppare uníanalisi formale di alcuni modelli in cui le basi per líoperatività dei meccanismi possano essere identificate,
(b) di reinterpretare i modelli di crescita endogena con concorrenza imperfetta alla luce della teoria della rendita dei classici, quando questíultima venga estesa fino ad includere quasi-rendite di natura permanente.
In accordo con líorganizzazione del programma del gruppo nazionale, il programma dellíunità di Napoli (IUN) si articolerà in quattro fasi. Nella prima fase, verranno identificati i meccanismi che nellíanalisi degli autori classici presiedono alla allocazione intersettoriale e infrasettoriale del capitale e delle altre risorse e verranno analizzati in dettaglio i meccanismi di arbitraggio presenti nei più semplici modelli di crescita endogena. Riguardo al primo tema, si prevede di svolgere un'analisi preliminare dell'approccio dei Classici a varie forme di rendita, ma di concentrare successivamente l'attenzione sul fatto che i Classici convogliavano sotto l'unica voce ëgravitazione dei prezzi di mercato verso i prezzi naturalií una serie di fenomeni che comprendevano sia effetti di processi di equilibrio, sia effetti di processi associati agli errori commessi dagli agenti. Inoltre, verrà considerata la relazione fra la ëgravitazioneí ed i processi dinamici di aggiustamento che sono presenti nei modelli di crescita endogena con concorrenza perfetta, da cui, tendenzialmente, i processi di disequilibrio sono esclusi. Pertanto, si pensa:
(i) di produrre una rassegna che fornisca un quadro completo dellíoggetto díindagine e che serva da base per due saggi incentrati su 'crescita endogena e processi di equalizzazione dei saggi di profitto' e 'quasi-rendite nei modelli di crescita endogena', che si prevede di completare, rispettivamente, alla fine della prima fase e nella terza fase;
(ii) di iniziare la formulazione di modelli di crescita endogena con quasi-rendite di diversa origine, allo scopo di estendere ai modelli con concorrenza imperfetta gli argomenti proposti da Kurz e Salvadori per mostrare la struttura logica di impianto classico dei modelli di crescita endogena con concorrenza perfetta;
(iii) di formulare modelli di crescita endogena con concorrenza perfetta che impieghino forme di equilibrio più deboli (ad esempio, l'equilibrio temporaneo) rispetto all'equilibrio con previsione perfetta comunemente usato nella letteratura sulla crescita endogena.
Sul secondo argomento, riguardo al quale i componenti dellíunità operativa hanno già in corso una ricerca in collaborazione con il coordinatore nazionale, si prevede di completare un lavoro originale su una generalizzazione del modello di Rebelo (1991) in cui, fra l'altro, venga chiarito il ruolo del principio dell'uniformità del saggio di profitto, sia nella determinazione dello stesso saggio di profitto, sia nel regolare la dinamica del sistema via la selezione dei processi di produzione e dei livelli di attività.
La seconda fase sarà dedicata ad approfondire i temi che emergeranno (o potranno emergere) dalle attività previste per la prima fase. In particolare, si pensa di concentrarsi sullíanalisi dinamica dei modelli con concorrenza perfetta formulati nella prima fase. Non sembra possibile al momento avanzare delle ipotesi sui risultati dellíanalisi di modelli che non incorporano líipotesi di previsione perfetta. In relazione al modello generalizzato di Rebelo, al contrario, è ipotizzabile che líanalisi riveli líesistenza di un legame molto stretto fra la dinamica dei modelli di crescita endogena convessi e la dinamica dei modelli di crescita ottimale limitati. Sembra plausibile, quindi, che gli equilibri dei modelli di crescita endogena in questione potranno essere interpretati come gli analoghi delle ëautostradeí della tradizionale teoria della crescita ottimale. Data la particolare struttura formale dei modelli analizzati (assenza di compattezza, di stretta concavità e di differenziabilità), non è da escludere che possano emergere risultati originali per il trattamento di casi che non sono coperti dalla letteratura sul ëturnpikeí. Contemporaneamente, si contribuirà al disegno del Reference Book individuando le voci attinenti ai due settori 'crescita ottimale' e 'scarsità e crescita' ed iniziando la redazione di una voce (titolo possibile:'Quasi-rents in endogenous growth theory) da usare per una trattativa con la casa editrice.
Nella terza fase, si approfondirà ulteriormente lo studio dei modelli di crescita endogena con concorrenza imperfetta. Líanalisi sarà condotta prevalentemente alla luce della chiave interpretativa suggerita nella base di partenza. Intuitivamente, líidentità strutturale fra i modelli di crescita endogena e alcuni modelli di derivazione classica con quasi-rendite sembra plausibile. Ad esempio, se nel modello di crescita ricardiano con popolazione endogena (si vedano ad esempio Samuelson, 1959, 1978; Casarosa, 1978) si elimina la terra, allora dal lato della tecnologia si genera una relazione decrescente fra il saggio di profitto ed il saggio di crescita. La relazione è decrescente perché un aumento del saggio di crescita richiede il pagamento di una quasi-rendita aggiuntiva ai lavoratori per indurli a riprodursi più velocemente. Al momento, sembra che la relazione decrescente che si incontra in alcuni modelli di crescita endogena con concorrenza imperfetta (ad esempio Romer, 1990) possa essere interpretata in modo analogo: la relazione è decrescente perchè un saggio di crescita più alto richiede più innovazioni e, quindi, rendite di monopolio più alte. Si prevede che nella terza fase sarà possibile completare il saggio sul tema 'quasi-rendite nei modelli di crescita endogena' da inserire nel volume collettaneo e la voce prevista per il Reference Book. Sul piano analitico, si pensa di generalizzare ulteriormente i modelli convessi studiati nelle fasi uno e due, con l'obiettivo ultimo di ottenere risultati generali di 'turnpike' e di approfondire líanalisi dinamica dei modelli di crescita endogena con concorrenza imperfetta.
Nellíultima fase, i saggi prodotti dallíunità saranno presentati al convegno previsto dal programma del gruppo e successivamente inviati alla casa editrice. A loro volta, la voce e la lista di voci elaborate per il Reference Book saranno inserite nel campione da utilizzare per líulteriore trattativa con la casa editrice.Testo inglese
The entire research project is aimed at comparing the main theories of growth since Adam Smithís work, in order to identify their logical underlying structures and allow the construction of a taxonomy which, in turn, should facilitate cross-fertilization and the identification of the problems that are still open in current theorizing on growth. The research will promote and support the creation of a Reference Book (to be completed with further research, with the contributions of several other colleagues), organized by entries (New Palgrave-like), in which systematic reviews of growth theory will be reported. The entire research project includes (i) preliminary work in order to clarify relevant theoretical problems to be published in a volume of collected papers and, (ii) preliminary work aimed at the compilation of the Reference Book (in particular, identification of the entries and preparation of a provisional version of some of the entries).
As already mentioned in the scientific background, one can hypothesize that a common structure of the distribution theory underlying classical models and models of endogenous growth is the sign of a strong connection between the classical conception of competition and the view of competition found in the endogenous growth literature. According to this interpretation, the core of classical competition views is the set of mechanisms which allow the flow of capital within and among various sectors. The activity of these mechanisms is reflected by a rapid dynamics of arbitrage processes. Accordingly, the Unit of Naples (IUN) will address the following aspects:
(a) the analysis of various arbitrage mechanisms proposed in the literature (particularly in the endogenous growth literature) and the development of a formal analysis of models in which the bases that render the mechanisms operative can be clearly identified.
(b) the reinterpretation of endogenous growth models with imperfect competition in light of classical rent theory, when it is extended to incorporate permanent quasi-rents.
In accordance with the national group program, the Naples (IUN) Unit project will be organized into four phases. In the first phase, the mechanisms that in the classical analysis underlie intersectoral and infrasectoral allocation of capital and of other resources will be identified. Arbitrage mechanisms, present in simpler models of endogenous growth, will also be analyzed in detail. Regarding the first issue, we plan to carry out a preliminary analysis of the Classical approach to various forms of rent, and to concentrate attention on the fact that the Classics unified under the unique entry ìgravitation of market prices toward natural pricesî a series of phenomena involving both equilibrium processes effects and effects of processes related to agent errors. In addition, we will concentrate on the relationship between ìgravitationî and dynamic processes of adjustment that are present in endogenous growth models with perfect competition, in which disequilibrium processes are typically absent. To summarize, our specific aims are:
(i) to produce a review which will provide a coherent picture of the object under study and will serve as a basis for two essays on ìendogenous growth and rate of profit equalization processesî and ìquasi-rents in endogenous growth modelsî, foreseen to be completed in the second and third phases, respectively;
(ii) to start constructing models of endogenous growth with various types of quasi-rents, with the aim of extending Kurz and Salvadori's arguments to models with imperfect competition;
(iii) to propose models of endogenous growth with perfect competition which employ weaker forms of equilibrium (e.g., temporary equilibrium), relative to the equilibrium with perfect foresight, commonly used in the literature on endogenous growth.
As regards the second issue (on which the members of the unit have already began researching in collaboration with the national coordinator), we plan to carry out an original work on a generalization of Rebeloís model (1991). In this work, the role of the principle of the uniform rate of profit will be specified, both in determining the same rate of profit and in regulating the dynamic of the system, through the selection of production processes and activity levels .
The second phase will be devoted to further examining the themes that will - and those that might - emerge from the work completed in phase one. In particular, we will concentrate on the the study of dynamics of perfectly competitive models introduced in phase one. Currently, we are not able to predict the specific results of this analysis for models not including perfect foresight. On the contrary, it seems plausible that the analysis of Rebelo's model reveals a robust link between the dynamics of convex endogenous growth models and the dynamics of bounded optimal growth models. It also seems reasonable that the equilibria of the endogenous growth models under study can be interpreted as analogues of ìturnpikesî in traditional optimal growth theory. Given the specific formal structure of the models analyzed here (absence of strict concavity, of compactness and of differentiability), we cannot exclude the possibility that original results emerge for handling cases not covered by the ëturnpikeí literature. At the same time, the Naples Unit will contribute to the plan of the Reference Book through the identification of the entries pertinent to the two sectors: ìoptimal growthîand ìscarsity and growthî and through preparation of an entry (possible title: 'Quasi-rents inendogenous growth theoryí) to be used for final burgaining with the publisher.
In the third phase, endogenous growth models with imperfect competition will be more thoroughly analyzed. This analysis will be conducted mainly on the basis of the theoretical framework outlined in the scientific background. Intuitively, the structural similarity between endogenous growth models and some of the classical models with quasi-rents appears tenable. For example, if land is excluded from the Ricardian growth model with endogenous population (see e. g., Samuelson, 1959, 1978; Casarosa, 1978), then from the production side a decreasing relation between rate of profit and rate of growth is generated. This relation is a decreasing one because an increase in the rate of growth requires the payment of an additional quasi-rent to workers in order to encourage faster reproduction. Currently, it appears that the decreasing relation that can be found in some models of endogenous growth with imperfect competition (e. g., Romer, 1990) can be interpreted in a similar way: The relation is a decreasing one because a higher rate of growth requires more innovation and, hence, higher monopoly rents. We should be able to complete the essay on ìquasi-rents in endogenous growth modelsî in the third phase, so as to include it in the collective volume and develop the entry to be included in the Reference Book. On an analytic ground, we plan to further generalize the models examined in phases one and two, with the aim of obtaining general "turnpike" results.
In the last phase, the essays produced by the Unit will be presented at the Conference organized by the National group and then sent to the Publisher. In turn, the entry and the list of entries for the Reference Book will be included in the sample to be proposed to the Publisher.
Nº | Anno di acquisizione | Descrizione | |
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Testo italiano | Testo inglese | ||
1. | 1998 | Computer Machintosh G3-333 | Computer Machintosh G3-333 |
2. | |||
3. | |||
4. | |||
5. |
Parte: III
3.1 Costo complessivo del Programma dell'Unità di Ricerca
Voce di spesa | Spesa | Descrizione | ||
---|---|---|---|---|
M£ | Euro | Testo italiano | Testo inglese | |
Materiale inventariabile | 5 | 2.582 | Stampante laser,libri | Laser printer, books |
Grandi Attrezzature | ||||
Materiale di consumo e funzionamento | 5 | 2.582 | Fotocopie, uso del telefono e del fax, software, ecc. | Phone, fax, xeroxes, software, etc. |
Spese per calcolo ed elaborazione dati | ||||
Personale a contratto | ||||
Servizi esterni | ||||
Missioni | 10 | 5.165 | Riunioni del gruppo, partecipazione a convegni nazionali e internazionali | Group meetings, national and international conferences |
Altro |
M£ | Euro | |
---|---|---|
Costo complessivo del Programma dell'Unità di Ricerca | 20 | 10.329 |
Costo minimo per garantire la possibilità di verifica dei risultati | 18 | 9.296 |
Fondi disponibili (RD) | 1 | 516 |
Fondi acquisibili (RA) | 5 | 2.582 |
Cofinanziamento richiesto al MURST | 14 | 7.230 |
Parte: IV
4.1 Risorse finanziarie già disponibili all'atto della domanda e utilizzabili a sostegno del Programma
QUADRO RD
Provenienza | Anno | Importo disponibile | nome Resp. Naz. | Note | |
---|---|---|---|---|---|
M£ | Euro | ||||
Università | |||||
Dipartimento | |||||
MURST (ex 40%) | |||||
CNR | 1998 | 1 | 516 | contratto n.9801464 | |
Unione Europea | |||||
Altro | |||||
TOTAL |
1 |
516 |
4.1.1 Altro
QUADRO RA
Provenienza | Anno della domanda o stipula del contratto | Stato di approvazione | Quota disponibile per il programma | Note | |
---|---|---|---|---|---|
M£ | Euro | ||||
Università | 1999 | disponibile in caso di accettazione della domanda | 5 | 2.582 | |
Dipartimento | |||||
CNR | |||||
Unione Europea | |||||
Altro | |||||
TOTAL |
5 |
2.582 |
4.2.1 Altro
Firma ____________________________________________ |
---|
(per la copia da depositare presso l'Ateneo e per l'assenso
alla diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i
programmi finanziati; legge del 31.12.96 n° 675 sulla "Tutela
dei dati personali")
Firma ____________________________________________ |
02/04/1999 08:28:38 |
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