Parte: I
1.1 Programma di Ricerca di tipo:interuniversitario
Area Scientifico Disciplinare: Scienze economiche e statistiche
Testo italiano
Temi Classici nelle moderne teorie della crescita
Testo inglese
Classical themes in modern theories of growth
SALVADORI | NERI | |
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(cognome) | (nome) | |
Università degli Studi di PISA | Facoltà di ECONOMIA | |
(università) | (facoltà) | |
P01A | Dipartimento di SCIENZE ECONOMICHE | |
(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
nerisal@ec.unipi.it |
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(E-mail) |
PETRI | FABIO | |
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(cognome) | (nome) |
Professore ordinario | 17/03/1949 | PTRFBA49C17F839U |
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(qualifica) | (data di nascita) | (codice di identificazione personale) |
Università degli Studi di SIENA | Facoltà di ECONOMIA |
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(università) | (facoltà) |
P01A | Dipartimento di ECONOMIA POLITICA |
(settore scient.discipl.) | (Dipartimento/Istituto) |
0577/298615 | 0577/298661 | petri@unisi.it |
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(prefisso e telefono) | (numero fax) | (E-mail) |
P01A | P01D | P01H |
Testo italiano
TEORIE DELLA CRESCITA ; LEGGE DI SAY ; PROGRESSO TECNICO ; CRESCITA EQUILIBRATA ; TEORIE KALECKIANE ; TEORIE POST-KEYNESIANE ; TEORIE NEOMARXISTETesto inglese
THEORIES OF GROWTH ; SAY'S LAW ; TECHNICAL PROGRESS ; STEADY GROWTH ; KALECKIAN THEORIES ; POSTKEYNESIAN THEORIES ; NEOMARXIST THEORIES OF GROWTH
Testo italiano
Nato a Napoli il 17-3-1949.
1972 Laurea in Scienze Politiche, Università di Napoli. Voto di laurea: 110 e lode. Tesi di laurea: "I dibattiti recenti sulla teoria del capitale", relatore il fu prof. Mario De Luca.
1972-3,Borsista CNR presso la Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie, Università di Siena.
1973-4 Borsista Stringher (Banca d'Italia) presso il Trinity College, Cambridge University; 1974-5 borsista Einaudi (Banca d'Italia), ivi
1974-6 Research Student alla Faculty of Economics, Cambridge University..
1975-77, contrattista, Facoltà di SEB, Università di Siena.
1977-85 professore incaricato di Istituzioni di Economia Politica I, Facoltà di SEB, Università di Siena
1985-90 professore associato di Economia Politica, presso la stessa Facoltà.
1990- Professore ordinario di Istituzioni di Economia presso la stessa Facoltà.
1992- Membro del Collegio dei Docenti, Dottorato in Economia Politica, Dipartimento di Economia Politica, Università di Siena
1992-3 Direttore, Dipartimento di Economia Politica, Università di Siena
1995 Visiting Professor, Trinity College, Cambridge
1993-8 Supplenze di Economia Matematica, Economia dello Sviluppo, Macroeconomia, Sistemi Politici Comparati, Economia Politica Avanzata (Equilibrio Generale), presso la Facoltà di Economia, Università di Siena
Ha presentato papers a convegni della Eastern Economic Association, HOPE, AISSEC, Sociedade Brasileira de Economia Politica, e presso le Università di Cambridge, Toronto, Harvard, Bremen, Frankfurt, Paris X (Nanterre), Universidad Fluminense (Rio de Janeiro).
Sta organizzando come coordinatore del comitato organizzatore il XII Workshop della Siena Summer School in Economics, su "General Equilibrium: Problems, Prospects, Alternatives"
Interessi correnti di ricerca: teoria dell'investimento, legge di Say, teorie della crescita, evoluzione della teoria dell'equilibrio generale.Testo inglese
Born in Napoli, Italy, 1949
Honours B.A. in Political Science, Università di Napoli, 1973, with honours B.A. dissertation on "The Cambridge controversies in capital theory".
1974-78 graduate studies at Trinity College, Cambridge
1979-84 lecturer in Introductory Economics, Università di Siena
1985-1989 associate professor of Microeconomics, Università di Siena
1990 - full professor of Economics, Università di Siena
1992-3, Director, Department of Economics, Università di Siena
1992 - Member and Teacher, Doctoral program in Economics, Siena
1995, Visiting Professor, Trinity College, Cambridge University
Has delivered seminars at the Universities of Cambridge, Harvard, Toronto, Massachusetts at Amherst, Bremen, Frankfurt, Bielefeld, Paris X Nanterre.
Has also taught Mathematical Economics, Economics of Growth, Macroeconomics, Comparative Political Systems, General Equilibrium Theory.
Is organising, as co-ordinator of Organizing Committee, the XII Workshop of the Siena Summer School in Economics, on "General Equilibrium: problems, prospects, alternatives"
Current research interests: investment theory, Say's Law, capital theory, growth theory and income distribution, evolution of the theory of general equilibrium
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore scient. |
Mesi uomo |
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1999 | 2000 | ||||||
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1 | PETRI | FABIO | ECONOMIA POLITICA | Prof. ordinario | P01A | 7 | 7 |
2 | CAMINATI | MAURO | ECONOMIA POLITICA | Prof. associato | P01A | 4 | 4 |
3 | SORDI | SERENA | ECONOMIA POLITICA | Ricercatore | P01A | 4 | 4 |
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1.10.2 Personale universitario di altre Università
Nº | Cognome | Nome | Università | Dipart./Istituto | Qualifica | Settore scient. |
Mesi uomo |
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1999 | 2000 | |||||||
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1.10.3 Titolari di assegni di ricerca
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Anno del titolo | Mesi uomo |
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1.10.4 Titolari di borse per Dottorati di Ricerca e ex L. 398/89 art.4 (post-dottorato e specializzazione)
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Anno del titolo | Mesi uomo |
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1. | VESPASIANI | DANIELE | ECONOMIA POLITICA | 1997 | 4 |
1.10.5 Personale a contratto da destinare a questo specifico programma
Nº | Qualifica | Costo previsto | Mesi uomo |
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1.10.6 Personale extrauniversitario dipendente da altri Enti
Nº | Cognome | Nome | Dipart./Istituto | Qualifica | Mesi uomo |
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Parte: II
2.1 Titolo specifico del programma svolto dall'Unità di Ricerca
Testo italianotemi classici nelle moderne teorie della crescita: legge di Say e progresso tecnicoTesto ingleseclassical themes in the modern theories of growth: Say's Law and technical progress
Testo italiano
Dagli ultimi anni '80 si sta sviluppando una nuova letteratura sulla crescita economica che ha preso il nome di "teoria della crescita endogena" in quanto studia i fattori che possono far dipendere il saggio di crescita di lungo periodo dalle preferenze, invece che solo dalla crescita (esogena) del lavoro o dalla crescita (esogena) del progresso tecnico.
In una serie di lavori, il Coordinatore centrale della ricerca ha sostenuto che questa Nuova Teoria della Crescita (NTC) rappresenta un ritorno a modalità di pensiero caratteristiche degli autori classici. La maggior parte dei modelli della NTC fa a meno della tradizionale determinazione del saggio di profitto (o di rendimento sul capitale) e del salario in termini di equilibrio tra domanda e offerta di 'capitale' e di lavoro, e determina il saggio di profitto, a ben vedere, sulla base della sola tecnologia, come nei modelli classici quando il saggio di salario reale viene incluso tra gli inputs. Il saggio di crescita viene a questo punto determinato dalla propensione al risparmio media, che può essere data, o risultare da processi di ottimizzazione intertemporale, sotto un' assunzione di investimenti determinati dai risparmi di pieno utilizzo delle risorse (anche qui, con rilevanti affinità con Ricardo). Le esternalità, che a prima vista erano sembrate la grande novità di questi modelli, a un più attento esame si rivelano non essenziali per ottenere una endogeneità del saggio di crescita. Quanto alla introduzione del "capitale umano" o della "conoscenza", questa viene effettuata in genere in modo tale da far scomparire un fattore "lavoro" scarso, che viene sostituito da un fattore "capitale umano" o "conoscenza" indefinitamente aumentabile tramite processi produttivi, per cui viene ad assumere nella teoria un ruolo formalmente simile a quello del lavoro nei classici, anch'esso indefinitamente aumentabile. Per cui molti modelli di crescita endogena appaiono analoghi a un modello Ricardiano senza la scarsità della terra.
Dunque teorie in apparenza molto diverse possono avere una comune struttura logico-formale. Sembra quindi utile uno studio della struttura formale delle varie teorie della crescita, che faciliti l'individuazione delle differenze essenziali e dunque la cross-fertilization. Uno studio di tal genere non può prescindere dal confronto con altre teorie della crescita, anche di quelle in cui la crescita è 'esogena'.
Il progetto di giungere a individuare, in termini quanto più possibile ridotti all'essenziale, la struttura formale delle principali teorie della crescita, appare utile per il moltiplicarsi delle teorie (accanto alla NTC, che si arricchisce continuamente di nuovi suggerimenti, si assiste a una ripresa di teorie di derivazione keynesiana, formulate come modelli dinamici che danno luogo a fluttuazioni, e di teorie kaleckiano-marxiane, dove la distribuzione del reddito è determinata conflittualmente). Alcuni tentativi di 'grand synthesis' esistono già, in particolare Marglin (1984), che però è stato soggetto a critiche per la sua caratterizzazione delle varie teorie, e inoltre per ragioni cronologiche non include gli sviluppi più recenti, ad es. lascia completamente fuori le NTC. Sulle implicazioni per il più lungo periodo della varietà di recenti modelli neo-marxiani, neo-kaleckiani, Harrodiani, IS-LM dinamici (di cui è noto che possono generare dinamiche caotiche) al momento una rassegna sistematica sembra mancare del tutto, anche se non mancano rassegne parziali, ad es. Sordi (1996). Per ciascuno di questi approcci esistono inoltre contributi che mettono in dubbio che il sentiero di steady growth rappresenti l'asintoto o la media del sentiero effettivo: 'Hahn problem' per la teoria neoclassica, contributi neo-Ricardiani (Garegnani e altri) per le impostazioni Keynesiana e Classica-Keynesiana.
Un tema poi appare centrale oggi molto più di quanto lo sia stato in passato, per giungere a un confronto tra varie teorie della crescita: la relazione fra crescita e progresso tecnologico. Dopo Adamo Smith tale relazione è stata raramente messa al centro della teoria della crescita, che si è in prevalenza - sia pure con rilevanti eccezioni - concentrata sulla tendenza o meno alla piena occupazione, e sull'influenza di lunghissimo periodo della crescita sulla distribuzione, ma assumendo il progresso tecnico come esogeno. Invece la letteratura degli ultimi dieci anni ha visto una rilevante moltiplicazione di contributi, che in gran parte riprendono e sviluppano idee precedenti sui fattori capaci di determinare l'accumulazione di conoscenza: il learning by doing di Arrow [1960], le economie di specializzazione di Allyn Young e prima di lui di Adam Smith, la relazione segnalata da J. Schumpeter fra processo innovativo e obsolescenza. Le diverse forme di accumulazione della conoscenza sono state variamente recepite entro la modellistica recente: mediante effetti esterni sulla tecnologia (Romer [1986]), espansione della varietà dei prodotti (Romer [1990], Grossman, Helpman [1991]), 'distruzione creatrice' connessa alle innovazioni (cf. Aghion and Howitt [1998]), e infine accumulazione di capitale umano (Lucas [1988]).
In questa modellistica recente esistono importanti differenze su come si descrive la natura della conoscenza accumulata (codificabile oppure tacita), così come il carattere involontario (serendipitous) oppure deliberato e specifico dell'attività di produzione di conoscenza, e infine la natura delle esternalità coinvolte nel processo. Ciò suggerisce l'utilità di una rassegna critica.
Per quanto riguarda i modelli con accumulazione di conoscenza astratta e codificabile, si manifesta la necessità di approfondire i presupposti concettuali in base ai quali, come avviene nei modelli in questione, la velocità del progresso tecnico è influenzata in modo permanente dalla quota delle risorse investita a questo scopo: in altri termini, l'accumulazione di risorse che replicano risorse già esistenti è sufficiente a generare nuove possibilità tecnologiche. Secondo Martin Weitzman [1995], tali presupposti sono reperibili nell'idea secondo cui la disponibilità di nuove idee di base (possibilità tecnologiche in forma embrionale soggette ad essere sviluppate nei laboratori di R&D) non pone un vincolo alla crescita: mentre la produzione di beni e servizi, così come l'attività di ricerca e sviluppo, sono governate da processi di tipo esponenziale, la produzione di nuove idee in forma embrionale sarebbe governata da processi di espansione combinatoria, che in assenza di fattori frenanti tendono a sopravanzare i primi. Le assunzioni cruciali sono dunque quelle escludono la presenza di fattori in grado di frenare il potenziale espansivo dei processi di ricombinazione delle idee di base.
Fattori in grado di introdurre in modo sistematico fasi di accelerazione e stasi nella crescita della produttività sono stati ampiamente discussi entro l'approccio evolutivo al progresso tecnologico, sia da parte degli economisti (Nelson [1995], Nelson and Wolff [1997], Dosi [1997], David [1990], Freeman and Soete [1990]) che degli storici economici (Mokir [1990]). Tali fattori sono individuabili nella complessità dello spazio in cui avviene la ricerca delle nuove possibilità tecnologiche, quale risulta non solo dalla dimensione di tale spazio, ma anche dai vincoli di complementarietà interni a ciascun ordinamento tecnico, e fra questo e l'ambiente istituzionale, come pure dagli scenari di opportunità continuamente ridisegnati dalla coevoluzione delle tecniche. Alla luce di tali considerazioni appare opportuna una riconsiderazione del ruolo della crescita equilibrata entro i modelli con crescita endogena. Spunti in questa direzione sono offerti recentemente dagli studi (Helpman, editor [1998]) che inseriscono entro la cornice dei modelli di crescita endogena il fenomeno della nascita e diffusione delle 'general-purpose technologies'.Testo inglese
In a series of papers listed in Modello A, the National Co-ordinator of the present research project has convincingly argued that many models of the New Theory of Growth or 'endogenous growth' variety share with the classical approach of Ricardo an endogenous supply of what in these theories is called 'human capital' or 'knowledge' but has in fact an analytical role strictly analogous to the role of labour in Ricardo's theory of growth, in that it is indefinitely reproducible by production or production-like processes and is the other factor which together with capital contributes to producing the output. As a consequence Salvadori (1998) argues that the rate of profits (or of return on capital) in these models is determined by technology alone, like in Ricardo when the physical wage is included among the necessary inputs; growth is then determined by the average propensity to save, possibly determined by intertemporal maximisation. Thus the rate of growth is as endogenous as in Ricardo, depending on the propensity to save. The externalities on second thoughts are unnecessary in these models in order to obtain an endogenous rate of growth. The main difference from Ricardo is that the latter admitted the existence of natural scarce resources which secularly bring the growth rate to zero: many endogenous growth models are, formally speaking, essentially Ricardian models without scarce natural resources.
Thus apparently vastly different theories can share the same formal structure. This suggests that the comparative study of the formal structures of the main theories of growth may be very useful for singling out the important differences and for cross-fertilisation. Such a study obviously also needs to compare these 'endogenous growth' theories with 'exogenous growth' ones and with theories coming from different approaches, Post-Keynesian or Neo-Marxian or neo-Kaleckian or evolutionary. An attempt at a 'grand synthesis' exists already, Marglin (1984), and it will be a useful starting point because of its concentration on steady growth as in the more recent theories of endogenous growth, but it stops short of examining these theories because of chonological reasons, and it has been criticised for the way it interprets the theories it discusses, so a reconsideration is necessary. Whether neoclassical growth models do converge to steady growth is also in need of re-examination after the 'Hahn problem' and the problems of the two-sector neoclassical growth model. Also in need of synthesis is the variety of models coming out of Harrod and of multiplier-accelerator interactions, in order to see whether steady growth can be seen as their trend (for a partial survey cf. Sordi 1996). An important novelty is then represented by contributions which have argued - raising some debate - that even over very long periods the degree of capacity utilisation cannot be assumed to be on an average the normal one (Rowthorn, Lavoie, Vianello, Kurz, Garegnani), what raises questions as to the capability of the steady growth assumption to grasp the main forces making for growth - or for the lack of it.
For all these theories it seems useful to attempt a formalisation in the simplest possible terms.
Another theme which is more and more dominant and which needs a comparative survey in order to arrive at the fundamental differences between theories of growth is the connection between growth and technical progress. Here we have had a variety of recent models where, often redeploying older ideas of Adam Smith, Allyn Young, Schumpeter, or Arrow, the accumulation of knowledge has been formalised as externalities, as increase in product variety, as 'creative destruction', or as accumulation of human capital (cf. the References). There are themes to be explored here on the differences as to how accumulated knowledge is described (codifiable or tacit), and as to how its accumulation is conceived (voluntary or serendipitous). Also important is the justification for the assumption, frequent in these models, that the speed of technical progress does not run against decreasing returns: Weitzman (1995) has attempted to justify this assumption by arguing that the recombination of old ideas (which produces embryonic new ideas which R&D can then transform into applicable technical progress) tends to overtake the speed of accumulation of physical resources: the crucial assumption appears therefore to be the exclusion of factors which might put a brake on the recombining of basic ideas. A comparison with evolutionary approaches appears therefore useful, because in the latter studies factors which may slow down or speed up technical progress have been widely discussed (cf. in the References Nelson, Nelson and Wolff, Freeman and Soete, Dosi, David) and economic history appears to provide some support (Mokyr). Some opening to such analyses can be found in the recent contributions (Helpman 1998) which introduce general-purpose technologies into endogenous-growth models.
Arrow K. J. [1962]: "The Economic Implications of Learning-by-Doing", Review of Economic Studies, vol. 29, pp. 155-73.
Aghion P. and Howitt P. [1998]: Endogenous Growth Theory, MIT Press, Cambridge (Mass.).
Caminati, M., (1981), "The rate of interest in the Classical economists", Metroeconomica, February-October.
Caminati, M., (1998), "Harrodian Instability and Learning", Economic Notes, vol. 2 no. 3, in corso di stampa.
David P. [1990]: "The Dynamo and the Computer: A Historical Perspective on the Modern Productivity Paradox", AEA Papers and Proceedings, vol. 80, n. 2, pp. 355-61.
Dosi G. [1997]: "Opportunities, Incentives and the Collective Pattern of Technological Change", The Economic Journal, vol. 107, pp. 1530-47.
Evans, G. W., S.Honkapohja and P. Romer (1998), "Growth cycles", American Economic Review, vol. 88 no. 3, June, 495-515.
Freeman C. and Soete L. (eds.) [1990]: New Explorations in the Economics of Technological Change, Pinter, London.
Grossman G. M. and Helpman E. [1991]: Innovation and Growth in the Global Economy, MIT Press, Cambridge (Mass.).
Helpman, E. (ed.) (1998), General Purpose Technologies and Economic Growth, MIT Press, Cambridge (Mass.)
Lucas R. E. [1988]: "On the Mechanics of Economic Development", Journal of Monetary Economics, vol. 22, pp. 3-42.
Marglin, S. A. (1984). Growth, Distribution, and Prices, Cambridge, Mass.: Harvard University Press.
Mokyr, J. (1990), The Lever of Riches. Technological creativity and economic progress; Oxford University Press, New York
Nell, E. J. (1985), "Jean-Baptiste Marglin: a comment on 'Growth, Distribution and Inflation'", Cambridge Journal of Economics, vol. 9 no. 2, June, 173-178.
Nelson R. [1995]: Recent Evolutionary Theorizing about Economic Change", Journal of Economic Literature, Vol. XXXIII, pp. 48-90.
Nelson R. and Wolff E. N. [1997]: "Factors behind cross-industry differences in technical progress", Structural Change and Economic Dynamics, vol. 8, pp. 205-220.
Petri, F., (1983), "The Connection between Say's Law and the theory of the rate of interest in Ricardo", Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, n. 17, Università di Siena.
Petri, F. (1994), "On the foundations of endogenous growth theory; or, is growth resource-determined? And if not, then what?" ms. distributed at the 1994 Siena Summer School in Economics, forthcoming as Quaderno del Dipartimento di Economica Politica, Università di Siena
Petri, F. (1997), "On the Theory of Aggregate Investment as a Function of the Rate of Interest", Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, n. 215, Università di Siena
Petri, F. (1999), "Professor Hahn on the Neo-Ricardian critique", in G. Mongiovi, F. Petri, eds., Value, Capital and Distribution: Essays in Honour of P. Garegnani, Rotledge, in corso di stampa
Petri, F. (1999), "L'economia marxista nel XX secolo", in C. Sardoni, a cura di, L'economia nel XX secolo, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, in corso di stampa.
Romer P. [1986]: "Increasing Returns and Long-RunGrowth" Journal of Political Economy, vol. 94, pp.1002-37.
Romer P. [1990]: "Endogenous Technological Change", Journal of Political Economy, vol. 98, part 2, pp. 71-102.
Skott, P. (1989), Conflict and effective demand in economic growth, Cambridge: Cambridge University Press.
Sordi, S. (1990), Teorie del ciclo economico. Uno studio comparato, Bologna: CLUEB.
Sordi, S., (1994), Prefazione, cura e Appendici a R. Solow, Lezioni sulla teoria della crescita endogena, La Nuova Italia Scientifica, Roma.
Sordi, S. (1996), "Chaos in macrodynamics: An excursion through the literature", Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, n. 195, Università di Siena.
Weitzman, M. (1995), "Recombinant Growth", Discussion Paper no. 1722, May 1995, Harvard Institute of Economic Research.
Young A. [1928]: "Increasing Returns and Economic Progress", Economic Journal, vol. 38, pp. 527-42.
Testo italiano
A livello nazionale, il progetto mira a mettere a confronto le principali teorie della crescita da Adam Smith ai nostri giorni, allo scopo di individuarne le strutture logico-formali e giungere così a una loro classificazione sistematica, che ne metta in luce affinità e differenze, che aiuti a una cross-fertilization, e che individui in modo più chiaro i principali problemi che restano aperti nella teoria della crescita odierna. La ricerca intende aprire la strada a un Reference Book (da completarsi in una ricerca immediatamente successiva, con la collaborazione di un più ampio numero di studiosi) organizzato per voci (tipo New Palgrave), di rassegna sistematica delle teorie della crescita. A livello nazionale, il progetto complessivo prevede (i) un lavoro preliminare di chiarimento di problemi teorici rilevanti che sfocerà in una serie di saggi da presentarsi a un convegno e da pubblicare in un volume, e (ii) un lavoro preparatorio alla compilazione del Reference Book (in particolare individuazione delle voci, e preparazione di versioni provvisorie di alcune voci).
All'interno di tale progetto complessivo l'unità di ricerca di Siena, data la personalità dei partecipanti, si concentrerà sui seguenti compiti, che rientrano nella necessità di un confronto tra le recenti teorie della crescita endogena, altre teorie moderne, e la teoria classica della crescita:
1) riesame delle differenze tra strutture formali delle teorie della crescita neoclassica, neokeynesiana e neomarxista. Tale riesame partirà dalla caratterizzazione di tali teorie proposta da Steven Marglin (1984), che si concentra sui diversi sentieri di steady growth da esse generati. Il riferimento alla crescita equilibrata permetterà un confronto con le teorie più recenti della crescita endogena, che in generale hanno mirato appunto a determinare sentieri di steady growth. Esso richiede però alcune indagini preliminari. Si esamineranno a) le critiche mosse a Marglin per come egli caratterizza queste tre teorie (ad es. Nell, 1985); b) la questione se in queste teorie il sentiero di steady growth sia interpretabile come il trend, o l'asintoto, del sentiero effettivamente seguito dall'economia in crescita. Il punto a) appare importante tra l'altro per meglio individuare le differenze tra teoria neoclassica, e le teorie recenti della crescita endogena, nate all'interno del filone neoclassico ma che da varie parti sono viste - con riferimento ai modelli più recenti, ad es. Aghion e Howitt (1998) o Evans, Romer e Honkapoja (1998) - come allontanantisi sempre di più da quella matrice originaria. Quanto a b), le ipotesi, che l'unità di ricerca si propone di verificare, sono le seguenti. Per la teoria neoclassica, vi sono problemi riguardo alla stabilità (convergenza alla crescita uniforme) della sequenza di equilibri momentanei, e prima ancora, vi sono problemi riguardo alla stabilità (nel senso di stabilità del tatonnement) degli stessi equilibri momentanei; il cosiddetto 'problema di Hahn' appare superabile, ma restano altri problemi (Petri, 1999). Per le teorie neo- o post-keynesiana, e neomarxista (Petri, 1999b), invece, la crescita equilibrata mette in luce legami importanti tra le variabili, ma sembra costituire il trend o la media della crescita effettiva solo con ipotesi addizionali e forti; tale ipotesi verrà esplorata mediante (i) una rassegna delle teorie interne a questi due filoni che sostengono che il grado di utilizzo medio di lungo periodo della capacità produttiva non coincide in generale con quello 'normale' o 'desiderato' (in particolare il filone sottoconsumista marxista, le teorie neo-kaleckiane di Rowthorn o Lavoie, le recenti proposte keynesiano-sraffiane di Vianello, Kurz o Garegnani); (ii) una rassegna dei modelli dinamici di fluttuazioni, proposti all'interno di tali filoni, per verificare se per tali modelli il sentiero di crescita equilibrata rappresenti la media delle fluttuazioni (partendo da Sordi, 1996; Caminati, 1998). L'unità di ricerca tenterà di arrivare a una classificazione delle differenze tra i tre filoni indicati e tra i loro sottofiloni, sintetizzabile in modelli formali quanto più possible semplici, conformemente allo scopo generale di enucleare le strutture logiche delle varie teorie della crescita.
2) esame delle implicazioni della sostituzione del fattore scarso 'lavoro' con un fattore riproducibile 'capitale umano' o 'conoscenze' per la teoria della distribuzione, nelle teorie recenti della crescita endogena. In gran parte di tali teorie, come mostrato dal Coordinatore centrale (vedasi la Base Scientifica del Modello A), il saggio di profitto o di rendimento del capitale è determinato dalla tecnologia, come negli autori classici quando il salario di sussistenza è incluso nei coefficienti tecnici; Salvadori (1998) ha sostenuto che pertanto tali modelli non sono soggetti all'accusa (dibattiti di Cambridge sulla teoria del capitale) di aver bisogno della concezione del capitale (non umano) come fattore omogeneo per determinare la distribuzione del reddito. Verrà esplorato in che misura questa tesi, se corretta, comporti un allontanamento delle teorie recenti della crescita endogena dalla tradizionale visione neoclassica delle forze che determinano la distribuzione del reddito. Il problema da esplorare è che negli autori classici dietro la determinabilità del saggio di profitto sulla base della sola 'tecnologia' c'è la inclusione in tale 'tecnologia' di un salario di 'sussistenza', e cioè determinato da processi sociali non analizzati nel modello; ci si chiederà se ciò sia il caso per i modelli recenti di crescita endogena; se no, si vorrà chiarire da dove origini tale differenza, e se essa abbia conseguenze per la teoria della crescita.
3) esplorazione delle somiglianze e differenze tra teoria classica della crescita e teorie moderne della crescita endogena riguardo al ruolo e alla giustificazione della legge di Say, la quale è alla base sia della teoria della crescita di Ricardo, sia delle teorie recenti della crescita endogena; si confronteranno le ragioni adducibili a sostegno di tale assunzione nei due filoni, partendo da Petri (1997), Petri (1983), Caminati (1981) e utilizzando il lavoro sub 2).
4) una rassegna di come nei modelli recenti di crescita venga determinato il saggio di progresso tecnico, o saggio di aumento del prodotto per unità di lavoro. Come indicato nella Base di partenza, vi è stata qui negli ultimi anni una rilevante moltiplicazione di contributi, per cui appare opportuno classificare i modelli in questione in modo da far emergere tratti comuni, ma anche differenze essenziali, ad esempio inerenti alla natura della conoscenza accumulata (codificabile oppure tacita), così come al carattere involontario (serendipitous) oppure deliberato e specifico dell'attività di produzione di conoscenza, e infine alla natura delle esternalità coinvolte nel processo. Si cercherà in particolare di verificare se le indicazioni emerse nella letteratura 'evoluzionista' (Nelson, Freeman, Soete ecc.) sul progresso tecnico, e che pure i vari modelli di crescita endogena tentano di incorporare, siano davvero recepite in tali modelli nei loro aspetti più fruttuosi, e in caso di risposta negativa, se ciò dipenda dalla natura aggregata di tali modelli.
I saggi che l'unità locale di Siena preparerà per il convegno del secondo anno verteranno su questi temi. Analogamente per le voci del Reference Book una cui versione provvisoria sarà compito dell'Unità di Siena preparare. In modo del tutto provvisorio si possono indicare alcune di tali possibili voci in "Say's Law in Classical Economics", "Evolutionary Approaches to Technical Progress", "Fluctuations and Steady Growth", "Kaleckian Approaches to Growth", "Capacity Utilisation in the Long Run".Testo inglese
At the national level, the research aims at comparing the main theories of growth from Adam Smith to the present day, in order to single out the formal structures and reach thus a clearer classification, besides helping cros cross-fertilisation and a clearer pointing out of the open problems. The research intends to prepare the basis for a Reference Book on the theory of growth, organised by entries (as the New Palgrave), to be completed in an immediately subsequent research by a group of scholars which, besides the present national one of which the Siena Unit is part, will include scholars from other universities and nations. The national project envisions (i) a preliminary work on key theoretical problems, which will produce essays to be presented at a Conference and will form a volume of critical essays on the theory of growth; (ii) laying the groundwork for the Reference Book (selection of entries, selection of further scholars, preparation of a sample of entries). Within this framework the Siena Unit, because of the personality of its members, will concentrate on helping the task of comparison of different theories by:
1) re-examining the differences between the neoclassical, the post-Keynesian and the neo-marxist theories of growth. Starting point will be Marglin (1984), because of its concentration on steady growth, what creates a common ground for comparison with the modern theories of endogenous growth But Marglin's characterisation of some of these theories has been fiercely criticised (e.g. Nell, 1985), and the question must be analysed, in particular, of the extent to which the steady growth path grasps the essential features of an approach to growth. For the neoclassical approach, the question appears to be the one of the stability of the momentary equilibria, and of the convergence of the sequence of momentary equilibria to the steady growth, the moment the one-good assumption is dropped: the question will be asked, whether the latter convergence is undermined by the Hahn problem (cf. Petri, 1999). For the other approaches, it will be asked whether the Keynesian, and the Marxian, approaches can assume a normal utilisation of capacity at least on the average in the very long run (Rowthorn, Lavoie, Vianello, Kurz, Garegnani present different views on this issue): the issue will be examined also through a survey of the variety of dynamical Harrodian or multiplier-accelerator models, a survey aimed at ascertaining whether the steady growth path is the asymptote or the trend of the actual growth path in these models (one starting point here will be Sordi, 1996). The aim will be to arrive at as simple a formalisation of the various classes of models as possible, so as to highlight the essential elements of the different formal structures.
2) exploring the implications, for the theory of distribution (which is relevant also for the determination of savings and growth the moment one drops the representative consumer assumption), of the replacement of the scarce factor 'labour' with a reproducible factor 'human capital' or 'knowledge' in the recent theories of endogenous growth. Salvadori (cf. the Scientific Basis in Modello A) has convincingly argued that in many of these models the rate of profits (or of return on capital) is determined by technology, like in Ricardo when the subsistence wage is included among the inputs; he (Salvadori 1998) has concluded that these models do not fall under the Cambridge criticism of needing a conception of capital as a single factor. It will be asked how far this thesis, if correct, entails a difference between these models and standard neoclassical theory on the forces determining income distribution, and a similarity between these models and the classical approach: in the latter there is an exogenous real wage, determined by complex political elements: is this, on second thoughts, the case also with the recent endogenous growth models?
3) exploring the role and justification of Say's Law in Ricardo and in the modern theories of endogenous growth (starting points will be Petri, 1983, 1997; Caminati, 1981)
4) surveying how recent growth models determine the rate of technical progress: the assumption of an exogenous rate is by now largely abandoned, but as indicated in the Base the contributions differ widely as to how they endogenise this rate, and an attempt at classification appears useful so as to trace the common traits and the differences (e.g. on the nature of accumulable knowledge, on the voluntary or serendipitous nature of the knowledge accumulation activity, on the nature of the involved externalities), and to have a basis to discuss whether the suggestions of the evolutionary school (Nelson, Freeman, Soete, Dosi etc.) have been really incorporated into these models.
The essays which the Siena Unit will prepare for the Conference and the volume of essays will be on the abovementioned themes. The same holds for the entries of the Reference Book which the Siena Unit will be in charge of preparing for contact with the publisher: a tentative list of themes from which these entries might be selected might be "Say's Law in Classical Economics", "Evolutionary Approaches to Technical Progress", "Fluctuations and Steady Growth", "Kaleckian Approaches to Growth", "Capacity Utilisation in the Long Run".
Nº | Anno di acquisizione | Descrizione | |
---|---|---|---|
Testo italiano | Testo inglese | ||
1. | 1997 | 2 Desktop computers | 2 desktop computers |
2. | |||
3. | |||
4. | |||
5. |
Attrezzatura I
Descrizione
valore presunto (milioni) percentuale di utilizzo per il programma
Attrezzatura II
Descrizione
valore presunto (milioni) percentuale di utilizzo per il programma
Parte: III
3.1 Costo complessivo del Programma dell'Unità di Ricerca
Voce di spesa | Spesa | Descrizione | ||
---|---|---|---|---|
M£ | Euro | Testo italiano | Testo inglese | |
Materiale inventariabile | 8 | 4.132 | 1 desktop computer 2 stampanti inkjet 1 laptop computer | 1 desktop computer, 1 printer, 1 laptop computer |
Grandi Attrezzature | ||||
Materiale di consumo e funzionamento | 4 | 2.066 | cancelleria, inchiostro e carta stampanti, manutenzione computers e stampanti, fotocopie, fotocopie da altre biblioteche | photocopies, ink and paper for printers, revisions of computers and printers, stationery |
Spese per calcolo ed elaborazione dati | ||||
Personale a contratto | ||||
Servizi esterni | ||||
Missioni | 28 | 14.461 | 32 missioni a Pisa per riunioni nazionali del gruppo di ricerca (4 l'anno) a scopo scientifico e/o organizzativo, spesa prevista: 8 milioni 16 missioni per partecipazioni a convegni nazionali su temi attinenti la ricerca, 4 milioni 8 missioni per partecipazione a convegni esteri su temi attinenti la ricerca, 8 milioni 2 missioni di studio presso università straniere con soggiorno per 1 mese, 8 milioni | 32 missions to PIsa for meetings of the whole national group; 16 misions to take part in Conferences on growth in Italy; 8 missions to take part in Conferences on growth abroad; 2 missions for a study period at foreign Universities or resarch centres abroad |
Altro |
M£ | Euro | |
---|---|---|
Costo complessivo del Programma dell'Unità di Ricerca | 40 | 20.658 |
Costo minimo per garantire la possibilità di verifica dei risultati | 32 | 16.527 |
Fondi disponibili (RD) | 0 | |
Fondi acquisibili (RA) | 12 | 6.197 |
Cofinanziamento richiesto al MURST | 28 | 14.461 |
Parte: IV
4.1 Risorse finanziarie già disponibili all'atto della domanda e utilizzabili a sostegno del Programma
QUADRO RD
Provenienza | Anno | Importo disponibile | nome Resp. Naz. | Note | |
---|---|---|---|---|---|
M£ | Euro | ||||
Università | |||||
Dipartimento | |||||
MURST (ex 40%) | |||||
CNR | |||||
Unione Europea | |||||
Altro | |||||
TOTALE |
0 |
|
4.1.1 Altro
QUADRO RA
Provenienza | Anno della domanda o stipula del contratto | Stato di approvazione | Quota disponibile per il programma | Note | |
---|---|---|---|---|---|
M£ | Euro | ||||
Università | 1999 | accettato | 12 | 6.197 | |
Dipartimento | |||||
CNR | |||||
Unione Europea | |||||
Altro | |||||
TOTALE |
12 |
6.197 |
4.2.1 Altro
Firma ____________________________________________ |
---|
(per la copia da depositare presso l'Ateneo e per l'assenso
alla diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i
programmi finanziati; legge del 31.12.96 n° 675 sulla "Tutela
dei dati personali")
Firma ____________________________________________ |
31/03/1999 19:22:52 |
---|